La A cerchiata è indubbiamente il simbolo anarchico più famoso in tutto il mondo. Quello che non è conosciuto sono le sue origini.
La prima volta che la A cerchiata è stata usata è nel libro di Stephan Michelspacher dal titolo Spiegel der Kunst und Natur (Lo Specchio di Arte e Natura) che è stato pubblicato ad Augsburg nel 1615.
La prima volta che la A cerchiata è stata usata è nel libro di Stephan Michelspacher dal titolo Spiegel der Kunst und Natur (Lo Specchio di Arte e Natura) che è stato pubblicato ad Augsburg nel 1615.
Era un lavoro alchemico molto influenzato dalle visioni di Agrippa riguardo la Cabala1° e la magia. Adam McLean2° descrive il panello centrale come due diagrammi circolari con il tedesco GOT (il nome di Dio) attorno all’esterno, ed anche Alfa e Omega con il monogramma A cerchiata che possono essere il nome di Dio, Agla. Questo rappresenta l’inizio – Alfa – all’interno della fine – Omega (la prima e l’ultima delle lettere dell’alfabeto greco). Molti Anarchici sono stati dei Massoni e immagini rosacruciane di questo tipo erano utilizzate dall’Ordine Emetico dell’Alba d’Oro.3° L’anarchico (e spia della polizia segreta di Prussia) Theodor Reuss era socio di William Wynn Westcott, uno dei fondatori dell’Alba d’Oro, prima di mettere in piedi l’Ordo Templis Orientis. Due gruppi derivati da quest’ultimo, Ancient Mystical Order Crucis e Thelema di Aleister Crowley4° usavano la formula Fai ciò che vuoi sia l’interezza della legge, che molti hanno adottato come uno slogan anarchico.
Meno chiara è invece l’origine del simbolo, o la sua adozione nell’ambito anarchico. Molti pensano che la sua origine sia da ricercare nel movimento punk degli anni ’70, ma risale a un periodo antecedente.
Una possibile origine della A cerchiata deriva dalla massima di Pierre Joseph Proudhon Anarchia è Ordine.
Il primo uso che si ricordi della A cerchiata da parte di anarchici che si ricordi è avvenuto nell’ambito del Consiglio Federale di Spagna della Associazione Internazionale dei Lavoratori. Questa era stata messa in piedi dall’ex garibaldino e massone Giuseppe Fanelli.
In realtà la diffusione di massa è un fenomeno relativamente recente, è stata fatta nel 1964 dal gruppo francese, Jeuness Libertaires, che la utilizzò come proprio simbolo. Nel 1966 la A cerchiata fu ripresa, su proposta di Amedeo Bertolo (militante e scrittore anarchico, che divenne famoso nel 1961 quando assieme ad un gruppo di anarchici per salvare la vita a un anarchico condannato a morte nella Spagna franchista rapì il viceconsole spagnolo a Milano), dalla Gioventù Libertaria di Milano, che aveva rapporti fraterni con i libertari parigini. È da allora che comincia la vita pubblica del simbolo.
Meno chiara è invece l’origine del simbolo, o la sua adozione nell’ambito anarchico. Molti pensano che la sua origine sia da ricercare nel movimento punk degli anni ’70, ma risale a un periodo antecedente.
Una possibile origine della A cerchiata deriva dalla massima di Pierre Joseph Proudhon Anarchia è Ordine.
Il primo uso che si ricordi della A cerchiata da parte di anarchici che si ricordi è avvenuto nell’ambito del Consiglio Federale di Spagna della Associazione Internazionale dei Lavoratori. Questa era stata messa in piedi dall’ex garibaldino e massone Giuseppe Fanelli.
In realtà la diffusione di massa è un fenomeno relativamente recente, è stata fatta nel 1964 dal gruppo francese, Jeuness Libertaires, che la utilizzò come proprio simbolo. Nel 1966 la A cerchiata fu ripresa, su proposta di Amedeo Bertolo (militante e scrittore anarchico, che divenne famoso nel 1961 quando assieme ad un gruppo di anarchici per salvare la vita a un anarchico condannato a morte nella Spagna franchista rapì il viceconsole spagnolo a Milano), dalla Gioventù Libertaria di Milano, che aveva rapporti fraterni con i libertari parigini. È da allora che comincia la vita pubblica del simbolo.
