Zuccaro: "Polizia sulle navi delle Ong"

mag 9, 2017 0 comments
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Di Luca Romano

Il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro torna a parlare delle Ong e dei migranti che sbarcano sulle nostre coste durante un'audizione davanti alla Commissione antimafia
Zuccaro fa subito una proposta che potrebbe essere utile per il controllo del personale a bordo delle Ong: "Se a bordo delle navi delle Ong ci fossero delle unità di polizia giudiziaria sarebbe stato ad esempio possibile assicurare subito alla giustizia i trafficanti che nei giorni scorsi hanno ucciso un giovane migrante, subito prima di essere soccorso, solo per non essersi voluto togliere il cappellino". E ancora: "Tale presenza consentirebbe un’azione più incisiva - ha spiegato Zuccaro - nei confronti di trafficanti che si rendono autori di violenze inaudite e del tutto gratuite". A questo punto Zuccaro torna anche a parlare dei trafficanti: "I trafficanti in qualche modo stanno ricattando chi agisce per fini umanitari esponendo i migranti a condizioni di rischio sempre più estreme". Sui presunti finanziamenti da parte dei trafficanti alle Ong, afferma: "È una mera ipotesi di lavoro quella che qualche Ong possa essere stata finanziata dai trafficanti. La Procura chiede di essere messa nelle condizioni di poter chiarire questo punto per contrastare più efficacemente il traffico. Ma non ho alcun elemento probatorio di tali finanziamenti, nè ho mai detto di averne". Poi Zuccaro chiede nuovi strumenti per le indagini: "Non esiste attività illecita che non possa essere perseguita. Se si dispone di risorse straordinarie, se si decide di mettere in mare polizia giudiziaria e numeri di mezzi performanti riusciamo a portare avanti indagini adeguate".
Zuccaro ha anche parlato anche del rapporto tra la mafa e il business sui migranti: "La massa di denaro finalizzata all’accoglienza è davvero troppo ampia per non attirare gli interessi delle organizzazioni mafiose. E quando ho parlato di questi appetiti, l’ho fatto sulla base di alcune risultanze investigative". "Sarebbe però sbagliato - ha aggiunto il procuratore - ritenere che la mafia operi ovunque e sia dappertutto, che controlli tutto quanto avviene in Sicilia: così facendo non solo commetteremmo un errore di prospettiva ma faremmo anche un grave errore di sopravvalutazione del fenomeno. Nel contrasto alla mafia è sbagliato giocare in difesa, bisogna sempre giocare in attacco anche quando appare più debole ma non bisogna nemmeno rischiare di accrescere l’aura di onnipotenza che circonda le organizzazioni mafiose".

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