Il progetto NERRI, il programma finanziato dall'UE per potenziare il cervello: 2 opinioni contrastanti su di esso

ott 13, 2015 0 comments
PREMESSA
Di Salvatore Santoru
Il progetto NERRI(Neuro-Enhancement responsible research and innovation) è un programma  finanziato dalla Commissione Europea che ha l'obiettivo di potenziare il cervello umano, per migliorarne le prestazioni cognitive e comportamentali.





Secondo quanto riportato dal sito web ufficiale(1) del progetto e da un interessante articolo dell'Espresso(2), il Nerri potrà servire per la cura di vari disturbi mentali e neurologici, e potrà essere usato anche dalle persone sane per alterare e migliorare il proprio cervello, attraverso farmaci psicotropi e dispositivi tecnologici.
Indubbiamente si tratta di un progetto molto molto affascinante e ambizioso che sicuramente non mancherà di far discutere e sta già iniziando a farlo, in quanto per certi versi può risultare alquanto controverso dal punto di vista etico.

http://www.kcl.ac.uk

Molto probabilmente potrà diventare un'altro argomento gettonato tra i sostenitori del progetto e in generale della scienza moderna e della tecnologia, che ne vedranno un'incredibile metodo per aumentare la potenza e la competitività, celebrale e non, degli individui, mentre i critici ne vedranno gli eventuali pericoli etici e sosteranno che si tratta di un "progetto transumanista", volto a creare una sorta di (super)umani svincolati dai limiti naturali e/o fisici.
Su ciò, c'è da dire che su certi aspetti hanno ragione entrambi in parte, visto che dipende da come si vede e analizza la questione, e se è giusto segnalarne gli aspetti positivi non bisogna tacerne quelli eventualmente critici, e viceversa.
Di seguito due articoli contrastanti sul tema, in modo da dare un'informazione sul tema più imparziale e libera per quanto possibile.
NOTE:
....


ARTICOLO SUI BENEFICI DEL PROGETTO NERRI

Secondo dati del European Brain Council (EBC) - l'organo europeo che coordina i principali istituti di neurologia, neurochirurgia, psichiatria e neuroscienze, così come gruppi di pazienti e partner industriali - il costo dei disordini mentali per l'Unione Europea dall'inizio dell'anno a oggi (marzo 2014) ammontano a più di 134 miliardi di euro. Una cifra fenomenale che fa capire come i problemi mentali saranno sempre più un'emergenza medica, almeno nei paesi più sviluppati.
La missione dell'EBC è semplice: promuovere la ricerca sul cervello nell'Unione Europea - attualmente sottofinanziata rispetto ad altre gravi malattie - ma anche di migliorare il trattamento e la qualità della vita delle persone affette da malattie cerebrali."Il cervello umano non è solo il luogo della nostra personalità, dei nostri pensieri e sentimenti, è anche la sede di molte malattie croniche invalidanti." spiega Jes Olesen, membro fondatore dell'EBC "Queste malattie non hanno ricevuto l'attenzione che è stata dedicata a molte malattie come il cancro o l'AIDS, ma negli ultimi anni c'è stata una crescente consapevolezza della loro importanza".Uno studio recente ha stimato che, nel 2004, 127 milioni di adulti sono stati colpiti da disturbi mentali negli Stati membri dell'UE, Islanda, Norvegia e Svizzera, per un costo totale di € 386.000.000.000. Una cifra incredibile, che ha senza dubbio contribuito in maniera significativa ad aprire gli occhi su questo problema.
Tra i progetti più interessanti in questo campo c'è sicuramente NERRI - uno studio paneuropeo sul potenziamento cognitivoIl progetto coinvolgerà vari soggetti e promuoverà un ampio dialogo sociale sulla potenziamento cognitivo, quella branca delle neuroscienze che si occupa dello sviluppo di strumenti chimici o meccanici per il potenziamento delle capacità mentali dell'individuo.
Lo studio è volto a investigare l'opinione su questo tema del pubblico, degli scienziati, dei politici e dei pazienti attraverso una serie di interviste e test. Il progetto intende anche sviluppare una classificazionedelle tecnologie di neuro-valorizzazione attualmente disponibili e discutere sulle implicazioni etico-sociali delle tecnologie sperimentali o emergenti.


