Da 1 a 10? “Voto: 12”. Donald Trump è raggiante dopo l’incontro con Xi Jinping a Busan, in Corea del Sud, a margine del vertice dell’Asia-Pacific Economic Community (Apec). “Un accordo commerciale è vicino”, ha detto il presidente americano dopo la fine dell’incontro di due ore con l’omologo cinese. Secondo il New York Times, l’amministrazione ritiene che ” non ci siano molti ostacoli rimasti. Trump ha aggiunto che l’accordo rimarrà in vigore per almeno un anno. Un collaboratore ha affermato che Trump e Xi hanno concordato che la Cina non imporrà i controlli proposti sulle terre rare“, dopo settimane in cui gli Usa stavano cercando accordi per ottenere fornitori alternativi.
L’incontro, il primo del secondo mandato di The Donald, è stato pensato per avvicinare Usa e Cina dopo mesi di scontri e guerra commerciale, e soprattutto per far trovare alle superpotenze un modus vivendi capace di avviare un confronto ai più alti livelli su temi critici. Gli Usa hanno provato, all’inizio del secondo mandato di The Donald, a rilanciare l’offensiva commerciale a tutto campo, ma tra controlli all’export, sanzioni e stretta sulle terre rare i cinesi hanno saputo dove reagire e come colpire Washington, richiamandola al tavolo delle trattative. Il bilaterale corona la presa di coscienza americana che un accordo fosse necessario per governare il disaccoppiamento e evitare strappi pericolosi.
Quello Trump-Xi è stato un summit a tutto campo sulla distensione sino-americana. Con il presidente cinese c’erano il vicepremier He Lifeng, ambasciatore commerciale della Cina, il ministro degli Esteri Wang Yi col vice Ma Zhaoxu, il consigliere del presidente Cai Qi e il capo dell’agenzia per la pianificazione economica Zheng Shanjie. Trump aveva con sé l’ambasciatore a Pechino David Purdue, la capa di gabinetto Susie Wiles, il segretario di Stato Marco Rubio, il titolare del Tesoro Scott Bessent e i due massimi esponenti commerciali alla Casa Bianca (Jamieson Greer) e nel gabinetto (il segretario Howard Lutnick).
Washington incassa l’apertura cinese sulle terre rare, l’impegno alla lotta al traffico di fentanyl, un canale diretto per negoziare con Pechino sul commercio. La Cina, a sua volta, stabilizza quella relazione definita da Xi Jinping una “nave gigantesca” che necessita di essere mantenuta in rotta e ottiene da Trump la sostanziale minimizzazione del discorso su Taiwan nei colloqui e un’apertura di credito oltre Pacifico che sarà consolidata da due visite. Trump andrà in Cina ad aprile e in seguito Xi verrà negli Stati Uniti. Non sappiamo ancora se è il nuovo “telefono rosso” sul modello della Guerra Fredda. Sicuramente è un tentativo di mettere la competizione su una rotta governabile. Un trend che andrà analizzato con attenzione nei mesi a venire.
FONTE: https://it.insideover.com/politica/trump-e-xi-aprono-una-via-accordo-commerciale-vicino.html

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