La Tavola di Smeraldo

ago 29, 2019 0 comments

La Tavola di Smeraldo è un testo tradotto dall'arabo al latino nel XIII secolo che secondo la tradizione fu scritto da Ermete Trismegisto, il dio Thoth degli Egizi.





Geber (Djabir-Ibn-Hayyan), il celebre alchimista arabo, lo menzionò già in un suo scritto dell'VIII secolo, ma la sua diffusione in latino cominciò nel XII secolo con il testo Segreto dei Segreti, attribuito falsamente ad Aristotele.

Ne trattarono nei loro scritti anche Alberto Magno(vescovo domenicano tedesco), Bernardo il TrevisanoRoger Bacon (francescano inglese, italianizzato in Ruggero Bacone), Johannes Trithemius (abate benedettino tedesco, italianizzato in Tritemio), Heinrich Khunrath (medico tedesco)Michael Maier, (medico tedesco), Isaac Newton (fisico inglese), Eliphas Levi (esoterista francese), Madame Blavatsky e molti altri.

Ma veniamo al testo

1. Verum, sine mendacio certum et verissimum
E’ vero, è certo senza falsità e verissimo.

  • E' vero 3 volte... così come Ermete è Trismegisto (Mercurius Ter Maximus), che rappresenta sia l'assoluto, ovvero il Grandissmo Ermete o il testo di una Verità Assoluta.
    Ma è possibile interpretarla come una Verità Universale, valida contemporaneamente sui piani fisico, astrale e mentale.
2. Quod est inferius, est sicut quod est superius, et quod est superius, est sicut quod est inferius: ad perpetranda miracula Rei Unius.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una Cosa Unica.
  • Tutto ciò che esiste è cosituito di una Sola Sostanza, che prende gradi di densificazione e manifestazione differenti. Mente, astrale e fisico sono tutti aspetti di una medesima sostanza. Così possiamo dire che come la materia è energia densificata, anche i pensieri sono cose.
    Con la mente possiamo influire sul piano fisico; operando sul fisico possiamo influire sulla mente. Non sono entità separate.
3. Et sicut omnes res fuerunt ab Uno, mediatione unius; sic omnes res natae fuerunt ab hac Una Re, adaptatione.
Come tutte le cose provengono dall'Uno, per mediazione di quest'Uno; così tutte le cose sono nate per adattamento di questa Cosa Unica.
  • Una cosa importante che vorrei sottolineare nel testo è che l'Uno è chiamato Cosa Unica, quindi più che un dio personificato, una Cosa indefinibile, una energia che permea ogni cosa e che per sua differenziazione si manifesta in tantissime forme differenti.
4. Pater eius est sol, mater eius luna; portavit illud ventus in ventre suo: nutrix eius terra est.
Pater omnis telesmi totius mundi est hic.
Vis eius integra est, si versa fuerit in terram.
Suo padre è il sole, sua madre è la luna. il vento l'ha portato nel suo ventre: la terra è la sua balia.
Il padre di tutti i rituali del mondo è qui; la sua potenza è illimitata se vien convertita in terra.
  • Il padre è lo Spirito (la mente), la madre è l'Anima (l'astrale), il soffio vitale, l'energia gli ha dato forma e il corpo fisico lo nutre come una balia. Quindi noi non siamo il corpo fisico. Il corpo fisico ci nutre. Noi siamo fatti di Spirito ed Anima e tenuti insieme dal campo di energia vitale. Il segreto di tutti i rituali e di tutte le meraviglie del mondo è qui... nella mente. La sua potenza è illimitata quando la coscienza permea il corpo (consapevolezza, presenza).
5. Separabis terram ab igne, subtile a spisso, suaviter cum magno ingenio. Ascendit a terra in coelum, iterumque descendit in terram, et recipit vim superiorum et inferiorum.
Tu separerai la Terra dal Fuoco il sottile dallo spesso, dolcemente con grande abilità. Risale dalla Terra al Cielo, poi di nuovo ridiscende in Terra, e raccoglie la forza superiore ed inferiore.
  • Separa il corpo fisico dal corpo spirituale, il corpo sottile da quello spesso. Dolcemente, senza forzature, ma con ingegno ed abilità. Risali dalla terra al mondo dello spirito, poi ritorna in terra e raccogli le energie superiori ed inferiori. Separa e riunisci. Diventa un canale, diventa un Ponte (pontefice deriva da Pontifex, il ponte tra la dimensione fisica e la dimensione spirituale).
6. Sic habebis gloriam totius mundi. Ideo fugiat a te omnis obscuritas. Hic est totius fortitudinis fortitudo fortis; quia vincet omnem rem subtilem, omnemque solidam penetrabit.
Così avrai la gloria di tutto il Mondo. Pertanto ogni oscurità fuggirà da te. Questa è la forza forte di tutte le forze; perchè vince ogni cosa sottile e penetra ogni cosa solida.
  • Operando in questo modo acquisirai la gloria di tutto il mondo (il Corpo di Gloria, un corpo energetico che manifesta in sè i 4 Attributi Divini Onnipotenza, Onniscienza, Onnipresenza e Immortalità). Questa la forza più potente dell'Universo ed ogni oscurità, cioè impotenza, indecisione ed errore fuggirà da te. Con questa forza potrai dominare ogni cosa sottile (mentale, energetica) ed ogni cosa fisica.
7. Sic mundus creatus est.
E’ in questo modo che il Mondo fu creato.
  • Così è stato creato il Mondo. Così l'uomo può ricreare se stesso come dio. Oppure in forma più poetica e sibillina possiamo dire che il microcosmo viene così ricreato ad immagine del Macrocosmo.
8. Hinc erunt adaptationes mirabiles, quarum modus hic est.
Quindi si potranno ottenere applicazioni meravigliose, con il metodo qui indicato.
  • Con questo processo si potranno realizzare cose meravigliose. I cosiddetti "miracoli" altro non sono che l'applicazione di queste "Leggi".
9. Itaque vocatus sum Hermes Trismegistus, habens tres partes philosophiæ totius mundi.
Per questo sono chiamato Ermete Trismegisto, perchè possiedo le tre parti della filosofia del Mondo.
  • Ermete è chiamato Trismegisto, Tre volte Grande perchè possiede la conoscenza della Filosofia del Mondo che è essenzialmente la Scienza delle Cause e degli Effetti. Le sue tre parti possono essere considerate il piano fisico, il piano astrale ed il piano mentale.
    Oppure potremmo dire che Ermete è Grande nelle Tre componenti della Tradizione Ermetica che sono Magia, Alchimia ed Astrologia.
10. Completum est quod dixi de operatione solis.
Ho detto tutto ciò che era da dire sull'Operazione del Sole.
  • Con questo Ermete afferma di aver detto tutto, di non aver tralasciato nulla e di non aver altro da aggiungere sull'Operazione del Sole, la divinizzazione dell'Uomo. Chi ha orecchi per intendere, intenda.

     La Tavola di Smeraldo rappresentata nel testo del medico tedesco Heinrich Khunrath

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