L'origine dei messaggi subliminali

lug 5, 2015 0 comments
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Nel 1957 si concluse un importante esperimento sulla pubblicità subliminale che consisté nell’inserire nel film Picnic, con William Holden e l’allora sconosciuta Kim Novak, messaggi subliminali che apparivano sullo schermo a 1/3000 di secondo e dicevano “Hai fame? Mangia popcorn e Bevi Coca Cola“. In conseguenza a questa manipolazione, le vendite di popcorn si incrementarono quasi del 58 % e quelle di Coca Cola del 18 %.
Per fare ciò non hanno inserito dei messaggi pubblicitari tra i fotogrammi del film, ma hanno utilizzato una particolare apparecchiatura denominata tachistoscopio, uno strumento che permette di proiettare immagini a diverse velocità usato spesso nei test psicologici e nella valutazione di figure e scritte pubblicitarie.
Dietro tutto ciò si ergeva la sinistra figura di James Vicary e della sua Subliminal Projection Company, il quale era intenzionato ad utilizzare questa forma di comunicazione commerciale in locali pubblici, film e affissioni. Si eseguirono in quel periodo, anche diversi esperimenti su emittenti TV per testarne l’efficacia, tuttavia con esiti negativi. Nonostante il presunto insuccesso di tali meccanismi, furono venduti 400 spazi pubblicitari contenenti messaggi subliminali da una stazione radio di Chicago e le conseguenze non furono rese note.
“Nel 1962 il pubblicitario confessò l’inganno attuato per fini commerciali. Tuttavia si era ormai creato il preconcetto che associa, a torto, percezione inconscia e manipolazione”. Nonostante ciò, altre emittenti radio come la WCCO a Minneapolis in Minnesota, la KLTI a Longview in Texas; la KOL a Seattle, Washington e la KYA a San Francisco in California, crearono con l’aiuto di Disk Jockey nuovi messaggi denominati “added recall devices” ossia messaggi preregistrati che venivano inseriti in dissolvenza con registrazioni musicali.
Tra gli anni Cinquanta e i Settanta furono condotti diversi esperimenti negli USA ed all’estero sia da università e ricercatori, sia da Network”. Del Hawkins, professore di marketing al Southern Illinois University, eseguì diversi esperimenti nel 1970 intitolati: The Effects of Subliminal Stimulation on Drive Level and Brand Preference. Test su 96 persone soggette a stimoli subliminali indicarono che un semplice stimolo subliminale può servire a risvegliare un bisogno come la sete, sempre tuttavia che la persona sia motivata all’azione. Il 1973 segna diversi avvenimenti: la diffusione del messaggio “Give yourself up!” (arrenditi) da parte di un’emittente televisiva per favorire la cattura di un feroce assassino; la pubblicità televisiva per un giocattolo, Huster Du (in onda per Natale) che utilizzava uno spot subliminale emesso quattro volte nell’arco della sua durata ad una frequenza di 1/60 di secondo e l’offerta di servizi di consulenza per l’utilizzo di messaggi subliminali da parte di tredici società commerciali.
Attorno alla fine degli anni Settanta Becker presentò una versione aggiornata del tachistoscopio chiamandolo Little black boxun dispositivo capace di leggere cassette e mescolare segnali provenienti da fonti diverse, rendendole infine percettibili solo subliminalmente. Questa macchina venne definita anche come la scatola nera della coscienza, perché trovava impiego nei supermercati mixando la musica di sottofondo con messaggi del tipo: “Io sono onesto, io non ruberò”.
Secondo un articolo apparso su Family Health Magazine, una catena di grandi magazzini pagò Beker e il suo collega Louis Romberg 10.000 dollari per l’utilizzo di tale apparecchiatura, riportando una diminuzione del 37% dei furti e un conseguente risparmio di 600.000 dollari. Restano tuttavia dei grossi buchi nella storia della comunicazione subliminale; ci sono, infatti, dei periodi in cui si parla molto di questi argomenti e altri in cui non se ne parla “E così, grazie anche a questa forzata cappa di silenzio che grava tuttora sull’argomento e ai vuoti legislativi di numerosi Stati, l’impiego del subliminale continuò a pieno ritmo”.
