ISIS: oggi spauracchio e "cancro da estirpare", ieri "ribelli" da armare... per l'imperialismo USA

set 5, 2014 0 comments




Di Salvatore Santoru


I terroristi dell'ISIS da qualche mese stanno terrorizzando l'Iraq, e da anni la Siria.

Ultimamente l'ISIS è diventato il nuovo tormentone e spauracchio usato dai media occidentali.

Sino a a poco tempo fa però, a parte chi si occupa di informazione alternativa, se ne parlava ben poco, eppure questo gruppo era fortemente attivo in Siria.

Solo che al tempo tali estremisti venivano tollerati perché comunque combattevano contro il regime di Assad.


Se non fosse stato per il veto di Russia e Cina, l'intervento militare preparato dagli USA e dagli e alleati avrebbe probabilmente consegnato tutto il paese all'ISIS, Al Nustra (legione di Al Qaeda in Siria) e altri gruppi e milizie islamiste radicali che stanno destabilizzando la nazione dal 2011.


Non bisogna dimenticare a riguardo, il famoso selfie che il senatore statunitense John Mc Cain, si fece durante la sua visita ai ribelli nel maggio del 2013.
A quanto pare tra di essi c'era Abu Mosa, in seguito diventato importante membro dell'ISIS.

Secondo quanto riferito morto: Isis portavoce Abu Mosa è stato ucciso in un attacco aereo, secondo un account Twitter che è in sintonia con i terroristi

Insomma, sempre la stessa storia, ma come diceva Gramsci, a quanto pare :"la storia insegna, ma non ha scolari".

Difatti, tale copione non è poi così diverso da quello che abbiamo visto con la stessa Al Qaeda, nata in Afghanistan grazie ai finanziamenti della CIA nel 1979 con l'obiettivo di sconfiggere i russi.


Al tempo fu quello che era all'epoca il consigliere di sicurezza nazionale degli USA,Zbigniew Brzezinski, a farsi una foto con il giovane Osama Bin Laden, considerato nei media occidentali come un "ribelle" e una sorta di "freedom fighter".


Oggi come ieri, la creazione del "nemico perfetto" vende ancora, e continua a fare presa nell'opinione pubblica.

Difatti, tale narrazione basata sulla paura, serve a consolidare il consenso dei presunti "liberatori", e in questo caso di Obama.


Chiaramente all'opinione pubblica è meglio non ricordare che Obama ha tollerato l'estremismo islamista e che tra l'altro ha pure un fratello, Malik, considerato vicino a organizzazioni islamiste ( si parla anche di Al Qaeda),membro della Fratellanza Musulmana (organizzazione non estremista in sé ma che con il suo islamismo politico storicamente ha ispirato le fazioni più radicali), il quale è anche noto per aver usato diversi fondi della Barack Obama Foundation, l'organizzazione "filantropica" di cui è presidente, verso il sostegno alla poligamia e la divulgazione dei precetti dell'islamismo più radicale.


Inoltre, secondo la vice presidente della Corte Costituzionale Suprema d’Egitto,Tahani al-Gebali, Malik, con la complicità del governo statunitense, avrebbe fomentato il terrorismo in Egitto.


Alla fine è sempre la solita storia: il fondamentalismo e terrorismo islamico sono il "paradossale" braccio armato dell'imperialismo "occidentale", a sua volta braccio armato dell'ideologia cosiddetta "mondialista" tutt'ora dominante.



C'è anche da ricordare a tal punto, che Obama aveva già tollerato e indirettamente o meno sostenuto gruppi islamisti nella guerra contro la Libia del 2011, e nalla Libia attuale gruppi di islamisti radicali e non, ancora oggi stanno destabilizzando il paese.


C'è anche da precisare che a guardarli bene l'ISIS e altri gruppi, piuttosto che mossi da istanze religiose o spirituali, sembrano esserlo più che altro da impeti totalmente distruttivi, antisociali e nichilisti.

