L'effetto Dunning-Kruger, il processo psicologico per cui alcuni individui poco esperti in un campo tendono a sopravvalutarsi come esperti di esso

ott 11, 2018 0 comments



L'effetto Dunning-Kruger è una distorsione cognitiva a causa della quale individui poco esperti in un campo tendono a sopravvalutare le proprie abilità autovalutandosi, a torto, esperti in quel campo. Come corollario di questa teoria, spesso gli incompetenti si dimostrano estremamente supponenti.[1]

Definizione

Questa distorsione viene attribuita all'incapacità metacognitiva, da parte di chi non è esperto in una materia, di riconoscere i propri limiti ed errori.[2] Il possesso di una reale competenza, al contrario, può produrre la distorsione inversa, con un'affievolita percezione della propria competenza e una diminuzione della fiducia in sé stessi, poiché gli individui competenti sarebbero portati a vedere negli altri un grado di comprensione equivalente al proprio. Gli psicologi David Dunning e Justin Kruger, della Cornell University, hanno tratto la conclusione che: «l'errore di valutazione dell'incompetente deriva da un giudizio errato sul proprio conto, mentre quello di chi è altamente competente deriva da un equivoco sul conto degli altri».[3]

Riferimenti storici

Sebbene una descrizione dell'effetto Dunning-Kruger sia stata proposta solo nel 1999, Dunning e Kruger stessi hanno osservato considerazioni simili in Charles Darwin («L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza»)[4] e Bertrand Russell («Una delle cose più dolorose del nostro tempo è che coloro che hanno certezze sono stupidi, mentre quelli con immaginazione e comprensione sono pieni di dubbi e di indecisioni»).[4] Geraint Fuller, commentando l'articolo, nota che Shakespeare si esprime in modo analogo in Come vi piace («Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio»).[5] Risalendo ancora più indietro nel tempo, non si può non ricordare la celebre frase del filosofo greco Socrate, attribuitagli dal discepolo Platone nella sua Apologia di Socrate: «Dovetti concludere meco stesso che veramente di cotest'uomo ero più sapiente io: [...] costui credeva di sapere e non sapeva, io invece, come non sapevo, neanche credevo di sapere»[6]. Alla base del pensiero socratico è proprio la convinzione di "sapere di non sapere", intesa come consapevolezza di non conoscenza definitiva, che spinge però al desiderio di conoscere: più ci si addentra nello studio e nella conoscenza, più ci si rende conto delle infinite ramificazioni del sapere. La conoscenza diviene pertanto un processo in divenire e mai del tutto esaurito. Proprio nell'accezione del messaggio di Socrate si può quindi individuare per analogia il germe antico dello studio di Dunning-Kruger [7] [8].

NOTE:
  1. ^ a b c Marco Ferrari, La forza dello stupido, in Focus, nº 268, febbraio 2015, p. 26.
  2. ^ a b (ENErrol MorrisThe Anosognosic's Dilemma: Something's Wrong but You'll Never Know What It Is (Part 1), in New York Times, 20 giugno 2010. URL consultato il 7 marzo 2011.
  3. ^ a b (EN) Justin Kruger, David Dunning, Unskilled and Unaware of It: How Difficulties in Recognizing One's Own Incompetence Lead to Inflated Self-Assessments, in Journal of Personality and Social Psychology, vol. 77, nº 6, 1999, pp. 1121-1134, DOI:10.1037/0022-3514.77.6.1121PMID 10626367.
  4. ^ a b (ENCharles Darwin, L'origine dell'Uomo, su lorenzomagri.it, 1871, p. 4. URL consultato il 27 marzo 2013.
  5. ^ (ENGeraint Fuller, Ignorant of ignorance?, in Practical Neurology, vol. 11, nº 6, 2011, p. 365, DOI:10.1136/practneurol-2011-000117PMID 22100949.

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