Londra 2012:l'altra faccia delle Olimpiadi

ago 1, 2012 0 comments
Da Lahaine (tradotto in italiano)
Esercizio di coordinamento fra polizia, sicurezza privata e militari, per garantire la “ sicurezza” che stabiliscano i leaders del momento.
La celebrazione dei Giochi Olimpici di Londra questi giorni servirà per il bombardamento mediatico dell’appuntamento sportivo, tuttavia al di là dei titoli e delle notizie meramente legate allo sport, possiamo trovare un’altra realtà molte volte messa a tacere o nascosta.
Il cosiddetto “spirito olimpico” è divenuto una mera operazione di marketing per nascondere il grande business che sono questo tipo di eventi per le grandi corporazioni, per alcuni settori commerciali e anche per alcuni sportivi professionisti che vedranno aumentare, con la loro partecipazione personale e vittoria, le proprie entrate.

Allo stesso modo, quasi nessuno vorrà parlare dei costi che si creano intorno a questo appuntamento olimpico, pagati di norma dai cittadini” attraverso i governi di turno”, degli investimenti che, come abbiamo visto negli ultimi anni, tendono ad aumentare rispetto alle previsioni iniziali, o come nel caso della Grecia (Atene 2004) furono uno dei detonatori dell’attuale situazione in quel paese.
In questa occasione stiamo, anche, assistendo, alla militarizzazione dei Giochi Olimpici, con un dispiegamento militare senza precedenti nel passato e che va unito ad una serie di proibizioni senza fine, alcune ” aneddotiche”, come il divieto di vendere patate fritte che non siano una catena conosciuta di fast food, e altre di maggior peso politico, come impedire la presenza nel recinto olimpico di messaggi politici ( né sulle magliette, né su banner … ) o la bandiera di qualche paese che non prende parte ai Giochi ( alcuni sostengono che questa misura sia destinata per evitare la presenza di manifestanti tibetani, ma evidentemente tocca anche altri popoli e nazioni), diventa chiaro che la tanto decantata libertà di espressione diventa una vittima in più in questo intricato contesto politico-economico.
La cosiddetta sicurezza dei Giochi Olimpici è servita inoltre a mostrare le carenze di certe abitudini che si stavano verificando in Gran Bretagna negli ultimi anni, e è strettamente relazionata con la politica di tagli e privatizzazioni del settore pubblico del paese.La concessione alla società G4S della sicurezza delle Olimpiadi, è stato un passo più veloce e sospettoso per lo sviluppo della stessa negli ultimi tempi.

Al giorno d’oggi, questa impresa opera in 125 paesi ( il suo motto è “proteggere il tuo mondo”) e in Gran Bretagna si è inserita nei servizi con la polizia, il controllo delle prigioni e i centri di detenzione per minori, formando settori differenti, dotando di vigilanza privata diverse imprese e a qualunque cittadino lo chieda … e tutto questo grazie a le buone relazioni con importanti membri del governo (la politica delle porte girevoli funziona magicamente in questo paese).
Insieme a questa espansione imprenditoriale ci sono state denunce di violazione dei diritti umani. In Australia arrestarono un prestigioso aborigeno e lo trasportarono attraverso il deserto in una macchina senza le condizioni adatte, dove morì a causa del caldo, il che significò una denuncia contro la manifesta incapacità professionale di alcuni membri o il deterioramento degli strumenti e dei veicoli usati.
La stessa impresa è stata coinvolta nella morte del cittadino angolano Jimmy Mubenga, che è morto durante un volo con il quale stava per essere espulso, mentre le sue proteste erano ignorate dal resto dei passeggeri e de’l'equipaggio. Un rapporto recente ha messo in risalto di come questa impresa detenga inoltre il record di “ danneggiare tanto i bambini che gli adulti di cui è responsabile”.
L’ultimo scandalo è legato alle dichiarazioni di uno dei suoi responsabili, quando alcuni giorni fa ha denunciato che non erano in grado di garantire la sicurezza dei Giochi ( o detto in altre parole, di tener fede al contratto) e che per ciò chiedeva la collaborazione del governo ( socializzare le perdite e privatizzare i profitti). I dirigenti britannici immediatamente si sono posti in difesa dell’impresa e hanno mobilitato più di tremila soldati che si andavano ad unire a quelli già impiegati precedentemente.

Gli abusi dei membri del G4S e della polizia britannica stanno assumendo un tono drammatico. Attorno a questa situazione si sta generando, negli ultimi tempi, una specie di cultura endemica della cosiddetta violenza di polizia, avvolta in una sensazione di impunità, il che ha motivato un membro del parlamento londinese , Jeny Jones a dichiarare che siamo di fronte “ teppisti in uniforme, che cercano la legittimità in un distintivo di polizia e l’impunità nel sistema legale”.
Critiche da parte di importanti figure politiche verso comportamenti grossolani e aggressivi nei confronti delle minoranze e delle donne ( Eric Avebury, Liberal democratico), verso l’ingordigia di denaro di alcuni politici ( Lord Dholakia), o le parole di Lord Marlesford, ha indicato che il personale della Border Agency ha dimostrato “ di essere, in maniera sistematica, corrotto”.
Questa situazione di impunità e di abuso ha anche la inestimabile collaborazione di determinati mezzi di comunicazione che distorcono la realtà per giustificare qualsiasi abuso, e quando in un secondo momento iniziano a venir fuori dati che contraddicono le loro versioni manipolate, tendono a “dimenticarsi” della storia. Insieme a questo è evidente la carenza di un sistema giudiziario che applica un doppio standard : criminalizza le proteste ordinarie, protegge gli eccessi della polizia.
La militarizzazione dei Giochi di Londra 2012 ha raggiunto delle cifre e un dispiegamento che non si era mai visto in un nessun appuntamento precedente. Inoltre alcuni suggeriscono che potrebbe obbedire ad una strategia al di là dell’appuntamento olimpionico. In questo senso si starebbe “ abituando” la popolazione ad assistere al dispiegamento di truppe per realizzare lavori di polizia., non in scenari bellicosi come Afganistan Iraq, ma dentro le frontiere del proprio Stato.

Saremmo di fronte ad un tentativo di “integrare” l’esercito nei lavori sociali, che nasconde una dimensione nuova per questo tipo di servizi e sopratutto un importante cambiamento intorno alla stessa concezione che si ha degli stessi. Questo “ esperimento” lancia il possibile coordinamento fra la polizia, le imprese di sicurezza private e i militari, tutto questo per garantire la sicurezza degli attuali leader politici. In questo contesto , la celebrazione dei Giochi Olimpici è lo scenario più adeguato per lanciare ciò che è già stato definito come “ la nuova militarizzazione urbana”.
Mark Perryman, che ha appena pubblicato un libro intitolato “ Perché i Giochi Olimpici non sono buoni per noi e come dovrebbero essere” ha indicato con un certo successo che “ Dalla mattina alla sera ‘Help for Heroes’ ( una associazione umanitaria per aiutare i soldati britannici feriti in diversi conflitti) è diventata mano d’opera a basso costo, ma non per proteggere a Lei o a me, ma a McDonalds, Coca-Cola, Heineken e il resto”.

Titolo originale: "L’altra faccia dell’appuntamento olimpico."

Fonte:http://ienaridensnexus.blogspot.it/2012/07/laltra-faccia-dellappuntamento-olimpico.html

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