Nel mondo ci sono quasi 18 mila testate nucleari

giu 21, 2013 0 comments

Di Andrea Mollica

Nel mondo esistono circa diciottomila testate nucleari, detenute in gran parte delle due potenze che si sono combattute a sfide di arsenali atomici durante la guerra fredda, ovvero Stati Uniti e la Russia erede dell’Unione Sovietica. Il sogno di un mondo senza bombe capaci di distruggere un intero pianeta appare ancora distante dal potersi realizzare.
TESTATE GLOBALI - A Berlino il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha lanciato una significativa riduzione delle testate nucleari a livello globale, un’idea più volte proposta dall’inquilino della Casa Bianca. Il disarmo atomico appare però ancora un sogno, ma ha spinto Bild Zeitung a chiedersi quanti siano le armi nucleari in giro per il mondo, e dove siano collocate. Il quotidiano tedesco ha ripreso il più recente studio del prestigioso istituto svedese SIPRI, (Istituto di Stoccolma per la ricerca della Pace), che ha pubblicato da poche settimane il suo sesto rapporto sul tema. A livello mondiale otto stati possiedono 4400 testate nucleari pronte ad essere utilizzate. Se si contano però anche le armi di riserva, oppure quelle stoccate nei depositi oppure le testate che verranno distrutte perchè sono ormai obsolete, il numero cresce considerevolmente, ed arriva a 17270. Le nazioni che detengono le armi più distruttive sono gli Stati Uniti, la Russia, la Francia, la Gran Bretagna, la Cina, India, Pakistan ed Israele. Le prime cinque sono gli stati vincitori della II guerra mondiale, membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Gli altri tre paesi invece hanno ottenuto la bomba atomica al di fuori della cornice del diritto internazionale.
DOVE E QUANTE SONO - Il possesso delle armi nucleari è regolato dal trattato Npt, accordo internazionale entrato in vigore nel 1970 ed al quale hanno aderito la maggior parte degli stati al mondo, ben 190. Il trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari assegna a soli cinque stati la facoltà di svilupparle: Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia. Negli Stati Uniti è stimata la presenza di 2500 testate pronte all’uso, ed altre 5550 invece di riserva o stoccate nei depositi. La Russia ha invece 1800 testate pronte all’uso, e 6700 armi non utilizzabili in modo rapido. Il Regno Unito ha 160 testate pronte all’uso, la Francia invece 290, ed entrambi i due paesi europei hanno un numero assai ridotto di armi di riserva. I dati dell’istituto SIPRI sono considerati molto affidabili per quanto riguarda i paesi della Nato, mentre per la Russia le stime sono valutate meno sicure. Per la Cina si parla di 250 testate nucleari complessive, e SIPRI non indica quale siano quelle pronte all’uso, una stima identica a quella fatta per i paesi che hanno armi nucleari al di fuori del Npt. India e Pakistan hanno entrambe tra le 100 e le 120 armi, mentre Israele, che non ha mai dichiarato di possedere testate nucleari a differenza delle due nazioni asiatiche, dovrebbe ospitarne circa 80. Un altro paese dovrebbe avere armi nucleari, ovvero la Nord Corea, ma in questo caso le valutazioni sono ancora meno affidabili. La comunità internazionale è comunque sicura che Pyongyang non possegga missili capaci di trasportare le bombe atomiche.
SCENARI FUTURI - L’iniziativa di Barack Obama non sembra però poter dare il via ad una nuova epoca globale senza armi nucleari. La proposta del presidente americano è stata rapidamente cassata dalla Russia così come dalla Francia, e di conseguenza appare improbabile, se non impossibile, una riduzione unilaterale delle testate nucleari da parte degli Stati Uniti. Negli ultimi anni la comunità internazionale è sottoposta al ricatto della Nord Corea, che continua a chiedere aiuti minacciando attacchi atomici, così come il tema più scottante su questo argomento è il dossier iraniano. Teheran persegue ormai da molto tempo la bomba nucleare, al fine di riequilibrare, parzialmente, i rapporti di forza con Israele, e diventare la nazione egemone tra gli stati arabi. Il tentativo dell’Iran è stato finora fermato, anche grazie ad un costante spionaggio informatico, ma la spinta di Teheran evidenzia quanto agli stati piacciano ancora queste armi. Le testate nucleari, al di là della seconda guerra mondiale, sono state sempre usate come armi di deterrenza, ed al momento appaiono ancora lo strumento migliore per chi vuole “spaventare” i propri nemici, così come imporre ai vicini il proprio dominio.

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