È arrivata l’ennesima batosta giudiziaria per Giancarlo Pittelli, ex numero uno di Forza Italia in Calabria. L’avvocato, già parlamentare della Repubblica e membro della massoneria, ha infatti subìto una condanna in primo grado dai giudici del Tribunale di Palmi a 14 anni di carcere per concorso esterno con la ‘Ndrangheta nel processo denominato “Mala Pigna”: secondo l’accusa, avrebbe agito da intermediario tra gli ‘ndranghetisti e gli organi della pubblica amministrazione, anche arrivando a veicolare informazioni pervenutegli dai capi della cosca Piromalli al 41-bis sia all’interno che all’esterno delle mura carcerarie. Pittelli era già stato condannato in primo grado a 11 anni in un altro importante processo, “Rinascita Scott”, dove è stato considerato il perno tra ‘Ndrangheta, ambienti della massoneria e imprenditoria collusa.
Secondo la Procura, come si legge nel capo di imputazione, Giancarlo Pittelli avrebbe garantito «la sua generale disponibilità nei confronti del sodalizio a risolvere i più svariati problemi degli associati, sfruttando le enormi potenzialità derivanti dai rapporti del medesimo con importanti esponenti delle istituzioni e della pubblica amministrazione». L’ex parlamentare e coordinatore di Forza Italia in Calabria, infatti, poteva contare su «illimitate possibilità di accesso a notizie riservate e a trattamenti di favore», riuscendo dunque a fungere «da postino per conto dei capi della cosca Piromalli», per i quali «veicolava informazioni all’interno e all’esterno del carcere tra i capi della cosca detenuti in regime di 41 bis». A subire una pesante condanna nell’ambito del medesimo processo – 22 anni di galera per associazione mafiosa – è stato anche l’imprenditore Rocco Delfino, inserito organicamente nel clan Piromalli, che per la cosca avrebbe gestito un grosso traffico di rifiuti. Per gli investigatori, l’imprenditore sarebbe divenuto nel tempo «capo ed organizzatore della cosca con compiti di decisione, pianificazione e di individuazione delle azioni delittuose da compiere e degli obiettivi da perseguire», intrattenendo «legami con ambienti della massoneria» e con «esponenti infedeli delle forze di polizia e dei servizi segreti», ai quali avrebbe fornito negli anni informazioni, «ottenendone in cambio favori personali ed economici».
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.lindipendente.online/2025/09/25/ndrangheta-e-massoneria-lex-senatore-di-forza-italia-pittelli-condannato-per-concorso-esterno/

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