I "NASCO", I DEPOSITI NASCOSTI DELL'ORGANIZZAZIONE GLADIO

lug 27, 2023 0 comments

Di Carlo Alfredo Clerici

Il 26 febbraio 1991 Giulio Andreotti, all’epoca presidente del Consiglio, prendendo tutti in contropiede (in particolare l’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga, nonché i vertici del SISMI), invia alla commissione Stragi una relazione su Gladio.

Un documento con molte lacune, ma che infrange questo segreto della Repubblica.

Ecco il testo della parte della lettera relativa ai depositi di armi nascosti:

4. I DEPOSITI DI ARMI (NASCO).

A seguito degli accordi più sopra richiamati, nel corso del 1959, l'"Intelligence" americana provvide ad inviare presso il CAG i materiali di carattere operativo destinati a costituire le scorte di prima dotazione dei nuclei e delle unita' di pronto impiego, da occultare, fin dal tempo di pace, in appositi nascondigli interrati nelle varie zone di eventuale operazione.

I materiali in questione pervennero dagli Stati Uniti confezionati in speciali involucri al fine di assicurarne il perfetto stato di conservazione e, a partire dal 1963, ebbe inizio il loro interramento in appositi contenitori.

I Nasco (Nascoindigli. NDR) erano cosi distribuiti sul territorio nazionale:

- 100 nel Friuli-Venezia Giulia,

- 7 nel Veneto,

- 5 in Trentino Alto-Adige,

- 11 in Lombardia,

- 7 in Piemonte,

- 4 in Liguria,

- 2 in Emilia-Romagna,

- 1 in Campania,

- 2 in Puglia.

I depositi venivano normalmente interrati a "contatto" con elementi caratteristici del terreno (cimiteri, ruderi, cappelle, chiesette, fontanili ecc..) che fossero:

- facilmente riconoscibili

- inamovibili

- facilmente identificabili dall'interpretazione di brevi messaggi preformulati trasmessi, all'emergenza, dalla base del campo;

- idonei a fornire la garanzia che, anche in caso di distruzione, i ruderi sarebbero stati sufficienti per permettere la localizzazione del nascondiglio.

Il materiale conservato nei Nasco era composto da armi portatili, munizioni, esplosivi, bombe a mano, pugnali, coltelli, fucili di precisione, radio trasmittenti, binocoli ed utensili vari. I depositi erano gestiti direttamente dalla Sezione SAD, che custodiva i "rapporti di posa”, contenenti le indicazioni sull'ubicazione di Nasco. In caso di violazione delle frontiere nazionali da parte di truppe straniere, le istruzioni recanti tutti i punti di riferimento per localizzare i materiali, sarebbero state trasmesse alle reti "Gladio", attivate per l'emergenza, a mezzo di messaggi radio precompilati, conservati nella sedi di Servizio.

A causa del rinvenimento fortuito nel 1972 di uno dei contenitori nella zona di Aurisina, venne deciso, per realizzare migliori condizioni di sicurezza, il recupero di tutti i depositi. Le operazioni di recupero ebbero inizio a partire dall'aprile di quell'anno.

I materiali esplosivi ed incendiari recuperati, attesa l'impossibilità della loro conservazione in caserme o altre strutture adibite ad uffici od abitazioni, furono riuniti presso il Centro addestramento guastatori e presso il deposito munizioni di Campo Mela (Sassari) e ne fu previsto, all'emergenza, il rifornimento attraverso avio-lancio. I materiali di armamento e di munizionamento vennero immagazzinati, in consegna fiduciaria, presso caserme dei Carabinieri.

Detti materiali vennero contrassegnati con l'etichetta di copertura "Ufficio monografie del V CMT - scorte speciali di copertura". Le operazioni di recupero, che ebbero termine nel corso del 1973, permisero di ritornare in possesso di materiali contenuti in 127 Nasco su 139 a suo tempo interrati. Rimanevano 12 contenitori per i quali si indicano qui di seguito le località, la data di interramento, il contenuto oltre che i motivi del mancato recupero che è da attribuire alla difficoltà di portarli alla luce in maniera discreta.



a. Cimitero di Brusuglio (Cormano di Milano).

- data di posa: 10 luglio 1963;

- contenuto: armi individuali, munizioni, macchine fotografiche;

- motivo del mancato recupero: il cimitero subì negli anni 1965-1972 vari e consistenti ampliamenti;

- numero dei contenitori: 3 metallici;



b. Cimitero di Arbizzano di Negra (Verona).

- data di posa: 1 agosto 1963;

- contenuto: esplosivi, pistole, bombe a mano;

- motivo del mancato recupero: a seguito dei lavori di ampliamento del cimitero (1969-72), sul Nasco vennero costruiti nuovi loculi;

- numero dei contenitori: 3 metallici ed 1 di plastica;



c. Cimitero vecchio di Abbadia Alpina, frazione di Pinerolo (Torino):

- data di posa: 17 maggio 1964;

- contenuto: duplicatore, materiale fotografico;

- motivo del mancato recupero: nei pressi del luogo di interramento del Nasco fu realizzato un canale ricoperto con cemento;

- numero dei contenitori: 2 metallici;



d. Crescentino (Vercelli), argine sinistro del canale Cavour nei pressi del Ponte di Praiassi;

- data di posa: 6 agosto 1961;

- contenuto: armi leggere, pistole, pugnali, bombe a mano;

