Siria, Putin a Mattarella: “Raid Usa come nel 2003 in Iraq. Su armi chimiche pronte nuove provocazioni per incolpare Assad”

apr 12, 2017 0 comments
Siria, Putin a Mattarella: “Raid Usa come nel 2003 in Iraq. Su armi chimiche pronte nuove provocazioni per incolpare Assad”
Ci saranno nuove provocazioni per “addossare al governo” la colpa dell’uso di armi chimiche e il sostegno garantito dai Paesi Ue all’attacco voluto dall’amministrazione Trump si spiega con la volontà delle cancellerie europee di riallacciare i rapporti con Washington. Vladimir Putin riassume, nell’incontro al Cremlino con Sergio Mattarella, la propria visione dei raid a base di gas sarin che hanno ucciso decine di civili a Khan Sheikoun, in Siria.
“Abbiamo già visto tutto”, perché l’attacco “ricorda gli eventi del 2003“, con la scoperta di “presunte armi chimiche” in Iraq e la successiva invasione che ha provocato “la distruzione del Paese e la conseguente nascita dello Stato Islamico“, ha detto il presidente della Federazione russa, alleato di Bashar al Assad, al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica italiana. Rispondendo indirettamente al segretario di Stato Usa Rex Tillerson che poche ore prima, del G7 dei ministri degli Esteri di Lucca, aveva chiesto a Mosca di scegliere se sulla questione siriana stare con gli Stati Uniti e con i Paesi che la pensano allo stesso modo o con Assad, l’Iran e Hezbollah.
“Abbiamo informazioni da diverse fonti che provocazioni del genere si stanno preparando anche nella periferia sud di Damasco, cioè l’uso di sostanze chimiche per poi addossare la colpa al governo“, ha affermato Putin. Per questo motivo la Russia “richiede un’indagine meticolosa” e vuole “rivolgersi alla Corte dell’Aja per chiedere un’indagine”, e poi “in base al risultato di queste inchieste prendere una decisione molto ponderata”, ha proseguito il leader del Cremlino nella conferenza stampa congiunta con il capo dello Stato italiano.
Che per Putin è stata anche l’occasione per dare la sua lettura dell’atteggiamento degli Stati Ue:  “Nella comunità occidentale tutti vogliono ripristinare i rapporti – ha detto il presidente russo – dopo che molti Paesi europei hanno assunto una posizione anti-Trump nel corso della campagna elettorale grazie alla precedente amministrazione Usa: la Siria e la Russia, viste come nemico comune, sono un’ottima cosa per consolidarsi”.

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