ARTICOLO CRITICO SUL PROGETTO NERRI

Di Claudio Messora

L’Unione Europea investe 3,6 milioni di euro nella discussione per la definizione di regole accettabili sull’utilizzo della tecnologia per ilmiglioramento delle prestazioni neuro-cognitive. Stiamo parlando delprogetto Nerri (Neuro-Enhancement responsible Research and Innovation). L’American Psychological Association l’ha definita un’industria da un miliardo di dollari soltanto negli Stati Uniti. Per farvi capire di cosa si tratta, non c’è niente di meglio che utilizzare le loro stesse parole.
“L’ossitocina è un ormone secreto dall’ipotalamo che regola il comportamento materno e quello prosociale (ndr: “che è a favore della società in termini di promozione della solidarietà e dell’integrazione tra le diverse componenti“) e serve a incrementare la fiducia reciproca. Forse dovremmo chiederci se per risolvere i problemi di una società incentrata sull’individualismo dovremmo conseguire un miglioramento della moralità basato sull’ossitocina. Se questo è il caso, allora dovremmo sottolineare il bisogno di sviluppare maggiore conoscenza e l’importanza di rimuovere il velo di ipocrisia che circonda questi temi”.
E ancora…
“C’è bisogno di lenire gli stati di sofferenza? Può una pillola essere vista come un metodo non coercitivo di passare una notte intera a studiare sui libri? Esiste una differenza tra “barare” (ovvero passare un esame grazie agli effetti di una droga) e “migliorare”? I sistemi sanitari nazionali dovrebbero pagare questi farmaci per tutti?”.
...
Fantascienza? Macché. Per arrivare all’essere umano auspicabile, come nel film La donna perfetta con Nicole Kidman, dove le mogli venivano sostituite da creature robotiche in tutto e per tutto assomiglianti all’immagine che il sistema dava della compagna ideale, forse ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma in vendita ci sono già elettrostimolatori transcranici che fungono da neurostimolatori per chi soffre di deficit di attenzione, come Foc.Us (e ricordate quanti bambini siano stati letteralmente avvelenati in america per curare proprio il deficit di attenzione, quello che attraverso la modifica arbitraria di alcuni parametri era stato appositamente inserito nel novero delle malattie riconsosciute). Oppure Thync, il triangolino di plastica che, applicato sulla testa, serve a indurre (con tanto di app per smartphone) uno stato di benessere o di maggiore energia. Un massaggio sul collo – dicono -, una secchiata di acqua fredda, un bacio da qualcuno che ti ama, sono tutti segnali nervosi che inducono il cervello a cambiare il nostro stato d’animo. Quindi – sottinteso – perché non farlo artificialmente?

Ma soprattutto, sempre tra i partner (questa volta italiani), compaiono il Toscana Life Sciences e la Sissa. La prima è una fondazione senese dell’area “Torre Fiorentina”, dove oggi importanti multinazionali dei vaccini scelgono strategicamente di localizzare le loro principali attività di ricerca e sviluppo (loro stessi lo sottolineano sul sito). Questo fa supporre che la longa manu di Big Pharma potrebbe indurre valutazioni poco obiettive circa la necessità di adottare questo o quel dispositivo tecnologico di miglioramento neuro-cognitivo. La seconda è la scuola internazionale superiore di studi avanzati, dove attualmente campeggiano articoli come “Don’t look at me like that or I’ll swerve“, uno studio dove si riporta che “Un viso con un’espressione emotivamente carica, specie se l’emozione è la rabbia, può influire sul corso delle nostre azioni. L’effetto distraente è potenzialmente pericoloso in alcune situazioni (la guida per esempio)“. Viene da chiedersi se presto potremmo indurre espressioni facciali adeguate alle circostanze attraverso la somministrazioni di smart drugs che consentano di adeguarsi ai parametri di legge (che loro concorreranno a formulare).
A chi si ispirano tutte queste ricerche? In uno dei filmati presentati sul sito del progetti Nerri(nb:http://www.nerri.eu/eng/resources/videos/transhuman-do-you-want-to-live-forever.aspx?video=2046) per alimentare la discussione, si vede un vecchio esperimento dove a un cane viene mozzata la testa, che viene tuttavia mantenuto in vita da un sistema di pompaggio del sangue, mentre uno scienziato gli stuzzica i baffi del muso per provocare a quel che resta della bestiola il desiderio di muovere la bocca e afferrare l’oggetto che lo disturba.
A ruota, viene intervistato Anders Sandberg, filosofo della corrente transumanista, che non accetta la morte.
Così lei desidera essere ibernato e che la sua mente venga ricaricata su un computer?
Sì, questo mi renderebbe felice“.


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