Tutti i media israeliani parlano di una possibilità reale per raggiungere al cessate il fuoco a Gaza. Decisivo l’incontro tra Netanyahu e Trump di oggi, ma il preludio al faccia a faccia tra i due leader, che ha visto Netanyahu confrontarsi con Steve Witkoff, l’inviato Usa per il Medio oriente, e Jared Kushner (il genero di Trump che non ha nessun titolo per negoziare, ma sta ovunque), sembra sia andato bene.
Per parte sua Trump da alcuni giorni ripete il suo mantra votato all’ottimismo, che alla fine si ha sintetizzato così: “sono tutti sono a bordo“. Dove quel “tutti” dovrebbe ricomprendere anche Netanyahu.
Non sappiamo se sia vero né, se vero, cosa abbia fatto cambiare idea a Netanyahu, anche se si possono enumerare molteplici fattori, anzitutto il fatto che, con l’occupazione di Gaza City, cioè dell’ultimo lembo della Striscia, ha una finestra di opportunità per dichiarare di aver vinto la guerra.
Potrebbe cioè dichiarare di aver liberato gli ostaggi, cosa che otterrebbe con quella tregua che finora ha sabotato, e di aver sconfitto Hamas, avendo espugnato l’ultima roccaforte-rifugio della milizia (così nella sua retorica).
Annuncio di vittoria che ora potrebbe apparire credibile agli occhi dei suoi fan, ricacciando le accuse di aver cacciato l’IDF in un pantano inestricabile, critiche che incrementerebbero se, dopo aver occupato l’intera Striscia, proseguiressero gli attacchi di Hamas, che nonostante tutto continuano e ogni giorno infliggono danni all’esercito israeliano (per quanto siano pochi, segnalano che la milizia ha ancora capacità operative).
Ma al di là dei fattori che potrebbero facilitare questa svolta positiva per la popolazione di Gaza, quel che ci sembra necessario segnalare è che, a quanto pare, l’ipotesi di addivenire a un cessate il fuoco sembra aver incontrato anche il favore degli ultraortodossi messianici, o almeno di uno dei suoi più importanti leader politici, Bezalel Smotrich.
Così l’incpit del Timesofisrael del 17 settembre: “Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha affermato che la Striscia di Gaza è una ‘miniera d’oro immobiliare’ e che è in trattative con gli americani su come dividere l’enclave costiera dopo la guerra”.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.piccolenote.it/mondo/gaza-qualcosa-si-muove-per-il-cessate-il-fuoco

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