Difatti, nonostante spesso si demonizzi l'Islam in quanto tale, bisogna ricordare che tale religione è divisa in molte correnti, e ad esempio vi sono paesi come la Siria basati su un'Islam moderato e rispettoso delle pluralità, che "stranamente" dà fastidio all'élite "mondialista" che "guida" la politica estera degli USA, mentre si preferiscono paesi come Arabia Saudita, Quatar e altri basati su un'Islam fondamentalista, e ancora "paradossalmente" considerati finanziatori della stessa ISIS.



Difatti l'islamismo radicale serve come strumento di destabilizzazione nell'area da usare contro i paesi sovrani, indipendenti e nazionalisti, i quali costituiscono un fortissimo ostacolo per i i "poteri forti mondialisti".

A guardare bene la situazione, l'ISIS sembra essere un gruppo molto più affine a una certa versione dell'ideologia "mondialista" piuttosto che reale seguace di qualche credo.

In fin dei conti, nei miliziani più estremisti dell'ISIS il richiamo all'Islam serve più che altro per mascherare gli impulsi distruttivi e antisociali altro caratterizzati da un nichilismo estremo.

Tra l'altro, sino ad ora è stato appurato che nell'ISIS combattono tantissimi miliziani volontari, anche stranieri, una cosa che potrebbe apparire alquanto strana.

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Tra i più noti vale la pena ricordare Abdel-Majed Abdel Bary, assassino del giornalista James Foiley  e noto per aver pubblicato sul suo profilo Twitter una foto che lo raffigura mentre tiene in mano una testa mozzata.



O Deso Dogg, che prima di partire per la Siria era considerato uno degli esponenti di spicco del gangsta rap in Germania, e che è ultimamente è stato considerato falsamente morto in un'attacco kamikaze che sarebbe stato fatto da parte dei rivali di Al Nusra(Al Qaeda).



Insomma, non sarà che alla fine una buona parte di terroristi che operano in Siria e Iraq non sarebbero altro che una banda di miliziani se non mercenari stranieri ben addestrati, il cui scopo sarebbe sovvertire e destabilizzare i pochi paesi rimasti sovrani e indipendenti in Medio Oriente, e preparare ulteriore caos nel nome del cosiddetto "progetto mondialista" del famigerato NWO ?



Per finire, c'è da segnalare una notizia, che potrebbe apparire off topic ma non lo è totalmente.
Il 24 luglio a l'Aia, in Olanda, è avvenuta una manifestazione pro-ISIS, ufficialmente autorizzata come protesta contro la carcerazione del 'reclutatore' olandese per la jihad,Oussama Abu Yazeed, e vari partecipanti oltre ad aver incominciato a sventolare le bandiere dell'organizzazione terroristica, sono arrivati ad intonare slogan come "Morte agli ebrei, morte ai cristiani".

Le autorità olandesi non hanno fatto nulla per fermare ciò, e hanno destato stupore le affermazioni del sindaco della città Jozias van Aartsen: "i manifestanti non hanno infranto alcuna legge", come se incitare allo sterminio di determinati gruppi religiosi o etnici non potesse essere un crimine, mentre in Olanda è considerato crimine(punibile col carcere) mettere in discussione alcune versioni ufficiali storiche ( cosa sicuramente liberticida, al di là di ciò che viene messo in discussione, perchè la libertà di pensiero e espressione è la base della democrazia).

Non è la prima volta che accadono manifestazioni del genere.
Già il 9 luglio vi era stata sempre a l'Aia un'altra manifestazione pro-Isis, scandita da cori che incitavano allo sterminio degli ebrei.


Forse questi eventi potrebbero costituire un segnale d'allarme per qualcosa in futuro, come scontri religiosi o etnici, all'interno dell'Olanda e forse anche di altri paesi dell'UE?

Sperando di no, staremo a vedere.

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