Giornata mondiale della libertà di stampa 2020- COMUNICATO CNDDU

apr 29, 2020 0 comments

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata
Mondiale della libertà di stampa che si celebra ogni anno il 3 maggio, intende sensibilizzare il
mondo della scuola sulle tematiche di tutela della libertà di stampa e celebrare la memoria dei
giornalisti che hanno perso la vita svolgendo il proprio dovere.

Tale giornata è stata celebrata la prima volta nel 1993 dopo essere stata proclamata dall’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite. Il suo obiettivo è informare i cittadini delle violazioni della libertà di
espressione che avvengono in moltissimi Paesi. Libertà sancita dall’articolo 19 della Dichiarazione
universale dei diritti dell’uomo e, per quanto concerne il nostro Paese, dall’articolo 21 della
Costituzione “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo
scritto e ogni altro mezzo di diffusione. 

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o
censure”.
La vera democrazia non può esistere senza la libertà di stampa. Il cuore pulsante delle nostre società
democratiche è l’esistenza, infatti, di una stampa indipendente e sostenitrice del pluralismo. La vox
veritas del giornalismo ben fatto che offre e commenta i fatti di attualità è garanzia per poter offrire
regolarmente “i fatti della vita umana”. La stampa arricchisce la vita delle persone e permette di
conoscere la vastità del mondo, un po’ come i libri. Ma la stampa negli ultimi anni è diventata
l’obiettivo mirato, la vittima collaterale dei più svariati conflitti. Sono sempre di più i giornalisti che
lottano quotidianamente per evitare che i propri articoli siano lucchettati, che lottano per difendere
il diritto all’informazione e ripugnano qualsiasi tipo di compromesso, bavaglio e museruola. Questi
ultimi, specie quelli impegnati sui fronti di guerra o nelle inchieste mafiose, nel corso del tempo
sono diventati uno dei principali bersagli di estremisti, terroristi, mafiosi, ma soprattutto le vittime
sacrificabili in caso di conflitto.

Secondo Ossigeno per l’informazione, osservatorio della Stampa italiana che ha realizzato un
dossier nel 2014 per la Commissione parlamentare antimafia, sarebbero 28 i giornalisti uccisi dal
secondo dopoguerra ad oggi, mentre almeno 15 giornalisti vivono attualmente sotto scorta e altri
2.800 hanno ricevuto minacce di morte. Di questi, 11 giornalisti sono morti per mano di mafia e
camorra o per azioni terroristiche: Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Carlo
Casalegno, Peppino Impastato, Mario Francese, Mino Pecorelli, Walter Tobagi, Giuseppe Fava,
Giancarlo Siani, Mauro Rostagno e Beppe Alfano.
Gli altri giornalisti sono invece rimasti uccisi mentre si trovavano in missione all’estero, come Ilaria
Alpi giornalista del Tg3 morta in Somalia nel 1994, tre giornalisti della Rai di Trieste uccisi in
Bosnia Erzegovina nel 1994, Antonio Megalizzi giornalista radiofonico morto nell’attentato di
Strasburgo nel 2018 e ancora altri 11 reporter. Tutti hanno sacrificato la loro vita per il diritto
all’informazione. Ai giornalisti italiani ovviamente si affiancano quelli di tutto il mondo.
Per tale ragione, ogni anno, in occasione della giornata celebrativa l’UNESCO organizza
conferenze in cui riunisce le agenzie delle Nazioni Unite, le organizzazioni per la libertà di stampa e
i giornalisti professionisti. L’obiettivo è quello di tutelare il ruolo dei media nei paesi di guerra. Nel
2018 le Nazioni Unite hanno elaborato una mappa del livello di libertà di stampa nel mondo sulla
base dei dati raccolti dall’ONG Reporter senza frontiere.
Il CNDDU, alla vigilia della giornata celebrativa, ci tiene ad omaggiare il ricordo di tutti i
giornalisti che hanno perso la vita solo perché credevano nel Diritto all’informazione, credevano nel
nobilissimo art.21 della Nostra Costituzione, e in nome della libertà di espressione avevano scelto di
diventare portatori anche di verità scomode. E per essi e per gli ideali che hanno consegnato alla
società civile che noi oggi abbiamo scelto di ricordare i loro nomi e le loro straordinarie vite
spezzate.

Il 3 maggio, ovviamente, oltre ad essere una giornata commemorativa è anche una giornata per
promuovere azioni concrete, per stimolare dibattiti tra professionisti dei media, per valutare la
situazione della libertà della stampa nel mondo e per richiamare e allertare la comunità, specie
quella scolastica.
Il CNDDU anche questa volta richiama l’attenzione di docenti e studenti della scuola secondaria di
I e II grado affinché si levi una voce chiara, potente e tutelatrice di libertà. Si chiama
#Inchiostrolibero l’iniziativa che abbiamo scelto per la Giornata Mondiale della libertà di stampa e
che vedrà impegnate come sempre le classi della meglio gioventù italiana. Si tratta di ricordare,
utilizzando la regola delle 5 W, la figura di un giornalista garante di libertà attraverso la creazione
di un murales (digitale o su album) contenente immagini, nomi, date significative, pensieri e tutto
ciò che si ricolleghi all’art.21 della Costituzione italiana e alla difesa e alla promozione della libertà
di stampa. Lasciate che la libertà regni. Il sole non tramonterà mai su una così gloriosa conquista
umana, così diceva Nelson Mandela. Buona conquista di libertà, cari strilloni!

Prof.ssa Rosa Manco
CNDDU

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