MASSONERIA E MOVIMENTO ANARCHICO
Sul rapporto tra massoneria e il movimento anarchico ci sono due miti da sfatare:
1) Quello della diretta filiazione del movimento anarchico dalla massoneria (diffuso dal fondamentalismo cattolico e dai fascisti come Forza Nuova).5°
2) Quello dell’assoluta estraneità della filiazione di militanti del movimento anarchico dalla Massoneria.
Diceva a proposito di questi rapporti il massone P. J. Proudhon: “L’8 gennaio 1847, venni accolto come Massone, con il grado di apprendista, nella Loggia Sincerità , Perfetta Unione e Costante Amicizia, Oriente di Besançon. Come ogni neofita, prima di ricevere la Luce, dovetti rispondere a tre quesiti d’uso: Cosa deve l’uomo ai suoi simili? Cosa deve alla sua patria? Cosa deve a Dio? Alle due prime domande, la mia prima risposta fu all’incirca, quella prevedibile; alla terza io risposi con questa parola: la GUERRA: Giustizia a tutti gli uomini, Devozione al proprio paese, Guerra a Dio, cioè all’Assoluto. Tale fu la mia professione di fede. Io domando perdono ai miei risputabili fratelli per la sorpresa che causò loro questa parola, specie di smentita al motto massonico, che io ricordo qui senza derisione, ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO (…). Seguì una lunga discussione che le usanze massoniche mi impediscono di riferire. (…) L’antiteismo, non è l’ateismo: verrà un tempo, io spero, in cui la conoscenza delle leggi dell’animo umani, dei principi della giustizia e della ragione, giustificherà questa distinzione, tanto profonda quanto apparentemente puerile”.6°
1) Quello della diretta filiazione del movimento anarchico dalla massoneria (diffuso dal fondamentalismo cattolico e dai fascisti come Forza Nuova).5°
2) Quello dell’assoluta estraneità della filiazione di militanti del movimento anarchico dalla Massoneria.
Diceva a proposito di questi rapporti il massone P. J. Proudhon: “L’8 gennaio 1847, venni accolto come Massone, con il grado di apprendista, nella Loggia Sincerità , Perfetta Unione e Costante Amicizia, Oriente di Besançon. Come ogni neofita, prima di ricevere la Luce, dovetti rispondere a tre quesiti d’uso: Cosa deve l’uomo ai suoi simili? Cosa deve alla sua patria? Cosa deve a Dio? Alle due prime domande, la mia prima risposta fu all’incirca, quella prevedibile; alla terza io risposi con questa parola: la GUERRA: Giustizia a tutti gli uomini, Devozione al proprio paese, Guerra a Dio, cioè all’Assoluto. Tale fu la mia professione di fede. Io domando perdono ai miei risputabili fratelli per la sorpresa che causò loro questa parola, specie di smentita al motto massonico, che io ricordo qui senza derisione, ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO (…). Seguì una lunga discussione che le usanze massoniche mi impediscono di riferire. (…) L’antiteismo, non è l’ateismo: verrà un tempo, io spero, in cui la conoscenza delle leggi dell’animo umani, dei principi della giustizia e della ragione, giustificherà questa distinzione, tanto profonda quanto apparentemente puerile”.6°
Massoneria e anarchismo si sono stetti più volte dei lunghi abbracci. Il primo è stato all’epoca dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori (1864-1876) meglio nota come Prima Internazionale. Questa organizzazione è stata travaglia fin dalla sua fondazione nel 1864 dalle divergenze tra le diverse componenti che la componevano (anarchiche, tradunioniste, mazziniani, diverse correnti socialiste, marxisti). Gli anarchici riuscirono a egemonizzare il nascente movimento operaio in alcuni paesi come l’Italia e “ nel lavoro di penetrazione e d’egemonizzazione della Prima Internazionale transitarono sotto le “volte stellate” per cercare di trasformare la massoneria in un movimento rivoluzionario antiautoritario e antireligiose”7° transitarono molti anarchici. Tale intento appariva sostenibile per via del fatto che le massonerie latine, a causa della scomunica papale, avevano perso in attrattiva per i cattolici, ma erano guadagnate in furore anticlericale.
