Di Carlo Gambescia
Sempre la solita sceneggiata: braccia tese, tricolore, bandiere leghiste e tanta bava alla bocca.
Si dice, ma il problema esiste: troppi immigrati, troppi clandestini, poche risorse, scarso lavoro eccetera, eccetera. Probabilmente, c’è del vero: la Repubblica , dopo aver promesso tutto a tutti, addirittura costituzionalmente, sembra non essere in grado di gestire il fenomeno migratorio.
Del resto ci si è messa anche l’Ue con i suoi regolamenti Il che però significa che si tratta di una questione organizzativa. Nel senso di sedersi intorno a un tavolo, trovare le risorse, controllare i flussi e intervenire militarmente, se necessario, anche in Africa Settentrionale.
Su questi punti si dovrebbe essere d’accordo: tutti i partiti politici (dicesi, idem sentire). E invece no. Certa sinistra estrema, per fortuna politicamente minoritaria, aspira a trasformare l’Italia in una Repubblica Socialista degli Immigrati, peace and love. Per contro, certa destra, altrettanto minoritaria, sembra puntare sul linciaggio, aizzando la folla, come ieri. Sogna la Repubblica Fascio-Leghista del filo spinato, dei cani, e delle mitragliatrici. Quando si dice l'album di famiglia...
Alla fin fine, ripetiamo, a destra come a sinistra, si tratta di nostalgici mai rassegnatisi ai verdetti del 1861, del 1945, del 1989-1991. Minoranze, illiberali, che proiettano sull’Altro, in chiave positiva o negativa, le proprie storiche frustrazioni politiche. Tradotto: la voglia di rivincita. E che invece, cosa più grave, non hanno mai provato a fare esami di coscienza politica (chi siamo? da dove veniamo? quante stupidaggini, terribili stupidaggini abbiamo commesso? eccetera, eccetera).
Due opposti estremismi da contrastare. Come? Con il buongoverno. Una parola…
Due opposti estremismi da contrastare. Come? Con il buongoverno. Una parola…
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