Che cosa succede in Sudafrica nel Ground Zero di Omicron

dic 22, 2021 0 comments


Di Federico Giuliani

Tanti, tantissimi contagi, ma in proporzione pochi decessi: questo dicono i dati di Omicron relativi al Sudafrica, Paese dove la variante del Covid-19 è stata scoperta per la prima volta lo scorso 26 novembre. Il tasso di contagio legato al coronavirus sta aumentando giorno dopo giorno. Allo stesso tempo, il numero delle persone morte o ricoverate in ospedale è inferiore rispetto a quello delle precedenti ondate di Sars-CoV-2. “Le ospedalizzazioni non stanno aumentando a un tasso così drammatico”, ha detto in una conferenza stampa Michelle Groome, che lavora per l’Istituto nazionale delle malattie trasmissibili.

La sua collega, Wassilla Jassat, ha invece affermato che il numero delle persone bisognose di ossigeno è “più basso di quello delle precedenti ondate”. Significa che Omicron è meno virulenta di quanto ipotizzato? La domanda è in attesa di risposte supportate da dati scientificamente provati. “Probabilmente questo si deve alla significativa copertura del vaccino“, in particolare tra le persone anziane, ha commentato il ministro sudafricano della Salute, Joe Phaala. Per quanto riguarda la copertura vaccinale, circa il 31% della popolazione locale è completamente immunizzata, ma la cifra sale al 66% per le persone con più di 60 anni. Ricordiamo che, con oltre tre milioni di contagi, il Sudafrica è finora il Paese del continente più colpito dalla pandemia.

La situazione in Sudafrica

Omicron è ancora un enigma. È giusto spaventarsi per una variante che, almeno da quanto dicono le prime rilevazioni, si sta dimostrando molto contagiosa ma meno grave di altre varianti di Covid? L’assunto base, lo stesso che hanno adottato moltissimi governi europei, è che la maggior virulenza di Omicron potrebbe comunque arrecare ingenti danni ai sistemi sanitari nazionali. In attesa di certezze, è interessante dare un’occhiata a ciò che sta accadendo in Sudafrica, ground zero dell’ultima variante Covid nota in circolazione. Nella provincia del Gauteng, epicentro della più recente ondata, abbiamo assistito a un fenomeno del tutto particolare.

Una rapida ondata di casi ha scosso la comunità sudafricana, facendo temere il peggio per i reparti ospedalieri. La repentina crescita di infezioni non ha però causato un’altrettanta impennata di ricoveri e decessi. Non solo: i casi si sono stabilizzati nel giro di un paio di settimane, salvo poi iniziare a diminuire. Se al 28 novembre in tutto il Sudafrica si contavano 2.858 contagi, al 7 dicembre i casi erano 13.147 e al 12 dicembre addirittura 37.875 (picco assoluto); da qui in poi ecco l’inaspettata tregua, con 26.389 casi al 15 dicembre, 15.465 al 19 dicembre e 8.511 al 20 dicembre. Capitolo decessi: tralasciando i 114 morti registrati il 25 novembre (tutto lascia pensare a un accumulo di dati precedenti), la media è rimasta stabile intorno alle 35-45 vittime giornaliere. Stabili pure i ricoveri ospedalieri.

Le prime impressioni

Certo, dato che il Sudafrica è un Paese in via di sviluppo, e che non ha le stesse capacità di rilevazione di Stati Uniti o Regno Unito, è probabile che i valori di Omicron siano “drogati” da casi non certificati, riscontrabili soprattutto nelle aree più povere della nazione. È pur vero che i bollettini fin qui ricevuti lasciano pensare che Sars-CoV-2 stia davvero diventando endemico. Il ministro Phaahla ha svelato anche un’altra tendenza molto curiosa: è stato ricoverato appena l’1,7% dei casi registrati nella seconda settimana di infezioni della quarta ondata, rispetto al 19% nella stessa settimana della terza ondata della variante Delta.

“I ricoveri ospedalieri durante omicron, pari a 58 per 1.000 infezioni, sono i più bassi delle quattro ondate di Covid e un terzo di quelli che abbiamo sperimentato durante l’aumento Delta”, ha spiegato il CEO di Discovery Health Ryan Noach, secondo quanto riportato da Npr. Attenzione però, perché il Sudafrica potrebbe avere vantaggi che altri Paesi occidentali non hanno, tra cui una popolazione giovanissima e un’alta percentuale di cittadini (dal 70% all’80%) entrata in contatto con Omicron dopo esser già stata precedentemente contagiata.

FONTE: https://it.insideover.com/societa/che-cosa-succede-in-sudafrica-nel-ground-zero-di-omicron.html

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