Famosi pensatori e agitatori anarchici appartennero alla Massoneria: L. Michel, Andrea Costa (che però non rimase fedele all’anarchismo), Francisco Ferrer, Bakunin.
Quest’ultimo, iniziato probabilmente in Svezia, prima a Firenze e poi a Napoli, creò una serie di società , quali la Fratellanza Rivoluzionaria, che avevano un’organizzazione piramidale e un rituale di iniziazione di sapore marcatamente massonico.
Famosi pensatori e agitatori anarchici appartennero alla Massoneria: L. Michel, Andrea Costa (che però non rimase fedele all’anarchismo), Francisco Ferrer, Bakunin.
Quest’ultimo, iniziato probabilmente in Svezia, prima a Firenze e poi a Napoli, creò una serie di società , quali la Fratellanza Rivoluzionaria, che avevano un’organizzazione piramidale e un rituale di iniziazione di sapore marcatamente massonico.
BREVI NOTE SUL RAPPORTO TRA MOVIMENTO COMUNISTA E MASSONERIA
Quando Gramsci nel suo intervento pronunciato nella Camera dei deputati il 16 maggio 1925 si pronunciò contro il progetto di legge fascista sulle associazioni segrete, il cui bersaglio immediato – anche se la Massoneria non era menzionata – era evidente che la discussione in Parlamento era inerente all’organizzazione massonica italiana.
Quando Gramsci intervenne nel Parlamento, all’interno del PCdI, egli era impegnato nella battaglia della bolscevizzazione contro la tendenza bordighiana e nell’Internazionale e nel partito russo si era in pieno scontro politico tra la maggioranza guidata da Stalin e l’opposizione guidata da Trotskij.
Gramsci si rifaceva alla tradizione antimassonica del socialismo di sinistra e del comunismo italiani. Questa tradizione era giunta a maturazione soltanto poco più di un decennio prima. Sviluppatasi in seno all’ala sinistra del PSI, che partire del suo VIII Congresso Nazionale (1904) aveva ufficialmente affrontato a più riprese la questione dei rapporti tra il Movimento Operaio e la Massoneria, la tendenza socialista antimassonica era infine prevalsa in occasione del XIV Congresso Nazionale del PSI (1914), che aveva definitivamente sancito l’assoluta incompatibilità tra la militanza nelle file del partito proletario e l’affiliazione alle logge massoniche.
Sulla base di questi delibarti sei anni dopo Giacinto Menotti Serrati aveva chiesto al 2° Congresso dell’Internazionale Comunista (1920) di vietare comunisti l’adesione alla Massoneria. Sebbene questa proposta non fu recepita due anni dopo al 4° Congresso dell’Internazionale Comunista (1922) ci fu la decisione definitiva dell’incompatibilità di appartenenza tra l’essere militanti del Movimento Comunista ed essere massoni.
Questa decisione ebbe delle forti ripercussioni soprattutto in Francia, dove uno dei capi storici del Partito Comunista Francese, Marcel Cachin, era stato affiliato all’età di 20 anni (gennaio 1899) alla loggia massonica Concorde Castilionnaise del Grande Oriente di Francia e si era allontanato dalla massoneria soltanto nel 1922, in seguito all’aut-aut del 4° Congresso.
