Invasione di “torri eoliche” anche nel Sarcidano- GrIG

gen 12, 2024 0 comments


Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato un atto di intervento (12 gennaio 2024) nell’ambito del procedimento di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.) di competenza regionale relativo al progetto di realizzazione della centrale eolica “Impianto di Nurri” da parte di Nurri Wind s.r.l. in località varie del Sarcidano e dell’Ogliastra, nei territori comunali di Nurri, Orroli, Esterzili, Seui (SU).

Il progetto “Impianto di Nurri” prevede 7 aerogeneratori con un’altezza massima complessiva superiore a 240 metri, per una potenza nominale massima complessiva pari a 29,4 MW. Poi linee elettriche di collegamento alla rete elettrica nazionale, viabilità, una cabina di raccolta, una nuova stazione elettrica, sbancamenti, viabilità, cavidotti in zone ricche di corsi d’acqua e macchia mediterranea, come chiaramente indicato anche dal piano paesaggistico regionale (P.P.R.), come una visibilissima selva di acciaio fra il Lago Mulargia e il Nuraghe Arrubiu, corsi d’acqua, campi e macchia mediterranea.

Presenza di vincolo paesaggistico e di vari beni culturali, soprattutto nuraghi (Nuraghe ArrubiuNuraghe MartingianaNuraghe Perda ‘e TaullasNuraghe BuraxedduNuraghe Sa Conca e su CastedduNuraghe Gutturu e sa StriaNuraghe sa Siliqua) e altre aree d’interesse archeologico  (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), la centrale eolica sorgerebbe ben dentro la fascia di rispetto estesa tre chilometri dal limite delle zone tutelate con vincolo culturale e/o con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), posta dall’art. 6 del decreto-legge n. 50/2022, convertito con modificazioni e integrazioni nella legge n. 91/2022, in attesa della prevista individuazione delle aree non idonee all’installazione degli impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile.

Il GrIG ha chiesto alla Regione autonoma della Sardegna  di esprimere formale diniego alla compatibilità ambientale degli impianti industriali in progetto e ha informato, per opportuna conoscenza, il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari e i Comuni di Nurri, Orroli, Esterzili, Seui.

bosco e cielo

I motivi del “no” al Far West energetico in Sardegna.

Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire avere ottusi paraocchi, non vuol dire aver versato il cervello all’ammasso della vulgata dell’ambientalismo politicamente corretto.

Ma non sono solo le associazioni e i comitati realmente ambientalisti a sostenerlo.

La Soprintendenza speciale per il PNRR, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto: “nella regione Sardegna è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) tale da superare già oggi di ben 7 volte quanto previsto come obiettivo da raggiungersi al 2030 sulla base del FF55, tanto da prefigurarsi la sostanziale sostituzione del patrimonio culturale e del paesaggio con impianti di taglia industriale per la produzione di energia elettrica oltre il fabbisogno regionale previsto” (nota Sopr. PNRR prot. n. 27154 del 20 novembre 2023).

Altro che la vaneggiata sostituzione etnica di Lollobrigidiana memoria, qui siamo alla reale sostituzione paesaggistica e culturale, alla sostituzione economico-sociale, alla sostituzione identitaria.  

E questo vale per tutto il territorio nazionale: “tale prospettiva si potrebbe attuare anche a livello nazionale, ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 318 GW rispetto all’obiettivo FF55 al 2030 di 70 GW” (nota Sopr. PNRR prot. n. 27154 del 20 novembre 2023).

Grifone ucciso da una “torre eolica”. A breve distanza dal sito della centrale in progetto è in corso la liberazione di numerosi esemplari di Grifone (Gyps fulvus) nell’ambito del noto programma di reintroduzioni

Per comprendere meglio.

In tutto il territorio nazionale le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 30 settembre 2023 risultavano complessivamente ben 5.138, pari a 314,,73 GW di potenza, suddivisi in 3.300 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 135,94 GW (43,19%), 1.702 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 88,97 GW (28,27%) e 136 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica  a mare 89,81 GW (28,54%)..

In Sardegna, e istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a.(gestore della rete elettrica nazionale) al 30 settembre 2023 risultavano complessivamente ben 711, pari a 52,21 GW di potenza, suddivisi in 446 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 20,13 GW (38,55%), 236 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 15,23 GW (29,17%) e 29 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica  a mare 16,85 GW (32,27%).

52,21 GW significa più di 27 volte gli impianti oggi esistenti in Sardegna, aventi una potenza complessiva di 1,93 GW (i 1.926 MW esistenti, di cui 1.054 MW di energia eolica a terra + 872 di energia solare fotovoltaica, dati Terna, 2021).

FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2024/01/13/invasione-di-torri-eoliche-anche-nel-sarcidano/

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