Lega, Bossi tuona: "Salvini non può imporre nulla"

dic 21, 2019 0 comments

Di Luca Sablone
Applausi scroscianti e interminabili hanno accolto Umberto Bossi in occasione del Congresso straordinario della Lega presso l'hotel Leonardo Da Vinci di Milano.
Il Senatur ha utilizzato toni critici nei confronti di Matteo Salvini, che vorrebbe avere la possibilità di cambiare il simbolo del movimento: "Deve raccogliere le firme". Questa è un'occasione per dare la possibilità di avere il doppio tesseramento: "Sarà possibile essere iscritti alla Lega e alla Lega per Salvini". E ha duramente aggiunto: "Questo glielo possiamo concedere, siamo noi che concediamo, non è Salvini che ci impone. Salvini non può imporci un c****, lo diciamo con franchezza. Le cose imposte non funzionano".
Il Congresso ha approvato per alzata di mano il nuovo Statuto: ora il movimento da federalista diventa sovranista. I 500 delegati hanno inoltre dato il via libera alla nomina di Presidente Federale a vita di Umberto Bossi; nell'articolo 1 si mantiene ancora la parola "Padania". Nessun cambio per il simbolo con Alberto da Giussano, né per la sede che resta a Milano in via Bellerio.
Il padre fondatore del Carroccio si è detto tranquillo: "Siamo fortunati, non vedo liti. Litigare è quello che vogliono gli altri. La Lega è un partito nazionale dei popoli del Nord. Penso che ormai sia passato il concetto". Inoltre ha voluto precisare, mostrando il dito medio: "Oggi non si chiude nessun partito. Non c'è nessun funerale alle porte nella Lega. Si fanno discussioni come in ogni partito. Serviranno altri congressi della Lega". Ha annunciato che il prossimo sarà incentrato "sulle idee e sul futuro e tutti avranno voce".

"Non abbiamo ancora vinto"

Bossi ha spronato tutto il mondo leghista: "Qui non abbiamo ancora vinto, Matteo è uno di quelli che vuole combattere ancora. Ci siamo anche noi. Il Palazzo non dà niente, dobbiamo avere tanti parlamentari. Non ci darà l'autonomia". Proprio sul fronte dell'autonomia "non siamo riusciti a ottenere niente" e perciò questa rappresenta "una battaglia" che deve essere portata ancora avanti. Ha fatto però affidamento all'ex ministro dell'Interno: "È uno di quelli che vuole combattere ancora".
Al centro delle battaglie della Lega ci sarà comunque sempre l'obiettivo di "cambiare le cose, il centralismo, fare in modo che il Paese diventi davvero democratico". L'intento principale è che la "nostra gente del Nord possa vivere tranquillamente e pagare meno residuo fiscale di 100 miliardi di euro". Contestualmente ha aggiunto: "Mi sembra giusto aiutare il Sud sennò straripano come l'Africa". Successivamente è stato toccato pure il tema del caso Gregoretti: "Vogliono processare Salvini. Ma questa è la prova che il partito è importante. Non ho mai visto un segretario della Lega essere in pace".
Il senatur è poi intervenuto sul movimento delle sardine: "Il palazzo spontaneamente non dà niente, bisogna essere forti politicamente. Bisogna avere una spinta sociale forte da fuori. Le sardine sono una operazione intelligente, non vanno sottovalutate". A suo giudizio "non diventeranno un partito" in quanto "il partito c'è già, si chiama Pd". Dunque "aumenteranno il consenso del Pd". Per ottenere risultati importanti "non basta andare in Parlamento, ma bisogna avere una spinta sociale continua, quotidiana".

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