Di Salvatore Santoru
Spesso e volentieri si sente dire che le guerre(specie quelle moderne) hanno un valore meramente economico o commerciale, e di ciò si possono fare degli esempi pensando agli interessi petroliferi e energetici nel conflitto in Iraq o in quello libico.
Detto questo, ampliando la visuale ci si rende conto che comunque la funzione della guerra è invece profondamente antieconomica e incompatibile con un efficiente sistema basato su un reale libero mercato.
Difatti, se è pur vero che molte imprese e industrie(specie sovranazionali) traggono enorme profitto dallo scoppio di conflitti e guerre, c'è anche da dire che tutto ciò avviene a scapito del coretto funzionamento di un sistema economico libero.
Non casualmente, in condizioni di guerra le libertà economiche(così come quelle civili e sociali)vengono fortemente ristrette e si assiste a una forte accentramento della macchina statale e burocratica nonché dell'aumento esponenziale di quello che negli USA è chiamato il "complesso militare/industriale".
Il fatto è che la guerra è di per sé antieconomica e incompatibile con un coretto funzionamento di un sistema fondato sull'economia di mercato, ma semmai funzionale a strutture politiche di stampo totalitario nonché odiernamente a un capitalismo plutocratico basato su un mercato alquanto oligopolistico e che di "libero", a parte il nome, non ha poi così tanto.
Chiaramente, non è nemmeno un caso che negli States sia il partito repubblicano che quello democratico sono fortemente interventisti, e sempre non casualmente negli ultimi anni sia sotto l'egemonia neocon che quella liberal il militarismo è cresciuto ad oltranza mentre la libertà economica è diventata sempre più ristretta.
Il fatto è che molto probabilmente se ci fosse l'adozione di un reale sistema di libero mercato,fondato anche sull'etica oltre che sul mero profitto, probabilmente ci sarebbero più opportunità di sviluppo economico e sociale e di conseguenza meno guerre e spinte guerrafondaie, che spesso e volentieri vengono legittimate grazie a richiami a versioni estremizzate di credenze religiose e ideologiche, nel loro essere profondamente antiliberali.
FOTO:http://worldbeyondwar.org
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