Oltre ai morti anche mille feriti, in terribili violenze al termine di una partita di calcio a Port Said.La polizia non interviene mentre i tifosi si massacrano. Accuse ai sostenitori dell'ex dittatore Mubarak
I nessi in effetti ci sono: la resposabilità
della strage sembra doversi addossare alla tifoseria violenta della
squadra di al Masry, i cui fan sono scesi in campo, evidentemente con
un'azione pianificata, armati di coltelli e bastoni immediatamente dopo
il fischio di fine partita per aggredire i tifosi della squadra di casa.
E a quanto pare gli ultras di al Masry hanno avuto un ruolo importante
durante le settimane di passione di piazza Tahrir, l'anno scorso, nel
rendere la vita difficile ai manifestanti anti-Mubarak. C'è poi la
questione, cruciale, del ruolo della polizia: pur presenti in forze allo
stadio - anche perché ormai è da tempo che le tifoserie egiziane danno
vita a scontri e violenze negli stadi - gli agenti non hanno
praticamente mosso un dito per impedire l'attacco agli spalti, restando a
guardare la sanguinosa aggressione. Il capo del consiglio militare
Hussein Tantawi ha promesso che gli ispiratori della violenza non
resteranno impuniti e ha destituito l'ufficiale di polizia responsabile
della sicurezza nello stadio. Alcune decine di persone sono state
arrestate.
La maggior parte delle vittime, morti e
feriti, è rappresentata da persone rimaste schiacciate nella calca e nel
panico seguito all'aggressione, ma sono numerose anche le vittime
uccise o ferite da coltelli e accette. La violenza e il caos sono stati
tali da rendere necessaria l'evacuazione dei giocatori -rimasti bloccati
all'interno dello stadio mentre intorno gli scontri proseguivano
furiosi - con due elicotteri. La Federazione calcio egiziana ha sospeso
tutte le partite sine die, mentre il Parlamento è convocato oggi per una
seduta straordinaria.
Fonte:il Manifesto
Fonte:il Manifesto
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione