FULCANELLI E IL MISTERO DELLA CROCE DI HENDAYE

set 29, 2016 0 comments
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Di Vincent Bridges

Nel 1926, un misterioso volume rilegato in una lussuosa edizione di trecento copie, opera di una piccola casa editrice di Parigi, nota più che altro per le ristampe artistiche, tenne col fiato sospeso il mondo sotterraneo occulto parigino.






 Il suo titolo era 'Le Mystre des Cathedrales' (Il Mistero delle Cattedrali). L'autore, Fulcanelli, asseriva che il grande segreto dell'alchimia, la regina delle scienze occulte occidentali, era chiaramente esposto sulle pareti della stessa cattedrale di Parigi, Notre-Dame-de-Paris.
L'alchimia, che alla nostra luce post-moderna risulta una pseudo-scienza Rinascimentale ormai screditata, fu in procinto di essere rivitalizzata e ricondizionata nel 1926 da due dei più influenti movimenti del secolo. Surrealismo e psicologia piombarono sull'alchimia quasi contemporaneamente, e ciascuno inserì le nozioni del proprio significato nell'antica scienza. Carl Jung spese i suoi vent'anni modellando una teoria sull'inconscio archetipo derivante dal tessuto simbolico delle immagini alchemiche e studiando come questi simboli siano espressi nell'atto del sogno. Il poeta-filosofo Andrè Breton e i surrealisti eseguirono un intuitivo salto della fede e proclamarono che il processo alchemico potesse essere espresso artisticamente. Breton, nel suo Manifesto Surrealista del 1924, annunciò che il surrealismo non era altro che arte alchemica.
Il libro di Fulcanelli avrebbe avuto un effetto indiretto su entrambi questi movimenti intellettuali. Indiretto, perchè il libro costituiva un grande miracolo letterario – divenne influente pur rimanendo, apparentemente, completamente sconosciuto al di fuori dei circoli occulti e alchemici Francesi. Questo è probabilmente il più grande di tutti i misteri che circondano “Il Mistero delle Cattedrali”.
Nell'autunno del 1925, l'editore Jean Schmit ricevette una visita da un piccolo uomo vestito come un bohemien dell'ante-guerra, con dei lunghi baffi in stile Asterix-il-Gallo. L'uomo voleva parlare dell'architettura Gotica, dei suoi simboli scultorei, e di come il linguaggio fosse una sorta di codice, che lui chiamava 'linguaggio degli uccelli'. Qualche settimana dopo, si presentò nuovamente a Schmit come Jean-Julien Champagne, l'illustratore di un libro scritto da un misterioso alchimista chiamato Fulcanelli. Schmit ebbe la sensazione che tutti e tre, visitatore, autore e illustratore, fossero la stessa persona. Probabilmente lo erano.
Questo, così com'è, è il più credibile avvistamento di Fulcanelli di cui disponiamo. Da solo, questo evento riassume l'intero problema posto dalla domanda: Chi era Fulcanelli? Oltre questo ambiguo incontro, egli esiste solo come parole su di una pagina e, in alcuni circoli occulti, come un mitico immortale alchemico con lo status, o l'identità, di un St. Germain. C'erano due cose su cui tutti concordavano riguardo Fulcanelli – era certamente una mente fuori dal comune, ed era davvero un enigma. Siamo stati lasciati quindi con il mistero della scomparsa del maestro alchimista. E' un uomo che sembra non esistere, ma che viene continuamente rivitalizzato nell'immaginario di ciascun ricercatore. Potremmo pensare che fosse tutto uno scherzo, una sorta di bufala molto elaborata, tranne che per il materiale stesso. Quando ci si rivolte a Les Mystere, uno vi riconosce una sorta di saggia intelligenza che sembra piuttosto sicura circa la natura e l'importanza delle sue informazioni. Questo Fulcanelli sa, in qualche modo, e cerca di trasmettere la sua conoscenza; di questo non puo' esserci dubbio.
Il messaggio di Fulcanelli, cioè che c'è un segreto nelle cattedrali, e che quel segreto fu posto lì da un gruppo di iniziati di cui Fulcanelli sicuramente faceva parte, si basa su un'abbondanza di immagini e associazioni che irrobustiscono l'intelletto, portandoci in un intuitivo stato di accettazione. Fulcanelli è indubbiamente brillante, ma noi veniamo lasciati soli a chiederci se la sua sia una scintilla di rivelazione o dissimulazione. La premessa basica del libro – che le cattedrali Gotiche siano libri Ermetici scritti nella pietra – era un'idea che si era fatta strada sulla stampa nel 19esimo secolo nel lavoro di Victor Hugo. Nel Hunchback of Notre Dame, Hugo spende un intero capitolo (capitolo 2 del quinto libro) sull'idea che l'architettura sia il grande libro dell'umanità, e che l'invenzione della stampa e il proliferare di libri mondani sortì l'effetto di porre fine al sacro libro dell'architettura. Egli asserisce che l'era Gotica fu il più grande risultato raggiunto dal sacro architetto, che le cattedrali erano espressioni di libertà e l'emergere di un nuovo senso di libertà. Questa libertà raggiunge grandi distanze, ci informa Hugo. Occasionalmente un portale, una balconata, una chiesta intera viene rappresentato in un senso simbolico interamente estraneo al suo contesto, e addirittura ostile alla chiesa. Nel 13esimo secolo, Guillaume di Parigi, nel 15esimo Nicholas Flames, entrambi sono colpevoli di queste pagine sediziose.
Essenzialmente, Le Mystere è un'esame approfondito di queste 'pagine sediziose' nella pietra. Fulcanelli ragiona sul simbolismo di alcune immagini trovate sui muri e disquisisce del capolavoro dell'architetto Gullaume di Parigi, la Cattedrale di Notre Dame, e della sua vicina contemporanea, Notre Dame di Amiens. A questo egli aggiunge immagini da due case costruite in stile gotico del 15esimo secolo a Bourges. Questo tour guidato nel simbolismo Ermetico è densamente oscuro, pieno di “linguaggio verde” e numerose allusioni. Al lettore casuale, e persino allo studente dedicato, questa intricata ragnatela di tecnicismi risulta spossante. Tuttavia, per gli esperti dell'occulto della Parigi degli anni '20, il libro di Fulcanelli era quasi intossicante. Qui, finalmente, c'era la parola di un uomo che sapeva, la voce dell'ultimo vero iniziato. Il suo allievo, Eugene Canseliet, ci informa nella prefazione alla prima edizione di Les Mystere che Fulcanelli aveva completato la Grande Opera e in seguito era scomparso dal mondo. Per un lungo periodo di tempo l'autore di questo libro non è stato tra di noi, scrisse Canseliet, ed era compianto da un gruppo di fratelli che speravano di ottenere da lui la soluzione del misterioso Verbum Dimissum (parola scomparsa).
Fonte e articolo completo: www.vincentbridges.com/?page_id=92
TRADUZIONE DI AXE PER http://www.altrogiornale.org/

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