Erbicida danneggia organi riproduttivi di oltre 100 specie animali

dic 6, 2011 0 comments
erbicida rane rospi anfibi
L'atrazina è un efficace erbicida principalmente utilizzato per eliminare le piante infestanti da colture come mais e canna da succhero. In Italia, l'utilizzo di atrazina è vietato dalla legge per via delle sue potenzialità come agente nocivo per l'ambiente e le falde acquifere, ma in molti altri Paesi è uno degli erbicidi più utilizzati, tanto che se ne vendono oltre 38.000 tonnellate ogni anno negli USA.

L'atrazina è già nota per essere una sostanza potenzialmente cancerogena, ma un nuovo studio condotto da Tyrone Hayes, ricercatore dell'Università della California, svela nuovi possibili effetti di questo erbicida, specialmente sugli anfibi come rane e rospi.

La revisione di 142 ricerche precedenti incentrate sugli effetti dell'atrazina ha fatto emergere un dato allarmante: le gonadi maschili di oltre 100 specie subiscono dei cambiamenti radicali se esposte ai livelli di atrazina osservati nell'ambiente. "Essenzialmente, l'atrazina castra chimicamente gli animali. Se si osserva un maschio esposto ad atrazina, i testicoli non hanno sperma" spiega Hayes.

Una delle ricerche analizzate risale al 2010, e ha visto coinvolti 40 rane maschio 4 delle quali, dopo l'esposizione ad atrazina, hanno cambiato totalmente sesso, trasformandosi in femmine feconde.

I 23 ricercatori coinvolti nello studio, provenienti da diversi Paesi, hanno scoperto che mammiferi, rettili e pesci sono tutti sensibili all'effetto dell'atrazina. Ma gli anfibi, che hanno la spiacevole tendenza ad assorbire con estrema facilità dosi di agenti chimici superiori a quelle di altri gruppi animali, sembrano essere i più vulnerabili.

In una delle ricerche esaminate, l'atrazina è stata in grado di cambiare totalmente il sesso di alcune rane africane della specie Xenopus laevis. "E tutto questo non si è verificato ad alte concentrazioni di atrazina" spiega il co-autore della ricerca Val Beasley. "Si verifica a concentrazioni riscontrabili nell'ambiente".

Se gli anfibi sono risultati i più vulnerabili, anche gli effetti dell'atrazina sui mammiferi non sono affatto da trascurare. Essere umano compreso: pessima qualità dello sperma, difetti alla nascita, cancro al seno e aborti spontanei.

"La zona più colpita è negli Stati Uniti, perchè usiamo atrazina in abbondanza" spiega Hayes. "Il punto più sensibile negli USA è il Midwest, la 'fascia del grano', un altro è la Florida, in cui viene utilizzata per la canna da zucchero. Siamo tutti esposti all'atrazina. Acque superficiali, piovane, l'atrazina è ovunque".

Noi europei abbiamo proibito l'uso di atrazina da tempo. L'Italia, in particolare, impose le prime restrizioni nel 1990, per poi proibire completamente l'utilizzo di atrazina nel 1992.
Ma la società che produce l'atrazina, la Syngenta, si trova proprio nel bel mezzo del nostro continente, per l'esattezza in Svizzera.

"La scienza è chiara. L'atrazina non può causare, non causa, e non causerà effetti collaterali alle concentrazioni a cui le persone vengono esposte nel mondo reale" afferma Ann Bryan, portavoce della Syngenta.
"Organizzazioni indipendenti come World Health Organization , Australian Pesticides e Veterinary Medicines Authority hanno condotto studi che supportano la sicurezza dell'atrazina".

"Siamo preoccupati per i milioni di agricoltori e dei consumatori americani che traggono benefici dall'atrazina" continua Bryan, "I consumatori americani risparmiano da 3,6 a 4,4 miliardi di dollari all'anno per via dei costi di produzione ridotti".

Hayes e Beasley hanno proposto una proibizione su scala globale dell'atrazina, nonostante Hayes sia stato in passato uno dei primi promotori dell'erbicida per conto della Syngenta. "Non vogliamo vedere un'altra situazione simile a quella del DDT" dice Beasley. "Abbiamo bisogno di un sistema globale per la regolamentazione degli agenti chimici in agricoltura".

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