In
vista dei mondiali di calcio del 2018 la Russia aveva in programma la
costruzione di due nuove linee (per un finanziamento totale di 103
miliardi di euro), ma la voce sul TAV è stata ora eliminata dai
programmi di investimento dei prossimi due anni.
Solo
poche settimane fa al governo era stato presentato un progetto di
costruzione per gradi, che avrebbe dovuto ridurre il peso economico
dell’opera, ma tanto gli investitori privati quanto lo Stato hanno ormai
reso noti i propri ripensamenti.
Il
motivo? Per entrambi l’efficienza economica dell’opera non appare tale
da giustificare un simile investimento e il ministro Shuvalov ha
dichiarato che, in vista dei mondiali di calcio, è più ragionevole
migliorare ed implementare la linea esistente, piuttosto che impegnarsi
in un progetto economicamente rischioso.
Brutte
notizie, dunque, per le aziende Alstom e SNCF, che già scalpitavano in
vista della grossa gara di appalto che si sarebbe aperta nei primi
mesi del 2013 per i lavori del cantiere russo, e che di fronte alle
decisioni del governo di Mosca si ritrovano a dover frenare i propri
appetiti speculativi.
Un duro colpo,
però, anche per il progetto europeo complessivo di linee ad alta
velocità: il corridoio 5, che dovrebbe collegare Lisbona e Kiev, si
ritrova ora senza capo né coda...
Chissà
come la prenderanno i vari Saitta ed Esposito, che giusto ieri erano
impegnati a farfugliare la solita solfa sull’irrinunciabilità
dell’opera per l’Italia e sul procedere (a loro dire!) dei lavori
all’interno del non-cantiere di Chiomonte...evidentemente la smania di
poter mettere mano a una fetta dei guadagni speculativi del TAV gli ha
fatto perdere anche quel poco di lucidità che sta portando diversi
paesi europei a fare un passo indietro rispetto al progetto.
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