- motivo del mancato recupero: il punto indicato nel rapporto di posa e' stato interessato da una coltura di pioppi, il cui ciclo decennale e' intervallato da un'aratura profonda del terreno. Tale operazione ha provocato una traslazione sia in verticale che in orizzontale del Nasco, rendendone impossibile all'epoca la localizzazione;

- numero dei contenitori: 3 metallici e 3 di plastica;



e. S.Pietro al Natisone (Udine), casetta disabitata (ai tempi della posa) nei pressi della Cappella di quota 236:

- data di posa: 16 luglio 1963;

- contenuto: armi leggere e munizioni;

- motivo del mancato recupero: la casa venne riattata nel 1967, ampliata ed abitata. Il Nasco venne cosi' a trovarsi sotto il nuovo corpo-fabbrica;

- numero dei contenitori: 2 metallici ed 1 di plastica;



f. Chiesetta di S. Giacomo di Reana del Roiale (Udine), tra Ribbis e Adegliaccio:

- data di posa: 16 giugno 1964;

- contenuto: armi leggere e munizioni;

- motivo del mancato recupero: l'area circostante la chiesetta sotto la quale fu collocato il Nasco e' stata successivamente rivestita (1970) di uno strato compatto, costituito da cemento e ciottoli. Il deposito non era dunque più raggiungibile se non con demolizioni;

- numero dei contenitori: 2 metallici ed 1 di plastica;



g. Chiesetta di S. Giacomo di Reana del Roiale (Udine), tra Ribbis e Adegliaccio:

- data di posa: 16 giugno 1964;

- contenuto: armi leggere e munizioni;

- motivo del mancato recupero: l'area circostante la chiesetta sotto la quale fu collocato il Nasco e' stata successivamente rivestita (1970) di uno strato compatto, costituito da cemento e ciottoli. Il deposito non era dunque più raggiungibile se non con demolizioni;

- numero dei contenitori: 2 metallici ed 1 di plastica;



h. Cappella mortuaria del cimitero di Mariano del Friuli (Gorizia):

- data di posta: 25 giugno 1964;

- contenuto: armi individuali, pistole, duplicatore;

- motivo del mancato recupero: la cappella mortuaria sotto la quale venne sotterrato il Nasco fu ampliata (1971). Di conseguenza non era più possibile raggiungere il Nasco, se non con demolizioni;

- numero dei contenitori: 2 metallici e 3 di plastica;



i. Chiesetta di Santa Petronilla di San Vito al Tagliamento (Udine):

- data di posa: 28 settembre 1964;

- contenuto: armi leggere e munizioni;

- motivo del mancato recupero: il pronao della chiesetta, sotto il quale era stato collocato il Nasco, è stato pavimentato (1972). Il Nasco non era dunque più raggiungibile se non con demolizioni;

- numero dei contenitori: 2 metallici e 2 di plastica;



l. Chiesetta di Santa Petronilla di San Vito al Tagliamento (Udine):

- data di posa: 28 settembre 1964;

- contenuto: pistole, fucili, duplicatore;

- motivo del mancato recupero: il pronao della chiesetta, sotto il quale era stato collocato il Nasco, e' stato pavimentato (1972). Il Nasco non era dunque più raggiungibile se non con demolizioni;

- numero dei contenitori: 2 metallici e 2 di plastica;



m. Chiesetta Madonna del Sasso nel comune di Villa Santina(Udine):

- data di posa: 31 ottobre 1964;

- contenuto: armi leggere, munizioni;

- motivo del mancato recupero: asportazione da parte di ignoti;

- numero dei contenitori: 2 metallici ed 1 di plastica;

n. Chiesetta Madonna del Sasso nel comune di Villa Santina (Udine):

- data di posa: 31 ottobre 1964;

- contenuto: armi leggere, munizioni;

- motivo del mancato recupero: asportazione da parte di ignoti;

- numero dei contenitori: 2 metallici ed 1 di plastica:



Con le ordinanze del 30 ottobre, 2 e 6 novembre 1990, il giudice istruttore di Venezia, dott. Mastelloni, nell'ambito dell'inchiesta penale sulla caduta dell'aereo "Argo 16", ha incaricato i Comandi dei Carabinieri competenti per territorio di ricercare e dissotterrare i cennati 12 depositi ancora non recuperati. Le relative operazioni di scavo hanno portato al rinvenimento della totalità dei materiali, fatta eccezione per quelli contenuti:

- nei due Nasco situati nei comuni di Villa Santina (UD), che già erano risultati scomparsi nel 1972;

- nel Nasco interrato nel cimitero di Brusuglio (Cormano di Milano);

- nel Nasco di Crescentino (VC), ove le ricerche hanno portato ad un recupero solo parziale (due pistole, di calibro 9 e 22).

Lo stesso magistrato veneziano ha anche fatto richiesta di acquisire le matricole delle armi portatili conservate nei due "Nasco" a suo tempo occultati in Villa Santina - Chiesa Madonna del Sasso.

Come già detto in precedenza, tali armi pervennero al Servizio italiano alla fine degli anni '50, già sigillate in contenitori plastici per la lunga conservazione: non fu possibile rilevarne le matricole poiché i pacchi non vennero aperti, al fine di non comprometterne la confezione.

Allo scopo di corrispondere alla richiesta e' stato appositamente interpellato il Servizio informazioni americano (CIA), il quale ha riposto di non aver reperito nei propri archivi alcuna documentazione relativa alle matricole delle armi fornite al Servizio italiano.

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