Di Giovanni Caccavello
Ma che confusione! – Ascoltando giornalisti, analisti e politici, nessuno di voi sarà mai stato in grado di capire in modo chiaro la differenza tra liberalismo, liberismo e libertarismo. Molto spesso, anche su internet, se si cerca in modo approssimativo, si tende a trovare definizioni poco corrette che portano il lettore a essere ancora più confuso. In questo breve articolo cercheremo di chiarire, attraverso l’aiuto dell’Enciclopedia Treccani e dell’Accademia della Crusca, nel modo più semplice ed efficacie le diverse sfumature di questi termini.
Liberalismo – Definiamo innanzitutto il termine Liberalismo. Secondo l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, il Liberalismo, è un movimento di pensiero e di azione politica che riconosce all’individuo un valore autonomo e tende a limitare l’azione statale in base a una costante distinzione di pubblico e di privato. Il limite posto al potere dello stato è però principalmente etico epolitico. Da un punto di vista storico-filosofico il concetto di Liberalismo viene associato, infatti, ai figure cardine delGiusnaturalismo, nonché importantissimi filosofi del XVII e XVIII secolo, come John Locke e Charles-Louis de Secondat(meglio conosciuto come il Barone di Montesquieu) e ad eventi storici di importanza epocale come la Rivoluzione Americana (1776) e la Rivoluzione Francese (1789). Il concetto di Liberalismo potrebbe quindi essere riassunto in modo molto pragmatico dal motto liberale per eccellenza, coniato in Francia dal politico, medico e giornalista Jean-Paul Marat nel 1774: “Libertà, Uguaglianza, Fratellanza”.
Libertarismo – Per finire, diamo uno sguardo anche il concetto di libertarismo. Secondo l’Accademia della Crusca e l’Enciclopedia Treccani, il Libertarismo è un orientamento di pensiero e movimento politico-culturale tipicamente statunitense teso ad esaltare il ruolo dell’individuo e la sua libertà d’azione all’interno della società capitalistica. M.N. Rothbard (For a new liberty. The libertarian manifesto, 1973), principale teorico del libertarismo, postula la necessità e la possibilità di assoggettare alla logica di mercato tutte le funzioni tradizionalmente attribuite allo Stato (comprese la giustizia, l’ordine pubblico e la difesa: cosa non pensabile per un liberale o per un liberista per sé) e di assolutizzare i diritti individuali come naturalmente fondati. Per questo e per la fiducia espressa nei confronti del sistema capitalistico il libertarismo è denominato anche anarco-individualismo o anarco-capitalismo.
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