A Roma una nuova città sotto Colle Oppio, mancano i fondi per gli scavi

mag 7, 2018 0 comments


La Stampa

Un’altra città sotto Roma. Lo scenario, importante e suggestivo, è stato illustrato da Eleonora Ronchetti della Soprintendenza capitolina durante la commissione Cultura-Ambiente del comune: «Crediamo che sotto tutta l’area della Polveriera di Colle Oppio come in tanti altri punti di Roma ci possa essere una nuova Pompei, ma al momento non mi sembra che ci siano le condizioni per procedere a uno scavo». Per accertarlo servirebbero stanziamenti economici consistenti: «Ci vorrebbe qualche milione di euro per fare uno scavo archeologico e accertare l’entità e l’estensione delle Terme di Tito- ha spiegato - negli anni 98-99 gli scavi vennero reinterrati per motivi di sicurezza pubblica, era l’epoca di Ocalan e la comunità curda dormiva lungo l’area archeologica quindi si decise di reinterrarli per rendere sicuri gli scavi e la vita stessa delle persone».  

Al centro del dibattito il progetto che prevede la realizzazione di due nuovi campi di calcetto nell’area della Polveriera, area indicata dal I Municipio, e il rifacimento del campo di Basket, accanto al quale verrà costruita ex novo una pista per il pattinaggio e lo skate. Il primo a esprimere contrarietà, per la vicinanza dell’area agli scavi archeologici, è stato Vitaliano Biondi, dello staff dell’assessorato all’Ambiente: «Come rappresentante dell’assessore Montanari esprimo un parere negativo sulla presenza di un playground in questa zona - ha detto - sono utili nelle periferie o in zone degradate non nel primo municipio o nelle ville storiche». Tra i contrari anche la consigliera M5S del I Municipio Giusy Campanini: «Se si fa il playground andrò dai carabinieri a fare immediatamente un esposto».  

«Ad oggi gli scavi sono ben protetti, a una notevole profondità sotto il manto erboso. C’è un’unica parte che emerge ma non è interessata dagli impianti sportivi presenti lì dagli anni cinquanta, e che attualmente non sono ben messi- ha sottolineato Ronchetti per poi spiegare che il parere favorevole con prescrizioni della Sovrintendenza capitolina al progetto di playground è stato emesso perché «se si recupera una qualità migliore di tutta la zona questo andrebbe a vantaggio della città e dei cittadini, secondo il progetto presentato non viene toccato nulla del sottosuolo. I resti archeologici restano protetti: a meno che con qualche milione di euro non si riaprano gli scavi e si recupera una nuova Pompei, forse questa sembra la soluzione migliore. Questo progetto non ha rischi per il progetto archeologico sottostante». 

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