«Le banche si sono arrogate il diritto di chiudermi i conti bancari senza alcuna motivazione». Frédéric Baldan, autore del saggio Ursula Gates. La von der Leyen e il potere delle lobby a Bruxelles, si è visto chiudere tutti i conti bancari, personali e aziendali, compreso il conto di risparmio del figlio di cinque anni. Le banche belghe Nagelmackers e ING hanno comunicato la rescissione dei rapporti senza motivazioni plausibili, chiedendogli la restituzione delle carte di credito. Un caso di “debanking” politico che colpisce chi ha osato toccare il cuore opaco del potere europeo: il cosiddetto caso Pfizergate. Baldan, ex lobbista accreditato presso la Commissione UE, è l’uomo che ha denunciato Ursula von der Leyen per gli SMS, inviati tra gennaio 2021 e maggio 2022, mai resi pubblici con l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla. Ora, oltre all’isolamento istituzionale, subisce l’esclusione finanziaria.
Raggiunto da noi telefonicamente, Baldan ci ha spiegato che «le banche hanno iniziato a crearmi problemi simultaneamente, pur non comunicando tra loro. L’unica spiegazione plausibile è che esista un elemento scatenante: penso si tratti di un ordine impartito dai servizi segreti dello Stato belga, su pressione dell’Unione Europea, di trasmettere tutte le mie transazioni finanziarie». Al contempo, Baldan ha espresso la sua determinazione a non lasciarsi intimidire: «Sul mio account X, l’annuncio di questa informazione è stato visualizzato 600.000 volte in 24 ore. Ho ricevuto molti messaggi di sostegno e ringrazio il pubblico internazionale per questo. Forse l’obiettivo è quello di delegittimarmi, ma in realtà sta accadendo l’opposto. Sarò semplicemente temporaneamente impossibilitato a ricevere i diritti d’autore, ma il mio editore italiano, Guerini, potrà continuare a diffondere le verità contenute in questo libro, ed è questo l’aspetto essenziale per me». Baldan è un tecnico del sistema che ha deciso di testimoniarne pubblicamente la degenerazione e il suo atto d’accusa parte dall’“SMSgate”, i messaggi tra von der Leyen e Bourla sui contratti Pfizer, mai consegnati alla magistratura europea. L’indagine della Procura di Liegi, cui ha depositato querela, è stata ostacolata dal muro di gomma delle istituzioni comunitarie. Nonostante l’ostracismo, a maggio di quest’anno, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato la Commissione Europea, stabilendo che la Commissione europea ha agito in modo illegittimo rifiutando di pubblicare gli SMS, in quanto tali comunicazioni rientrano nei documenti ufficiali dell’Unione e devono essere accessibili al pubblico. La Commissione europea ha successivamente lasciato scadere il termine per impugnare la sentenza: un’ammissione implicita di responsabilità politica.
Nel suo libro, pubblicato in Italia da Guerini Edizioni nella collana Scintille diretta dal giornalista ed ex Presidente RAI Marcello Foa, Baldan descrive da insider i meccanismi e le tecniche di manipolazione delle lobby che, secondo lui, hanno colonizzato Bruxelles. Nel libro non racconta soltanto la genesi del caso Pfizergate, ma ricostruisce la struttura profonda che lo ha reso possibile: una rete di interessi, fondazioni e lobby che dominano Bruxelles e che si dipana tra le istituzioni UE, le multinazionali farmaceutiche e i think tank legati al World Economic Forum. L’autore spiega come durante la crisi sanitaria il confine tra pubblico e privato sia stato cancellato, e come l’“affare Pfizer” rappresenti il simbolo di una Commissione che ha agito al di fuori del mandato democratico. Nella sua prefazione, Foa definisce Baldan «un testimone scomodo» che paga il prezzo del suo coraggio e lo descrive come «un uomo che ha rotto il tabù del suo mestiere», scegliendo di non chiudere gli occhi davanti all’abuso di potere. Un gesto di ribellione che gli è costato caro: la Commissione gli ha revocato l’accredito di lobbista nel 2023 e ora due banche gli hanno chiuso i conti bancari. Una sanzione economica e simbolica insieme, quest’ultima, che sa di vendetta e di messaggio a chiunque volesse seguire le sue orme. La rappresaglia economica è la versione finanziaria della censura: il “debanking” è divenuto, infatti, il nuovo strumento di esclusione sociale dei dissidenti. Non servono più scomuniche o tribunali, basta un algoritmo di compliance o una decisione del “risk management”. In nome di qualche codice etico si eliminano le voci fuori dal coro o fastidiose per il Sistema. Baldan lo scrive con amara ironia: «Il diritto di resistere agli abusi del potere, oggi, passa per il diritto di avere un conto corrente». Dietro la freddezza burocratica delle lettere bancarie che precedono la chiusura dei conti si intravede il messaggio politico: chi accusa la Commissione rischia di essere cancellato anche come cittadino economico.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.lindipendente.online/2025/10/28/pfizergate-chiusi-i-conti-corrente-a-frederic-baldan-luomo-che-ha-denunciato-von-der-leyen/

Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione