Ad aprire la riflessione è stato il riferimento a Woody Allen, autore che ha spesso raccontato l’illusione come strumento di sopravvivenza.
Nel corso della conferenza è stato citato anche Marino Sinibaldi, storica voce di Rai Radio3 e 'maestro' di Zanchini, per sottolineare il ruolo fondamentale della divulgazione culturale nel creare comunità di senso. Un filo che si intreccia con la letteratura americana di Jack Kerouac, evocato come simbolo della ricerca di un significato nell’esistenza: viaggiare, leggere, perdersi per ritrovarsi.
Zanchini ha sottolineato l'importanza dei libri come strumenti di emancipazione, capaci di aiutare i lettori a riconoscersi nelle storie e a non sentirsi soli. I protagonisti dei romanzi, è stato detto, “aiutano tanto”, perché offrono modelli, dubbi e nuove possibilità. In tal modo, la lettura è certamente espressione di evasione, ma non mera fuga sterile: è piuttosto un modo per comprendere meglio il reale. In seguito, l'autore ha citato Montale, con la sua poetica dell’indecisione, e Romain Gary (richiamato nella frase “ognuno ha le sue ragioni”), la letteratura insegna a convivere con la complessità.
Durante l'incontro, sono stati citati autori come Donatella Di Pietrantonio e le esperienze raccontate da Piero Dorfles, fino a Stephen King.
Inoltre, ampio spazio è stato dedicato alla crisi del giornalismo classico. Una crisi che non è solo economica, ma soprattutto di comunità: difatti pochi lettori sono disposti a pagare per l’informazione, il mercato condiziona sempre di più i contenuti e la maggior parte dei giornalisti è freelance. Molti professionisti, ha precisato il giornalista, guadagnano meno di 5.000 euro l’anno, pur svolgendo un lavoro indispensabile.
L'autore ha parlato anche della trasformazione del consumo culturale: oggi si investe molto più tempo tra serie TV e social che nella lettura di romanzi e il ruolo dell’intellettuale appare sempre più marginale. L’“angoscia della quantità” – troppe notizie, troppe opinioni – rende difficile distinguere ciò che conta davvero.
Sul piano politico e mediatico, sono stati citati casi controversi che hanno riguardato in prima persona Zanchini come l'attacco di Gasparri al giornalista in merito al caso Almasri, o la polemica della senatrice Ester Mieli sfociata in un'accusa pretenziosa di antisemitismo al giornalista. Infine, Zanchini ha espresso preoccupazione per l’eccessiva vicinanza tra giornalisti e mondo politico in Italia, legami che minerebbero la credibilità dell’informazione. In contrapposizione a ciò, è stato ricordato il modello della BBC, dove una giornalista può fare la stessa domanda anche dodici volte, senza nessun timore reverenziale.
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