ROUEN, LA CONDANNA DELLE COMUNITA' ISLAMICHE FRANCESI: 'ATTO TERRORISTICO VIE E BARBARO'

lug 26, 2016 0 comments
ROUEN
Di Laura Eduati
"Un atto terroristico vile e barbaro". Con queste durissime parole il Conseil Français du Culte Musulman, l'organo rappresentativo ufficiale delle comunità islamiche francesi, condanna l'attacco alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, dove due affiliati all'Isis hanno preso in ostaggio e poi sgozzato un sacerdote di 84 anni.
L'attentato è stato rivendicato dal Califfato pochissime ore dopo l'episodio. E rapidamente è arrivato anche il comunicato colmo di disgusto del Consiglio francese per il culto musulmano: "Un sacerdote è stato vigliaccamente assassinato. Condanniamo con estrema forza questo atto terroristico vile e barbaro che colpisce nuovamente il nostro Paese, dopo pochi giorni dalla strage di Nizza", scrivono gli imam.
"Il Cfcm esprime grande emozione e solidarietà ai cristiani di Francia", continua il comunicato, informando che il presidente dell'associazione ha inviato un messaggio di cordoglio al presidente della conferenza episcopale francese mons. George Pontier.
Infine un appello a tutti i francesi per combattere il terrorismo senza dividersi: "Dinnanzi alla gravità della situazione, questo Consiglio rivolge un nuovo appello a tutta la Nazione affinché rimanga unita e solidale. La successione degli atti terroristi in questa estate colma di morte dimostra ancora una volta la necessità di una mobilitazione senza preedenti di tutte le energie e la coesione di tutti i componenti della comunità nazionale per mettere fine al flagello del terrorismo".

Analoga condanna anche dall'imam che conosceva personalmente il sacerdote assassinato, padre Jacques Hamel, tanto da definirlo "un amico". Si tratta del presidente del Consiglio regionale per il culto musulmano dell'Alta Normandia, Mohammed Karabila, che si è detto "sconvolto per la morte del mio amico".
Il sacerdote, ha sottolineato, "era una persona che ha donato agli altri l'intera propria vita". La stessa moschea di Saint Etienne du Rouvray è stata edificata su un lotto di terreno che era stato donato proprio dalla parrocchia assaltata.
Karabila ha poi raccontato al settimanale 'Le Point' che lui e l'84enne Hamel, sgozzato dai due aggressori, non solo si conoscevano bene ma collaboravano: "Facevamo parte da diciotto mesi di un comitato inter-confessionale", ha spiegato, "in cui discutevamo di religione e di convivenza. Ed è proprio da diciotto mesi che attaccano i civili, adesso prendono di mira i simboli confessionali, e invocano a pretesto la nostra religione. Non è possibile andare oltre", ha osservato.
La moschea di cui Karabila è responsabile aveva ospitato qualche mese fa una cerimonia funebre in memoria di Imad ibn Ziaten, trentenne paracadutista di origini marocchine, prima vittima di Mohammed Merah: il terrorista franco-algerino che nel marzo 2012, prima di essere abbattuto, assassinò sette persone, compresi tre bambini, e ne ferì altre sei tra Tolosa e Montabaun, nel sud-ovest del Paese. A quel rito partecipò anche padre Hamel.

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