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I 67 migranti che erano stati soccorsi dal rimorchiatore Vos Thalassa e poi trasbordati sulla nave della guardia costiera sono scesi giovedì sera dalla nave Diciotti della Guardia costiera italiana. I primi a mettere piede sul molo del porto di Trapani, scortati da uomini della Digos, sono stati i due indagati in stato di libertà per violenza privata continuata ed aggravata in danno del comandante e dell’equipaggio del rimorchiatore. Sono il sudanese Ibrahim Bushara e il ganese Hamid Ibrahim. Al vaglio della Procura di Trapani, guidata da Alfredo Morvillo, c’è l’informativa consegnata dallo Sco sui presunti scontri avvenuti a bordo della nave privata prima del trasferimento sulla Diciotti.
Per lo sblocco della situazione, dopo giorni di stallo, è stato determinante l’intervento del Colle: giovedì sera, poco prima dell’annuncio dello sbarco, Sergio Mattarella ha chiamato il premier Giuseppe Conte. Il Viminale guidato da Matteo Salvini ha espresso “stupore” per i solleciti arrivati dal Quirinale. L’altro vicepremier, Luigi Di Maio, venerdì mattina ad Agorà su Rai Tre ha detto che “se il presidente è intervenuto bisogna rispettare le sue decisioni”. A quel punto Salvini ha precisato che “il Presidente Mattarella non si è mai intromesso in quello che abbiamo fatto, sono sereno e tranquillo. Faccio e farò tutto quello che garantisce la sicurezza degli italiani. Non mi scontro con nessuno, se Mattarella vuole capire cosa ho fatto e cosa farò sono a disposizione”. Ma, ha aggiunto, “l’unica cosa che mi farebbe arrabbiare è che tutti gli sbarcati della Diciotti finissero a piede libero, qualcuno deve pagare, ci deve esser certezza della pena. Mi auguro la procura faccia in fretta, non può finire a tarallucci e vino. A bordo di quella nave c’erano delle persone che, stando a testimonianze, avrebbero minacciato e aggredito marinai di un’altra nave. Prima di piazzare in albergo a 35 euro al giorno personaggi che hanno aggredito marinai volevo che le indagini spiegassero agli italiani cosa è accaduto”. E ancora: “Nessuno mi farà cambiare idea sul fatto che la lotta ai trafficanti di uomini per me è una priorità del Paese”.

Se Salvini “abbia esagerato o meno non me ne frega niente, la cosa importante è che con l’intervento del presidente si sia sbloccata la situazione”, ha aggiunto Di Maio.
“Io penso che abbia competenza la magistratura, ma deve esserci un messaggio chiaro: i cittadini si aspettano che la giustizia trionfi sempre e in questi casi bisogna accertare che (se ci sono stati degli illeciti ndr) le persone siano individuate e perseguite”. Sulla Diciotti “andrò fino in fondo fino a quando qualcuno non verrà assicurato alla giustizia“, ha sottolineato Salvini.