Di Salvatore Santoru
La vittoria di Syriza in Grecia, l'incredibile ascesa di Podemos in Spagna rappresentano simbolicamente dei segnali di cambiamento all'interno dell'Europa e di rottura con l'attuale status quo politico.
Difatti, l'affermazione delle istanze critiche verso le attuali politiche UE e dei movimenti populisti, siano essi di "sinistra" come Syriza o Podemos, che di "destra" come il Front National o Alternative Fuer Deutschland, costituiscono dei segnali e allo stesso tempo dei sintomi della crisi che attraversa l'Unione Europea, crisi a cui i rappresentanti di essa non sono riusciti a porre rimedio.
Infatti l'attuale UE è destinata ad essere superata, anche se ancora oggi le resistenze a questo cambiamento sono ancora molto forti, e si tende a demonizzare le critiche verso la stessa Unione Europea definendole meramente "populistiche" o "demagogiche", senza però analizzare i motivi che stanno a base di esse.
Quello che sembra esserci nell'aria è un forte vento di rivoluzione che attende l'Europa, i cui esiti però sono ancora incerti.
Tra le tante possibili alternative, quella migliore sarebbe indubbiamente il passaggio dall'attuale UE alla costruzione di un'altra Europa, libera, indipendente e sovrana, e basata sulla tutela e la valorizzazione delle specificità locali e nazionali, al contrario dell'attuale Unione Europea, fondata sui meri standard economici e burocratici.
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