Ebbene nel secondo dopoguerra, l’Ufficio Politico del PCF aveva deciso di rimettere i massoni nelle proprie fila. Rispondendo, infatti, a una lettera di Jean Solinhac, capo della segreteria del Grande Oriente di Francia, il quale in data 21 novembre 1945 aveva chiesto al Segretario Generale del PCF se fosse vero “ che l’Ufficio Politico del partito comunista, nella seduta del 4 ottobre, ha deciso di accettare dei massoni nella sua organizzazione”,8° il membro della segreteria del PCF Lèon Mauvais rispose il 27 novembre che in effetti: “(…) l’Ufficio Politico ha deciso di ammettere massoni che richiedono l’adesione al Partito comunista francese dichiarando di accettare la sua dottrina e di voler conformarsi alle regole d’azione, alle forme organizzative e agli statuti del partito applicando la sua politica in qualsiasi circostanza e in ogni luogo”.9°
La decisione di derogare alle decisioni prese dal Quarto Congresso dell’Internazionale Comunista, è stata indubbiamente uno dei fattori che ha favorito la deriva revisionista nel Movimento Comunista Internazionale.
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Quando Gramsci intervenne nel Parlamento, all’interno del PCdI, egli era impegnato nella battaglia della bolscevizzazione contro la tendenza bordighiana e nell’Internazionale e nel partito russo si era in pieno scontro politico tra la maggioranza guidata da Stalin e l’opposizione guidata da Trotskij.
Gramsci si rifaceva alla tradizione antimassonica del socialismo di sinistra e del comunismo italiani. Questa tradizione era giunta a maturazione soltanto poco più di un decennio prima. Sviluppatasi in seno all’ala sinistra del PSI, che partire del suo VIII Congresso Nazionale (1904) aveva ufficialmente affrontato a più riprese la questione dei rapporti tra il Movimento Operaio e la Massoneria, la tendenza socialista antimassonica era infine prevalsa in occasione del XIV Congresso Nazionale del PSI (1914), che aveva definitivamente sancito l’assoluta incompatibilità tra la militanza nelle file del partito proletario e l’affiliazione alle logge massoniche.
Sulla base di questi delibarti sei anni dopo Giacinto Menotti Serrati aveva chiesto al 2° Congresso dell’Internazionale Comunista (1920) di vietare comunisti l’adesione alla Massoneria. Sebbene questa proposta non fu recepita due anni dopo al 4° Congresso dell’Internazionale Comunista (1922) ci fu la decisione definitiva dell’incompatibilità di appartenenza tra l’essere militanti del Movimento Comunista ed essere massoni.
Questa decisione ebbe delle forti ripercussioni soprattutto in Francia, dove uno dei capi storici del Partito Comunista Francese, Marcel Cachin, era stato affiliato all’età di 20 anni (gennaio 1899) alla loggia massonica Concorde Castilionnaise del Grande Oriente di Francia e si era allontanato dalla massoneria soltanto nel 1922, in seguito all’aut-aut del 4° Congresso.
Ebbene nel secondo dopoguerra, l’Ufficio Politico del PCF aveva deciso di rimettere i massoni nelle proprie fila. Rispondendo, infatti, a una lettera di Jean Solinhac, capo della segreteria del Grande Oriente di Francia, il quale in data 21 novembre 1945 aveva chiesto al Segretario Generale del PCF se fosse vero “ che l’Ufficio Politico del partito comunista, nella seduta del 4 ottobre, ha deciso di accettare dei massoni nella sua organizzazione”,8° il membro della segreteria del PCF Lèon Mauvais rispose il 27 novembre che in effetti: “(…) l’Ufficio Politico ha deciso di ammettere massoni che richiedono l’adesione al Partito comunista francese dichiarando di accettare la sua dottrina e di voler conformarsi alle regole d’azione, alle forme organizzative e agli statuti del partito applicando la sua politica in qualsiasi circostanza e in ogni luogo”.9°
La decisione di derogare alle decisioni prese dal Quarto Congresso dell’Internazionale Comunista, è stata indubbiamente uno dei fattori che ha favorito la deriva revisionista nel Movimento Comunista Internazionale.
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1) La cabala nella tradizione occidentale rappresenta il punto d’incontro principe per tutti i pezzi dell’esperienza esoterica: magia, gnosi etc. Prende spunto dall’approccio mistico della cabala ebraica ma esce dai confini principalmente religiosi di quell’esperienza. Non si può stabilire un punto d’inizio storico per questa forma di misticismo, poiché possiamo rintracciare continui contatti fra il mondo mistico ebraico e le altre culture esoteriche.
