Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori, cantava De Andrè. Ora si può aggiungere: e dalle auto nascono le bici, a patto di innaffiarle con una buona dose di crisi.
E' un progetto spagnolo (video) di riciclaggio ampiamente alternativo e creativo: le parti in metallo delle vetture, opportunamente tagliate e saldate, formano il telaio della bicicletta. La cinghia di trasmissione del motore viene riadattata come catena. Le frecce diventano fanalini, l'imbottitura dei sedili viene utilizzata per il sellino, le maniglie della portiera conoscono una nuova vita come reggisella.
Sicuramente è una di quelle curiosità da ecologisti destinate a non significare nulla più di qualche clic internettiano. Ma altrettanto sicuramente, siamo all'alba della fase di scavenging che alcuni profetizzavano all'inizio della crisi: il recupero e il riutilizzo di ciò che è stato gettato durante decenni di vacche grasse.
Lo scavenging, in tutte le sue mille sfumature, può davvero dare un minimo di ossigeno all'economia. E mi riferisco all'economia vera, quella della gente che si conta i soldi in tasca prima di andare al supermercato, non a ciò che è legato a finanza e mercati e che non ha più alcun contatto con la vita reale. Applicando lo scavenging, io guadagno quattro soldi mettendo insieme una bici dai rottami o ricavando un passaconserva dal motore di una lavatrice; tu risparmi perché, se quegli oggetti ti servono davvero e decidi che è il caso di comprarli, li paghi molto meno rispetto ai negozi e ai centri commerciali. In fin dei conti, in Grecia sta già succedendo.
Non stupiamoci nello scoprire che i cosiddetti decisori politici vedono ogni forma di incoraggiamento allo scavenging come il fumo agli occhi. A loro non interessa l'economia vera. Interessa il castello di bolle finanziarie che ci hanno costruito sopra, e che riuso e riciclaggio possono solo contribuire ad afflosciare.
Fonte:http://crisis.blogosfere.it/2013/05/dai-diamanti-non-nasce-niente.html
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