Lo scrittore Günter Grass: siamo già nella Terza Guerra Mondiale

feb 17, 2015 0 comments
Lo scrittore Gunter Grass, premio Nobel della Letteratura, ha assicurato che, a volte, si domanda se la III Guerra Mondiale non è iniziata già da molto tempo, per quanto con forme differenti rispetto a quelle dei grandi conflitti bellici del secolo XX.
In una intervista che ha pubblicato il giornale “Neue Westfalische”, l’autore dichiara che “ultimamente si parla molto del pericolo di una III Guerra Mondiale. A volte mi domando se non è iniziata già da tempo.
“Tutto questo avviene parallelamente ai conflitti bellici come quelli che osserviamo in Ucraina, in Siria ed in altri luoghi”,aggiunge l’autore del “Il tamburo di latta”. Grass si mostra scettico rispetto all’accordo fatto a Minsk e dice che lui ha molti dubbi circa il fatto che questo possa portare ad una pace duratura. “Non credo che vada ad apportare una pace duratura perché ho l’impressione che nè in Ucraina nè in Russia hanno il pieno controllo sulle truppe che combattono”, dice lo scrittore, di 87 anni.
Gunter Grass si dispiace inoltre che in Europa non ci sia attualmente un gruppo di leaders con capacità sufficiente per assicurare la pace nel continente ed ha ricordato con nostalgia i tempi dei politici come il tedesco Willy Brandt in Germania o lo svedese Olof Palme. “Ci fu un periodo in cui avevamo Olof Palme in Svezia, Willy Brandt in Germania e Bruno Kreisky in Austria, tre politici europei che operavano come veri uomini di Stato. Oggi ci mancano politici di quel calibro”, ritiene Grass.
Lo scrittore critica il cancelliere Angela Merkel per il fatto che questa ignora le iniziative politiche dei giovani scrittori e per non aver risposto al manifesto, diretto a lei, sullo spionaggio attuato degli Stati Uniti in Germania, lanciato da Ilija Trojanov e da Juli Zeh. “E’ uno scandalo che la signora Merkel non gli abbia dato alcuna risposta”. segnala Grass.
Il Nobel celebra il fatto che scrittori giovani come Zeh e Trojanov si siano coinvolti in politica. “Il giornalismo culturale ha cercato di convincere molti scrittori ad allontanarsi dalla politica perchè si presume che questa possa danneggiare lo stile. Questo è un assurdo”, sottolinea lo scrittore.

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