
Di Lorenzo Vita
Non si fermano le grandi purghe di Erdogan dopo il fallito golpe dell’anno scorso. Dopo il tentativo di egemonizzare la Turchia con leggi ad hoc e una riforma costituzionale che prevede i più vasti poteri in mano al presidente, negli ultimi giorni la scure del Sultano è scesa ancora una volta sui mezzi di comunicazione. Con un ordine esecutivo di pochissimi giorni fa, Erdogan ha stabilito, infatti, la chiusura e la vendita a gruppi mediatici affini al governo di decine di televisioni e radio ritenute vicine ai golpisti o comunque avversi alle politiche del presidente turco.
Le reti televisive Samanyolu e Kanaltürk, ma anche le frequenze radio di Burç FM, Kanaltürk Radyo, Radyo Mehtap e Radyo Cihan, sono state tutte vendute al gruppo Turkuvaz Medya, gruppo leader nel settore delle telecomunicazioni turche e da sempre ritenuto molto legato ad Erdogan e all’AKP. Questo è quanto riportato dal sito di Cumhuriyet, uno dei pochi siti internet ancora in grado di informare liberamente nel Paese, che cita fonti del governo e delle reti private turche. Secondo il giornale online, sarebbero almeno ottantasei le stazioni radio e i canali televisivi vicini a Fetullah Gülen o sospettati di esserlo, che sono stati venduti al gruppo Turkuvaz Medya per eliminare il rischio di avere dei megafoni dell’opposizione. Tutti mezzi già ampiamente chiusi, boicottati o bloccati e che adesso sono andati direttamente ceduti a chi è vicino al potere di Erdogan.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://www.occhidellaguerra.it/continuano-le-grandi-purghe-erdogan/
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