2) Adam McLean, di Glasgow, studioso di ermetismo e alchimia, con all’attivo decine di pubblicazioni sull’argomento, e direttore (dal 1972 al 1992 ) dell’Hermetic Journal, nota pubblicazione specializzata assai stimata anche dal Canseliet.
3) Questo ordine è conosciuto come Golden Dawn, esso fu un ordine che dalla fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, praticava una forma di teurgia e sviluppo spirituale e che ebbe una grande influenza sull’occultismo occidentale del XX secolo. I tre fondatori, William Robert Woodman, William Wynn Westcott e Samuel Liddell MacgGegor erano dei massoni e membri della società Rosicruciana in Anglia (S.R.I.A.).
4) Aleister Crowley, il cui vero nome era Edward Alexander Crowley (1975-1947) è stato un famoso occultista. Figura assai controversa, è da alcuni considerato il fondatore del moderno occultismo, da altri come uno dei principali esponenti di certo satanismo. Uomo di grande cultura, è considerato una figura chiave nella storia dei nuovi movimenti magici. A Crowley è attribuito il maggior tentativo di creare una «religione magica» per l’epoca contemporanea e la sua influenza sull’ambiente magico contemporaneo è stata notevole. Numerosi musicisti contemporanei rimasero affascinati dalle sue idee e molti si sono ispirati a lui o alle sue opere per le loro composizioni. Tria i musicisti e i gruppi musicali che hanno fatto diversi riferimenti a lui ricordiamo:
– I Beatles che inclusero la sua fotografia fra altre figure influenti sulla cover della loro concept album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (la banda del sergente Pepper dei cuori solitari, 1967).
– Graham Bond (1937-1974), tastierista e leader della band Graham Bond Organisation, registrò Holy Magick, una “messa telematica” ricavata dagli scritti di Crowley.
– David Bowie, nella canzone Quicksand (sabbia mobile) canta: Sono più vicino alla Golden Dawn, immerso nell’uniforme dell’immaginario di Crowley.
Molti gruppi hanno di Crowley nei testi delle loro canzoni.
Molti studiosi contemporanei, tra cui Giorgio Galli, ritengono che Crowley abbia avuto un ruolo importante nei servizi segreti inglesi, proprio per i suoi contatti con ambienti intellettuali ed esoterici tedeschi ad alto livello. Secondo altri fa il doppio gioco, soprattutto in Germania, dove era entrato in contatto con la società occultista di Theodor Reuss, di cui fonda la sezione inglese.
– I Beatles che inclusero la sua fotografia fra altre figure influenti sulla cover della loro concept album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (la banda del sergente Pepper dei cuori solitari, 1967).
– Graham Bond (1937-1974), tastierista e leader della band Graham Bond Organisation, registrò Holy Magick, una “messa telematica” ricavata dagli scritti di Crowley.
– David Bowie, nella canzone Quicksand (sabbia mobile) canta: Sono più vicino alla Golden Dawn, immerso nell’uniforme dell’immaginario di Crowley.
Molti gruppi hanno di Crowley nei testi delle loro canzoni.
Molti studiosi contemporanei, tra cui Giorgio Galli, ritengono che Crowley abbia avuto un ruolo importante nei servizi segreti inglesi, proprio per i suoi contatti con ambienti intellettuali ed esoterici tedeschi ad alto livello. Secondo altri fa il doppio gioco, soprattutto in Germania, dove era entrato in contatto con la società occultista di Theodor Reuss, di cui fonda la sezione inglese.
5) C’è tutta una letteratura reazionaria, che parla delle rivoluzioni come frutto del complotto “giudaico – massonico” e “bolscevico”.
6) Proudhon J.P., La Giustizia nella Rivoluzione e nella Chiesa, pag. 694.
8) Lettre du Secrétariat du Grand Orient de France au Parti communiste, in Guy Vinatrel, Communisme et franc-maçonneries, Les Presses Continentales, Paris, 1961.
9) Response du Secrétariat du Parti communiste Français au Grand Orient de France, Communisme et franc-maçonneries, Les Presses Continentales, Paris, 1961.
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