Angoscia, l'ansia più subdola

set 13, 2015 0 comments


http://www.riza.it/psicologia/ansia/4159/angoscia-l-ansia-piu-subdola.html

Panico, ansia e depressione: sono le tre parole oggi più usate per indicare i malesseri psichici del nostro tempo. Tutto, nel linguaggio quotidiano ma spesso anche nelle diagnosi specialistiche, viene “inscatolato” in una di esse. Tuttavia esiste uno stato d’animo, l’angoscia, che sebbene molto diffuso non viene davvero considerato, o viene scambiato per altro. Per questo occorre far chiarezza.



- L’ansia sana è una normale reazione di adattamento a un pericolo o a un’importante prova o situazione della vita.
- L’ansia patologica è una reazione abnorme e sproporzionata di allarme rispetto un pericolo più o meno reale, oppure uno stato di allerta continuo senza causa apparente.
L’angoscia è un gradino ancora più su: è uno stato d’animo sempre di impronta ansiosa ma ancor più invasivo, inquietante e paralizzante, dovuto a un afflusso di stimoli emotivi - interni o esterni -troppo intensi e ravvicinati nell’unità di tempo per poter essere controllati e filtrati dalle difese psichiche. Se l’ansia perciò è il segnale di un’energia che cerca in qualche modo di trovare soluzioni prima che si venga sommersi dall’angoscia, quest’ultima segnala invece che le difese sono cadute e che l’anima è ormai invasa da atmosfere negative.
Emozioni al crocevia
Non si ha la sensazione che stia per accadere qualcosa di brutto e incontrollabile - come nel panico - ma che stia già accadendo. L’angoscia perciò è al crocevia degli altri tre stati: è oltre l’ansia, è prima del panico e, se dura troppo, è alla base di una forte depressione. Perciò va riconosciuta e curata.                                 
Cosa rischi se non la vedi
- Se la tratti come "semplice" ansia (ad esempio sottoponendoti a tecniche di rilassamento) la sottovaluti e la rendi cronica, spingendo verso una crisi depressiva.
- Se la tratti come depressione  (ad esempio assumendo farmaci antidepressivi) la fai esplodere in forma di euforia patologica rischiando di aprire le porte a qualcosa di ben peggio, come un disturbo bipolare.
- Se la tratti come panico  (ad esempio assumendo farmaci specifici): la sopprimi, la schiacci nel corpo che la trasformerà in un sintomo fisico.
- Se fai finta di nulla rischi una depressione maggiore o un disturbo  da attacchi di panico.  Talora, molto più di rado  e se c’è predisposizione, un episodio psicotico.
I consigli giusti 

L'angoscia esistenziale
 appare tipicamente in certi momenti della vita, nei quali tante problematiche irrisolte vengono a galla tutte insieme (amore, lavoro, eventi traumatici…) .In questo caso:
- Affidati alla psicoterapia del profondo
Serve guardarsi dentro e in profondità: è il momento di capire le cause profonde del malessere.
- No agli psicofarmaci
Se sopprimi l’angoscia artificialmente non saprai mai se il lavoro psicologico è valido. Non metterti fretta o le cose peggioreranno.
- Apriti a nuovi progetti
A volte l’angoscia è creata dal vuoto e dal non senso. Se qualche idea sul futuro si affaccia spontaneamente, “acchiappala”.

Se invece l'angoscia è di tipo situazionale, dovuta ad esempio a una grave malattia di un familiare, dall’esito incerto che si protrae nel tempo, fai così:
- Chiedi aiuto
Può sempre servire una psicoterapia, ma orientata soprattutto al supporto che ti permetta di sfogarti, di sentirti “accolto” e di avere consigli per questa dura prova della vita.
- Affidati ai rimedi naturali
Se la situazione di vita ti ha risucchiato ogni energia psicofisica, alcuni rimedi possono servire: fitoterapia, omeopatia, rimedi floreali...
- Non stare solo
Se non sono persone ansiogene, cerca il calore di amici e/o familiari. A patto che che non si parli sempre del “problema”.

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