Di Salvatore Santoru
Il 16 aprile del 1973 a Primavalle(1) avvenne uno degli episodi più tragici degli anni di piombo.
Due fratelli, il 22enne Stefano e Virgilio Mattei(2), di soli 8 anni, morirono carbonizzati a causa dell'incendio della propria casa da parte di un commando dell'organizzazione "Potere Operaio"chiamato "Brigata Tanas"(3).
Gli altri componenti della famiglia, tra cui due bambini, rispettivamente di 3 e 9 anni, riuscirono a salvarsi e fu evitata la completa strage famigliare, motivata dal fatto che il padre di questi ragazzi, Mario, era il segretario di una sezione locale dell'MSI(4).
Il più importante responsabile della strage, Achille Lollo(5), riuscì a fuggire dopo due anni di carcere in Svezia, Angola per poi fare capolinea in Brasile, dove ha sposato l'attuale moglie angolana e lavora come giornalista e editore di tre riviste di sinistra estrema e recentemente ha dichiarato che la strage fu una sorta di "effetto collaterale", in quanto lui e i suoi compagni volevano solamente fare un atto dimostrativo.
Inizialmente ci fu una certa propaganda politica per nascondere le responsabilità della strage, e alcuni giornali parlarono di una sorta di "faida fascista"(6).
Lollo fu difeso economicamente da "Soccorso Rosso Militante"(7), un'organizzazione che si proponeva di fornire assistenza legale e economica ai "prigionieri politici" di estrema sinistra e che in seguito venne indagata per sostegno al terrorismo(8).
C'è da dire che quegli anni furono indubbiamente bui, in quanto caratterizzati dall'odio e dal ricorso, occasionale o meno, alla violenza gratuita, giustificata con questa o quell'altra ideologia.
Erano anni in cui si poteva venire uccisi per un'idea, per essere di sinistra come di destra e che videro grande ferocia, sia ad opera di estremisti neofascisti e sia di estremisti di sinistra, spesso legati all'ala più estrema del cosiddetto antifascismo militante.
Note:
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