Per un cambiamento di paradigma ideologico

set 19, 2014 0 comments


Di Salvatore Santoru


La nostra società è ancora fortemente condizionata da visioni ideologiche che al giorno d'oggi risultano del tutto obsolete e disfunzionali.

Tali visioni ideologiche hanno plasmato e plasmano ancora la nostra percezione della realtà sociale e politica, creando una sorta di "paraocchi", o per dirla con Schopenhauer, un "velo di Maya", che risulta particolarmente faticoso da svelare.

Esse hanno in comune, nonostante la loro apparente dicotomia, il fatto di rifarsi a un'identica concezione che al giorno d'oggi risulta  fortemente limitante e dogmatica come l'humus culturale positivista e iper-materialista.


Esse sono il liberal/liberismo, il radical/progressismo, o per dirla in modo più generale gli ideali alla base della destra e della sinistra moderne.

Già Tiziano Terzani aveva denunciato l'apparente contraddizione tra il capitalismo e il socialismo marxista, i due sistemi sociali dominanti novecenteschi con queste parole :

« Nonostante la loro apparente contraddizione e la lotta mortale nella quale erano impegnate, tutte e due le ideologie erano fondate sulla stessa fiducia nella scienza e nella ragione: tutte e due erano impegnate nella dominazione del mondo esteriore senza alcun riguardo per quello interiore della gente » .


Effettivamente, sia il capitalismo e l'ideologia liberale che ne sta alla base, sia il comunismo e l'ideologia del "socialismo scientifico", sono in fin dei conti entrambi prodotti del dogma scientista, materialista e economicista dominante.



Entrambe le ideologie riducono l'essere umano ad un semplice ingranaggio, i cui unici reali interessi siano motivati da istinti materiali, e tutto ciò che non sia conforme a questo dogma viene visto come una "sovrastruttura".

Le versioni moderne e aggiornate di tali ideologie, che hanno causato milioni e milioni di morti e di tremende carneficine in tutto il mondo, sono da rintracciarsi nell'ideologia consumista e neoliberista e in quella progressista e cosiddetta "libertaria".


Tali ideologie del tutto dominanti dal 68 in poi, si basano entrambe sulla promozione degli aspetti più degradanti e distruttivi dell'essere umano, attraverso la propagandazione della dipendenza dal consumo e dal denaro nel primo caso, della "distruzione" (droghe, "cultura" dello sballo ecc ) e  della decostruzione (intesa come negazione) della cultura, e di conseguenza l'esaltazione del relativismo totalizzante e assolutista nel secondo.



La diffusione di tali forme-pensiero ideologiche, attraverso i media o i centri di influenza culturale, ha avuto il comune il fatto di promuovere l'idea della creazione di un' uomo nuovo, completamente mercificato, senza radici e fondante le proprie credenze sul culto dell'Ego personale.

Tali idee sono andate di pari passo con la diffusione della globalizzazione assoluta dominante, e dell'ideologia mondialista che ne sta alle fondamenta, ideologia basata sulla creazione di un mondo e di un'essere umano completamente privo di limiti, radici, frontiere, valori, cultura e identità ( compresa quella individuale ), e visto come un mero "numero".



Per semplificare l'idea che sta alla base di tutte queste ideologie è una sola: l'odio verso la differenza e la diversità, e la pretesa di omologare i diversi e differenti esseri umani per creare un nuovo tipo di uomo: l'uomo senza identità, senza radici.

Questo tipo di idea, assolutista, totalitaria e uniformatrice, è fortemente disfunzionale e sta alla base di molti problemi attuali nella società e nel mondo.



Si dovrebbe operare un reale cambio di paradigma ideale, che vada oltre ciò.

Un cambio di paradigma non più fondato sulla ricerca dell'eterno uguale, ma fondato sull'accettazione della diversità ( interiore ed esteriore ), e in tal modo su un reale rispetto e riconoscimento di sé e degli altri.

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