La “nuova” diplomazia italiana. Cosa rivelano i viaggi di Meloni

apr 22, 2023 0 comments


Di Lorenzo Vita

I primi viaggi istituzionali della presidente del Consiglio Giorgia Meloni possono essere considerati indicatori abbastanza precisi della nuova diplomazia italiana. Tra vecchie e nuove alleanze, Meloni ha messo insieme tappe che sottolineano non solo una rinnovata spinta verso l’estero, ma anche il tentativo di costruire e ricostruire una rete di partnership che implica anche una precisa agenda strategica.

Escludendo i viaggi già programmati come i summit della Cop26 o del G20, i segnali che giungono dalle scelte di Meloni al momento appaiono perfettamente in linea con l’agenda espressa dall’esecutivo di centrodestra. Agenda che si interseca anche con i cambiamenti in corso nella grande gioco della politica mondiale.

Da un lato c’è il rafforzamento dell’asse atlantico, con la scelta di Meloni di recarsi prima a Varsavia e poi a Kiev. Una scelta che ha avuto un triplice valore: sottolineare la vicinanza all’Ucraina, rafforzando quindi l’ancoraggio al blocco Nato e Ue, rimarcare la vicinanza vicinanza con la Polonia come Paese con un governo culturalmente affine alla maggioranza di governo, inoltre rafforzare i legami con un esecutivo che sta anche consolidando la posizione di Varsavia quale potenza di una nuova Europa orientale con un baricentro sempre più spostato verso la fedeltà atlantica e verso il Baltico.

A questa direttrica, che si potrebbe definire atlantica e conservatrice, si aggiunge poi l’altra linea, quella espressa da Meloni con il tour in India e negli Emirati Arabi Uniti. Qui per il governo italiano si è trattato di concretizzare due ulteriori linee di politica estera. Da una parte, l’obiettivo era quello di ripristinare relazioni più forti con Paesi con i quali l’Italia aveva avuto grosse difficoltà negli anni precedenti scaturite da eventi che avevano scalfito in modo sensibile le relazioni con Roma (il “caso marò” con l’India e il blocco della vendita di armi agli Emirati targato Conte).

Per Meloni quindi il viaggio è servito a ricucire gli strappi che avevano in qualche modo lacerato le relazioni con partner economicamente molto rilevanti per l’Italia. Ma sono stati anche viaggi che hanno espresso una linea strategica precisa frutto anche delle nuove logiche su cui si gioca la diplomazia mondiale. Da una parte, c’è l’obiettivo di Washington di rendere l’India più vicina alle logiche occidentali in contrapposizione alla Cina. Dall’altra parte, i rapporti con la Russia fanno sì che Nuova Delhi sia un interlocutore privilegiato in caso di possibili negoziati con Mosca. L’Italia può sfruttare questo momento anche per consolidare la partnership strategica col gigante indiano sul fronte della difesa: settore in ascesa nel Paese e su cui l’industria italiana può avere un peso. Sul fronte emiratino, invece, Meloni e Antonio Tajani hanno cercato di ristabilire un’amicizia messa gravemente a rischio dal governo giallorosso e che costò all’Italia la perdita di accordi ma soprattutto la fine dell’uso della base di Al Minhad.

Come terza direttrice, altrettanto centrale nell’agenda estera di Meloni, c’è poi l’Africa, su cui il governo si è subito intestato una precisa strategia diplomatica che è poi stata sintetizzata nell’idea del cosiddetto “piano Mattei“. I primi due viaggi nel continente africano di Meloni – escludendo quello in Egitto per la Cop – sono stati non a caso incentrati sul binario del consolidamenti delle vecchie alleanze regionali, in particolare con l’Algeria, nostro fornitore fondamentale di gas, e con l’Etiopia, antico partner spesso colpevolmente dimenticato dai precedenti esecutivi.

Sul tavolo non solo il tema del controllo dei flussi migratori, ma anche quello di realizzare una rete di partnership che consolidi gli interessi strategici italiani in Africa. Una linea che, anche in questo caso, piace soprattutto Oltreoceano dove a maggio, al Palazzo di Vetro, l’Italia copresiederà una conferenza internazionale sulle sfide umanitarie e le emergenze nel Corno d’Africa. Una svolta diplomatica fondamentale per l’Italia in Corno d’Africa cui si aggiunge anche la partnership con la Somalia. Ad Addis Abeba, Meloni ha incontrato il presidente somalo Hassan Mohamud, certificando una strategia per la regione con cui si potrebbe anche trovare il sostegno di altri partner europei.

FONTE: https://it.insideover.com/politica/la-nuova-diplomazia-italiana-cosa-rivelano-i-viaggi-di-meloni.html

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