Alla sua affermazione hanno contribuito gli scandali che hanno colpito le ultime amministrazioni, il desiderio di rinnovamento degli elettori Democratici, il cambio di atteggiamento dell’opinione pubblica intorno a Israele, una campagna elettorale condotta in modo molto efficace soprattutto sui social e l’individuazione di un tema centrale forte, ossia il crescente costo della vita in città.
È stato anche favorito dai problemi legali del sindaco uscente, il Democratico Eric Adams, che a settembre del 2024 era stato incriminato per corruzione e frode e si era poi avvicinato all’amministrazione del presidente Donald Trump. Adams voleva ricandidarsi: normalmente non ci sono vere primarie contro un sindaco uscente che punta alla rielezione, ma già alla fine del 2024 in molti all’interno del Partito Democratico iniziarono a pensare di candidarsi e di poter vincere. Mamdani si definisce socialista e fa parte dei Socialisti Democratici, come la deputata federale Alexandria Ocasio-Cortez, eletta anche lei a New York. È molto giovane (34 anni), immigrato figlio di indiani, nato in Uganda, musulmano, con posizioni apertamente filopalestinesi e sostenitore della necessità di alzare le tasse per i più ricchi.
Ci sono stati molti incontri prima che i Socialisti Democratici decidessero di sostenere la sua candidatura. Lo stesso Mamdani, con un certo ottimismo, diceva alla compagna Rama Duwaji (poi diventata moglie) che l’obiettivo non era necessariamente vincere, ma costruire una campagna che si facesse notare e che aumentasse in futuro le possibilità della sinistra di imporsi all’interno del Partito Democratico.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.ilpost.it/2025/11/05/zohran-mamdani-sindaco-come-campagna
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FOTO: https://www.wikiwand.com

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