“In un articolo apparso sulla rivista Musica 80, è stata resa nota la bozza di una “Lettera agli azionisti” della Fiat redatta nel 1980 dall’Avv. Gianni Agnelli e da un ignoto staff di collaboratori in cui si parla di un progetto, patrocinato dalla Fondazione Agnelli, di “sonorizzazione” di alcuni centri di produzione del Nord e Centro Italia”.
“Basandosi su sperimentazioni dello stesso tipo compiute con successo dalla Shell a Fairbanks (in Alaska) e dalla General Motors a Tucson (in Arizona), si vorrebbero diffondere negli stabilimenti e negli uffici, particolari “colonne sonore” il cui scopo prefissato è quello di elevare la produttività e di migliorare il rapporto fra lavoratori e azienda, con conseguente notevole riduzione della conflittualità aziendale e miglioramento dell’immagine societaria. Tali colonne sonore consisterebbero in musiche neutralizzate, ossia trattate in modo particolare con intermissioni di frequenze e con immissione di “messaggi in codice” il cui recupero avverrebbe a livello inconscio”.
“Nel 1995, il Moscow Times ha diffuso la notizia secondo cui alcuni ricercatori di un particolare dipartimento detto di “correzione della psiche” dell’Accademia Medica di Mosca, hanno messo a punto un’apparecchiatura in grado di manipolare la mente umana per mezzo di messaggi subliminali. A fronte dell’uso indiscriminato di questi stratagemmi psicologici, l’O.N.U. ha già da tempo condotto uno studio che conclude: “le implicazioni culturali dell’indottrinamento subliminale sono il più grande pericolo per i diritti umani nel mondo” e che l’annullamento o la modificazione di una cultura sono possibili mediante stimolazioni subliminali”.”Questi substimuli , come già affermato, sono usati anche per migliorare e far acquistare la fiducia in soggetti delusi o insoddisfatti della loro vita, senza però tener conto che tali “pseudo-cure” a loro volta agiscono come delle droghe, creando una dipendenza nel soggetto, il quale non riesce più ad essere libero.
È il caso dei software realizzati dalla Stimultech, una piccola azienda del Michigan e in quello di Endorfun, un videogioco diffuso dalla Time Warner Interactive di Los Angeles”. Similmente sono venduti in Italia sistemi di memorizzazione subliminale Memosys che servono “per memorizzare velocemente e senza fatica” stando alle dichiarazioni apparse sul catalogo della casa produttrice  ed ancora essa sostiene che “il messaggio non viene trasmesso all’io cosciente attraverso l’orecchio, bensì direttamente al subconscio, per via ossea.”
Tuttavia tale definizione è presa dal catologo promozionale del prodotto, mi sembra anche giusto dire che, intervistando diversi docenti dell’Universita di Psicologia di Padova, hanno dimostrato scietticismo sull’efficacia di tali prodotti, affermando che a loro parere la memorizzazione avverrebbe più che altro dovuta alla ripetizione del contenuto.


Dan & Steve Peters, Rock’s hidden persuader: The truth about backmasking, Minneapolis Minesota, Bethany House Publishers, 1985
“Televised Test of Subliminal Persuasion,” Public Opinion Quarterly, Vol. 23, No. 2
Dan & Steve Peters, Rock’s hidden persuader: The truth about backmasking,
Ludovic Ferrand e Juan Segui, La memoria subliminale, in La memoria, « Le scienze dossier » N. 14 inverno 2002
Del Hawkins, The Effects of Subliminal Stimulation on Drive Level and Brand Preference, The journal of Marketing Research, August 1970
Dan & Steve Peters, Rock’s hidden persuader: The truth about backmasking,
Paolo Baroni, I Prìncipi del tramonto

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