Il pensiero di Al-Hallaj, il mistico sufi condannato per eresia in Persia nel 922 D.C

mar 12, 2016 0 comments

al-Hallaj, ossia Abū l-Mughīth al-Husayn b. Mansūr b. Mahammā al-Baydāwī al-Hallāj (persianoمنصور حلاج‎‎) (Tur858 circa – Baghdad26 marzo 922), è stato un misticopersiano.
Giudicato un eretico, e quindi coerentemente condannato a morte dall'“ordine costituito islamico”, al-Hallaj fu invece considerato dai mistici una guida mistica di grande elevatezza, ingiustamente martirizzata.È una delle figure maggiormente discusse e controverse nel mondo islamico, e del Sufismo in particolare. Ancora oggi la sua vita, la sua predicazione e il suo martirio sono fonte di studio, approfondimento e dibattito avendo rappresentato un momento cruciale nella storia della cultura islamica e uno spartiacque nella storia del tasawwuf. Conosciuto anche in Occidente grazie agli studi del suo appassionato interprete, Louis Massignon, che lo definì il «martire mistico dell'Islam», la sua storia riflette e incarna l'apice del conflitto tra le teorie sufi e il letteralismo dei dottori della legge.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:https://it.wikipedia.org/wiki/Al-Hallaj

L’Islam sostiene che il Corano, nella sostanza, comprende tutte le altre religioni rivelate da Dio prima di Maometto. Le religioni rivelate, dal primo uomo e profeta Adamo fino all’ultimo profeta Maometto, sono nel loro nucleo uguali all’Islam. I popoli, con la loro cultura e nel corso del loro processo di sviluppo, hanno apportato delle modifiche e delle singolarità che riguardano però solo le regole e le leggi della società.

Enuncia Maometto il profeta
« Di tutti gli uomini io sono il piu vicino a Gesù figlio di Maria - tutti i profeti sono tra loro fratelli dello stesso padre – tra me e lui non vi è stato nessun altro profeta ».

Chi cerca nell’Islam tracce del messaggio e della persona di Gesù scopre e fa conoscenza con un personaggio straordinario: al-Husayn ibn Mansùr Al-Hallàj uno dei massimi mistici dell’Islam. La sua vita, il suo pensiero, la sua opera, il suo insegnamento e la sua morte sulla croce hanno una tale somiglianza con la storia di Gesù che per i mussulmani Al-Hallàj è considerato il “Cristo dell’Islam”.

Al-Hallàj (Tur-Iran 858 – Baghdad 922) apparteneva alla corrente islamica del Sufismo. I Sufi sostenevano che Dio fosse fondamentalmente amore e che con lui gli uomini potevano raggiungere un’unione mistica. Il Dio nell’Islam tradizionale era invece un giudice supremo inavvicinabile a cui gli uomini dovevano sottomettersi. Il messaggio del Sufismo era nuovo e destabilizzante per cui i mistici entrarono in contrasto con l’Islam ufficiale, furono accusati di blasfemia ed il loro rappresentante più importante e carismatico Al-Hallàj fu infine condannato a morte sulla croce.

Al-Hallàj era una guida mistica che svolgeva la sua opera tra la gente annunciando e predicando l’amore di Dio per le sue creature. La suafigura era circondata da un alone di santità. Egli sentiva che Dio aveva preso dimora in lui, in un rapporto totale di unità ed armonia. A testimonianza una sua poesia.

IN ME SEI TU


Il tuo Spirito si è mescolato poco a poco al mio spirito.
In mezzo a una alternanza di incontri e di abbandoni.
E adesso io sono Te stesso.

La Tua esistenza è la mia,
per mia stessa volontà intonata ormai alla Tua.
Signore, mio Signore,
ho abbracciato con tutto il mio essere il Tuo Amore.

Mi spogli tanto di me che sento che in me sei Tu.
Ma eccomi ancora qui, nella prigione della vita;
assediato, nonostante tutto, dalla mia umanità.
Strappami via dalla prigione e portami verso di Te.

Sono divenuto Colui che amo e Colui che amo è comparso in me.
Siamo due Spiriti infusi in un solo corpo.

Dio abitava nel suo cuore ed era l’anima della sua anima.

Pur riconoscendo l’importanza del grande profeta Maometto, Al-Hallaj vedeva in Gesù il suo piu importante ideale ascetico ed incarnò il suo modello fino alla morte per crocifissione. Molte delle parole attribuite a Al-Hallaj ricordano le parole di Gesù «Se tu vedi me, vedi Lui», una delle sue frasi piu famose di Al-hallaj «ana al-haqq» (Io sono la Verità) si ricollega al vangelo di Giovanni «Io sono la Via, la Verità e la Vita».

La somiglianza tra la vita, la morte, l’insegnamento e la spiritualità del Cristo dell’Islam ed il Cristo del Cristianesimo è stupefacente, entrambi hanno realizzato nella vita e sul patibolo le estreme verità dell’amore.

Gesù ed Al-Hallaj ci fanno riflettere e ci suggeriscono che la musica celeste, il concerto divino, vengono interpretati nell’ambito delle religioni Ebreo-Cristiana e dell’Islam da diverse orchestre, ma la musica ed il compositore sono nell’essenza gli stessi.

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