Nel 2004 la Marina Usa credette di aver intercettato gli Ufo. Il Pentagono ammette, esisteva un'indagine

dic 17, 2017 0 comments
Avvistamenti ripetuti per settimane, oggetti volanti in grado di accelerare a velocità siderali in un attimo, persino la testimonianza di due ufficiali: nel 2004, con alcune unità di pattugliamento nelle acque del Pacifico, la Marina degli Stati Uniti entrò in contatto con qualcosa che non può essere definito, secondo quanti assistettero ai contatti, con un Ufo. La storia viene rivelata oggi dal New York Times, insieme all'esistenza di Programma per indagare sugli Ufo.



Stando al racconto dei due graduati, il comandante David Fravor ed il tenente comandante Jim Slaight, entrambi top gun della Marina, per due settimane i radar della loro unità, che incrociava a 100 miglia al largo della costa, registrarono "oggetti volanti che apparivano all'improvviso ad 80.000 piedi di altezza, si tuffavano in direzione dell'oceano e poi si fermavano d'un tratto all'altezza di 20.000 piedi. Quindi, come erano apparsi, sparivano".
Ancora più inquietante il fatto che, mandati in perlustrazione sui loro caccia, quando arrivavano in un punto corrispondente a quello che indicava la presenza degli oggetti sconosciuti, anche i caccia sparivano dai radar. In una successiva perlustrazione al punto di avvistamento corrispondeva - in una giornata di calma piatta - un inspiegabile incresparsi delle onde così forte da far pensare che l'acqua stesse ribollendo. E sollevando lo sguardo Fravor ebbe modo di vedere "a 50 piedi dal pelo dell'acqua un mezzo volante, biancastro, ovale e lungo una quarantina di piedi". Tentato un approccio, il disco prima si avvicinò ma poi decise di allontanarsi "con un'accelerazione mai vista".
Il contatto, riferito ai superiori, è finito nei file di un programma definito "Advanced Aerospace Threat Identification Program" del Dipartimento alla difesa. Chiuso ufficialmente da alcuni anni, il programma è costato ben 22 milioni di dollari. A guidarlo un ufficiale dell'intelligence militare americana, Luis Elizondo. La sede era al quinto piano dell'Anello C del Pentagono, ben all'interno della struttura del palazzo più custodito del mondo.

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