Avvelenatore del tallio, Del Zotto sorvegliato a vista. Nessun segno di pentimento

dic 9, 2017 0 comments
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Giovanni Battista Del Zotto (a sinistra), Maria Gioia Pittana (al centro) e Patrizia Del Zotto


Appena ha varcato la soglia del carcere di Monza, nel primo colloquio con l’operatore, in piena notte, ha parlato anche della sua conversione all’ebraismo, religione di cui ha chiesto alcuni libri per continuare a studiare e proseguire il percorso cominciato tre anni fa. È sorvegliato a vista 24 ore su 24 dagli agenti di polizia penitenziaria e si trova da solo in una cella al momento senza tv, Mattia Del Zotto, il 27enne di Nova Milanese arrestato mercoledì sera con l’accusa del triplice omicidio dei nonni paterni e di una zia e del tentato omicidio di altre cinque persone, tra cui i nonni materni. Tutti, a suo dire «impuri», sono stati avvelenati con il tallio, sostanza che ha acquistato a settembre da un’azienda di Padova contattata due mesi prima. Azienda dalla quale nel 2014 avrebbe ordinato l’acido poi usato per una serie di aggressioni Andrea Magnani, complice della coppia Martina Levato-Alexander Boettcher. 

Da quanto è trapelato, il giovane, che sarà interrogato da Federica Centonze, il gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare contestando pure l’aggravante della premeditazione, è sembrato freddo: come se avesse alzato una “barriera” per chiudersi in un suo mondo. Inoltre, viste la particolarità del caso e l’età di Del Zotto, reo confesso, la direttrice della casa circondariale, Maria Pitaniello, ha concordato con il Procuratore della Repubblica di Monza Luisa Zanetti, titolare dell’inchiesta assieme al pm Carlo Cinque, di sottoporre il 27enne non solo a un regime di sorveglianza «intensivo» ma anche a un monitoraggio continuo da parte degli psichiatri e psicologi interni per una valutazione sul suo stato di salute mentale. Ci sarà, quindi, un lavoro d’e’quipe tra i medici, gli agenti penitenziari, la direzione del carcere, per accertare quali siano effettivamente le sue condizioni psicologiche. Tutto ciò per poi cercare di inserire il ragazzo nella vita carceraria. 

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