Per tutti quelli che sono tutto il giorno sui social. E non hanno intenzione di smettere. Soprattutto per chi su Facebook vorrebbe fare di più, e su Twitter vorrebbe saperne di più.
Abbiamo chiesto a Marco Massarotto di spiegarci come possiamo migliorare e ottimizzare la nostra presenza in rete, come possiamo costruire la nostra reputazione on line. Cinque domande e cinque consigli utilissimi.
Facebook, ormai non è più solo un social ma un canale di informazione. Qual è però il suo limite, a cosa bisogna fare attenzione?
Certo, ormai le notizie giungono a noi attraverso facebook e i social network. Ma c’è in effetti un pericolo: si chiama “effetto bolla” (Leggete "The Filter Bubble" di Eli Pariser), rischiamo cioè di leggere solo le notizie che abitualmente leggiamo e condividiamo coi nostri amici. Più clicchiamo “Mi piace” su qualcosa (La Juventus? Renzi?) e più facebook ci mostra quello e non altro: insomma in poco tempo rischiamo di filtrare le notizie e autoimprigionarci in una “bolla informativa” che ci mostra sempre le stesse notizie e opinioni. Occorre coltivare la diversità: come? Uscendo ogni tanto da facebook e cercando le notizie anche attraverso alti canali da un lato e allargando il proprio network con persone nuove dall’altro, rispettando, anzi valorizzando la diversità di opinione.
Facebook, ormai non è più solo un social ma un canale di informazione. Qual è però il suo limite, a cosa bisogna fare attenzione?
Certo, ormai le notizie giungono a noi attraverso facebook e i social network. Ma c’è in effetti un pericolo: si chiama “effetto bolla” (Leggete "The Filter Bubble" di Eli Pariser), rischiamo cioè di leggere solo le notizie che abitualmente leggiamo e condividiamo coi nostri amici. Più clicchiamo “Mi piace” su qualcosa (La Juventus? Renzi?) e più facebook ci mostra quello e non altro: insomma in poco tempo rischiamo di filtrare le notizie e autoimprigionarci in una “bolla informativa” che ci mostra sempre le stesse notizie e opinioni. Occorre coltivare la diversità: come? Uscendo ogni tanto da facebook e cercando le notizie anche attraverso alti canali da un lato e allargando il proprio network con persone nuove dall’altro, rispettando, anzi valorizzando la diversità di opinione.
Anche Eni è social. Perché sui social network vuole accrescere e migliorare il dialogo con gli stakeholder. Eni continua in questo modo la sua trasformazione nel modo di comunicare e farsi conoscere, raccontando il mondo dell’energia, della sostenibilità ambientale, dell’innovazione e della tecnologia attraverso gli strumenti di comunicazione on-line più attuali. L’approccio storytelling si integra con la nuova strategia di comunicazione Eni iniziata con il lancio di Eniday.
La piattaforma social di Eni è composta dalla pagina Global di Facebook e dai canali aziendali Twitter, Instagram , Linkedin, Flickr, Pinterest, Slideshare e daenivideochannel su Youtube .
Eni sarà main partner del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. All’evento, l’azienda si racconterà al pubblico con iniziative sui social network e workshop dal vivo, indagando il rapporto tra comunicazione e informazione.
La piattaforma social di Eni è composta dalla pagina Global di Facebook e dai canali aziendali Twitter, Instagram , Linkedin, Flickr, Pinterest, Slideshare e daenivideochannel su Youtube .
Eni sarà main partner del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. All’evento, l’azienda si racconterà al pubblico con iniziative sui social network e workshop dal vivo, indagando il rapporto tra comunicazione e informazione.
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