5 regole per usare correttamente i social

mar 25, 2016 0 comments
COPERTINA

Di Nicoletta Moncalero
http://www.huffingtonpost.it/
Per tutti quelli che sono tutto il giorno sui social. E non hanno intenzione di smettere. Soprattutto per chi su Facebook vorrebbe fare di più, e su Twitter vorrebbe saperne di più. 




Abbiamo chiesto a Marco Massarotto di spiegarci come possiamo migliorare e ottimizzare la nostra presenza in rete, come possiamo costruire la nostra reputazione on line. Cinque domande e cinque consigli utilissimi.
Facebook, ormai non è più solo un social ma un canale di informazione. Qual è però il suo limite, a cosa bisogna fare attenzione?
Certo, ormai le notizie giungono a noi attraverso facebook e i social network. Ma c’è in effetti un pericolo: si chiama “effetto bolla” (Leggete "The Filter Bubble" di Eli Pariser), rischiamo cioè di leggere solo le notizie che abitualmente leggiamo e condividiamo coi nostri amici. Più clicchiamo “Mi piace” su qualcosa (La Juventus? Renzi?) e più facebook ci mostra quello e non altro: insomma in poco tempo rischiamo di filtrare le notizie e autoimprigionarci in una “bolla informativa” che ci mostra sempre le stesse notizie e opinioni. Occorre coltivare la diversità: come? Uscendo ogni tanto da facebook e cercando le notizie anche attraverso alti canali da un lato e allargando il proprio network con persone nuove dall’altro, rispettando, anzi valorizzando la diversità di opinione.
  • 1
    Facebook
    AGF
    Ormai non è più solo un social ma un canale di informazione. Qual è però il suo limite, a cosa bisogna fare attenzione? 
    Certo, ormai le notizie giungono a noi attraverso facebook e i social network. Ma c’è in effetti un pericolo: si chiama “effetto bolla” (Leggete "The Filter Bubble" di Eli Pariser), rischiamo cioè di leggere solo le notizie che abitualmente leggiamo e condividiamo coi nostri amici. Più clicchiamo “Mi piace” su qualcosa (La Juventus? Renzi?) e più facebook ci mostra quello e non altro: insomma in poco tempo rischiamo di filtrare le notizie e autoimprigionarci in una “bolla informativa” che ci mostra sempre le stesse notizie e opinioni. Occorre coltivare la diversità: come? Uscendo ogni tanto da facebook e cercando le notizie anche attraverso alti canali da un lato e allargando il proprio network con persone nuove dall’altro, rispettando, anzi valorizzando la diversità di opinione.
  • 2
    Twitter
    AGF
    Nei giorni scorsi si è festeggiato il compleanno di twitter, il social che secondo l’opinione comune è il più difficile da usare. Qual è l’utilità di avere un profilo su twitter? Come lo si deve usare? 
    Twitter è “difficile” perché la scrittura è difficile per molti (comparata ad esempio con lo scattare una foto col telefonino o il guardare un video). Twitter non è mai riuscita a darsi una dimensione visiva e per di più chiede agli utenti non solo di scrivere, ma anche di avere il dono della sintesi (140 caratteri), che è ancor più complicato. State su Twitter se volete seguire mole persone interessanti in modo veloce e pratico e interagire con loro nel merito. Condividete “insight” frequenti e precisi, ma solo se avete qualcosa da dire. Oppure unitevi alla massa di commentatori da divano di X Factor e similari, ma poi non lamentatevi se vi sembrerà noioso come la televisione :-)
  • 3
    Instagram
    AGF
    Instagram: tra poco cambieranno le regole. È vero che ci sarà chi sceglierà per noi le foto che potremmo vedere? Cosa cambierà?
    No. Non ci sarà “chi sceglierà per noi le foto”. O almeno, non sarà una persona (vi immaginate quante ne servirebbero?). Sarà un algoritmo, cioè un insieme di regole che renderà più visibili le foto per noi più interessanti, cioè quelle che hanno avuto più interazioni con le persone a noi più vicine. È un criterio giusto o sbagliato? Per ora è l’unico che si è dimostrato efficace. In questo modo si evita sia di avere il proprio account “invaso” di troppe foto sia di perdersi quelle più coinvolgenti. Affidare alla tecnologia e alle informazioni provenienti dal proprio network la selezione dei contenuti sarà sempre più frequente. Insomma: sceglietevi bene gli amici e vi sarete anche scelti bene le foto su Instagram.
  • 4
    Social e privacy
    AGF
    Come possiamo farle andare d’accordo?
    Mi pare che vadano già d’accordo. Ci sono terms of service molto dettagliati che riguardano la gestione dei dati nei confronti degli inserzionisti pubblicitari (peraltro sempre anonimizzati), basta studiarli, se proprio si tiene tanto alla propria privacy. Francamente non capisco il problema, non abbiamo MAI avuto così tanto controllo e possibilità di decidere cosa condividere e con chi. Qualcuno di noi è mai stato obbligato a mettere like su una pagina facebook? Non vedo cosa ci sia di male se, dopo aver messo like a decine di pagine di automobili, facebook ci mostra pubblicità di auto invece che di viaggi? Il punto è che probabilmente ci interessa ben poco di che fine fanno le nostre informazioni e siamo anche poco informati, così, come spesso capita quando parliamo di ciò che non conosciamo, ci immaginiamo cosa che non esistono o diamo al problema una dimensione sbagliata. Diverso è il discorso dell’acceso dei governi e dei servizi di intelligente ai dati di mail, motori di ricerca e social network. Come lo scandalo datagate ha dimostrato questi soggetti hanno accesso a tutto. Ecco un battaglia da fare verso governi, Social Network e aziende di telecomunicazioni, anche se la sensazione è di averla già persa (e non certo di recente).
  • 5
    Web reputation
    AGF
    Su quale social suggerisce di puntare per costruirsi una reputazione on line? 
    Non credo che una reputazione online ce la si costruisca “puntando su un social”, ma lavorando su contenuti interessanti e innovativi e coltivando bene le relazioni. Leggete molto, ascoltate le persone di riferimento nel vostro settore, seguitele (ecco una utility dei social e di twitter), interagite solo quando avete davvero qualcosa da dire e i social usateli tutti, ma usateli bene - senza spammare - con intelligenza apertura mentale. Aprite un blog, sarà un’ottima palestra per “stare bene in rete”, date prima di chiedere: la rete premia sempre i più costruttivi e ha memoria lunga.
Anche Eni è social. Perché sui social network vuole accrescere e migliorare il dialogo con gli stakeholder. Eni continua in questo modo la sua trasformazione nel modo di comunicare e farsi conoscere, raccontando il mondo dell’energia, della sostenibilità ambientale, dell’innovazione e della tecnologia attraverso gli strumenti di comunicazione on-line più attuali. L’approccio storytelling si integra con la nuova strategia di comunicazione Eni iniziata con il lancio di Eniday.
La piattaforma social di Eni è composta dalla pagina Global di Facebook e dai canali aziendali Twitter, Instagram , Linkedin, Flickr, Pinterest, Slideshare e daenivideochannel su Youtube .
Eni sarà main partner del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. All’evento, l’azienda si racconterà al pubblico con iniziative sui social network e workshop dal vivo, indagando il rapporto tra comunicazione e informazione.

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