Il vostro scheletro parla WiFi. Ogni osso, ogni organo, ogni respiro modifica le onde radio in modo unico e irripetibile. Non servono più telecamere o smartphone: il vostro corpo è diventato un’antenna biometrica ambulante che lascia tracce elettromagnetiche ovunque. I ricercatori della Sapienza hanno chiamato questa scoperta WhoFi, un sistema che vi identifica semplicemente dal modo in cui esistete nello spazio. La sorveglianza invisibile è realtà : ogni rete WiFi può ora riconoscervi istantaneamente, senza che ve ne accorgiate.
Come funziona l’identificazione biometrica WiFi
Il team guidato da Danilo Avola dell’Università La Sapienza di Roma ha sviluppato un sistema che sfrutta il Channel State Information (CSI), cioè l’insieme di dati che descrive come un segnale WiFi viene alterato durante la propagazione. Quando le onde radio attraversano il corpo umano, subiscono modifiche specifiche legate alla struttura fisica individuale: densità ossea, composizione corporea, persino la forma degli organi interni creano una firma elettromagnetica unica.
La tecnologia utilizza una rete neurale profonda di tipo Transformer, la stessa architettura che alimenta ChatGPT, per analizzare questi pattern radio complessi. Come spiegato nel paper scientifico, il sistema viene addestrato con una tecnica chiamata “in-batch negative loss” che massimizza la differenziazione tra individui anche quando i segnali sono simili.
La differenza fondamentale rispetto alle impronte digitali o al riconoscimento facciale è che il WiFi “vede” anche l’interno del corpo. Le onde radio non si fermano alla superficie: penetrano nei tessuti, rimbalzano sulle ossa e creano pattern di interferenza che riflettono la vostra anatomia completa.
WhoFi supera videocamere e sistemi tradizionali
I risultati ottenuti dai ricercatori italiani (e infatti l’articolo è nella categoria Italia Next) sono impressionanti. Testando il sistema sul dataset pubblico NTU-Fi, WhoFi raggiunge un’accuratezza del 95,5% nell’identificazione delle persone. Per confronto, i precedenti sistemi basati su WiFi come EyeFi si fermavano al 75% di precisione.
*Gianluca Riccio, direttore creativo di Melancia adv, copywriter e giornalista. Fa parte di Italian Institute for the Future, World Future Society e H+. Dal 2006 dirige Futuroprossimo.it , la risorsa italiana di Futurologia. È partner di Forwardto - Studi e competenze per scenari futuri. Seguilo su LinkedIn
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.futuroprossimo.it/2025/07/whofi-il-wifi-che-identifica-le-persone-anche-senza-telecamere/

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