Referendum costituzionale, 4 dicembre 2016: chi vincerĂ ?

nov 25, 2016 0 comments
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Di Andrea Signorelli
Scattato lo stop ai sondaggi con l'avvicinarsi della fatidica data del 4 dicembre, è comunque possibile provare a cimentarsi in qualche previsione su quale sarĂ  l'esito del referendum costituzionale. Non che sia facile, fare una previsione, soprattutto visto qual è stato l'andazzo finora.


Fino a qualche mese fa, l'esito del referendum sembrava scontato: perchĂ© mai gli italiani avrebbero dovuto votare contro l'eliminazione di una delle due camere, cosa che semplificherebbe di parecchio l'iter legislativo e ridurrebbe i costi della politica? E infatti, inizialmente, i sondaggi erano molto chiari e il "sì" era ampiamente avanti, sembrava che quasi non ci fosse partita.Cos'è successo, dopo? Un po' di cose: prima di tutto, è stato sempre piĂ¹ chiaro come il Senato non sarebbe stato eliminato, ma riformato in un modo anche parecchio complesso (per non dire pasticciato); cosa che ha fatto storcere il naso a molti, compresi fini costituzionalisti. Ma soprattutto Renzi ha commesso il noto errore di personalizzare il referendum, come se fosse ancora nel suo massimo periodo di popolaritĂ . Le due cose, combinate, hanno portato al patatrac a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi: rapidissima rimonta del "no" che ha portato il fronte dei contrari nettamente in vantaggio.
Negli ultimi giorni, perĂ², in tanti hanno iniziato ad avere la sensazione che le cose stiano ulteriormente cambiando. Ora, basarsi sulle sensazioni non è esattamente un metodo scientifico, ma visto quanto si sono dimostrati inaffidabili i sondaggi, forse, tanto vale andare d'istinto. E l'istinto dice che il fronte del "sì" sta rialzando la testa: da una parte perchĂ© parecchi hanno preso coraggio nel difendere le parti buone della riforma (che, essendo una riforma molto ampia, inevitabilmente ci sono), da un'altra perchĂ© è come se in tanti avessero maturato un fastidio nei confronti di un fronte del "no" tanto composito quanto, potrebbe sembrare a qualcuno, refrattario a qualsiasi cambiamento.
Il sì vincerĂ , quindi? Il vento, forse, sta parzialmente girando. Ma se guardiamo alle ultime volte in cui si è creata una contrapposizione tra "populisti" ed "establishment" (Brexit, Trump), le dinamiche di questo particolare periodo storico portano a puntare su una vittoria del "no".

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