Seri dubbi dei piloti europei sull'inchiesta Germanwings

apr 4, 2015 0 comments

L'ECA (European Cockpit Association), l'associazione che rappresenta oltre 38.000 piloti europei, afferma che il procuratore francese − che opera accanto alla struttura investigativa preposta alle indagini sugli incidenti aerei - fa confusione sulle responsabilità ed è inappropriata la sua insistenza, così prematura dopo l'incidente, sul fatto che l'aereo sia stato fatto precipitare dal copilota.


L'aereo − immatricolato D-AIPX, gestito da Germanwings, volo 4U-9525 − si è schiantato sulle Alpi uccidendo tutte le 150 persone a bordo. A seguito dell'esame di una delle due scatole nere, il procuratore di Marsiglia Brice Robin ha tratto la conclusione che il copilota Andreas Lubitz abbia chiuso il pilota fuori dall'abitacolo e poi abbia deliberatamente messo l'aereo nel percorso di discesa che ha causato l'incidente.
«L'interpretazione per noi più plausibile e probabile è che il copilota, astenendosi volontariamente (con una deliberata decisione di non agire), ha rifiutato di aprire la porta della cabina di pilotaggio al capitano di volo e ha attivato il pulsante per iniziare la discesa; ha attivato questo pulsante per avviare la perdita di quota (discesa) per un motivo che oggi ignoriamo del tutto, ma che può essere considerato come un'intenzione di distruggere l'aereo» aveva detto Robin in conferenza stampa.

Infranti i protocolli internazionali
Tuttavia, pur accettando la premessa della tesi del procuratore, l'ECA ha affermato che Robin non ha rispettato i protocolli internazionali concordati.
«I piloti europei sono profondamente preoccupati per l'ultima svolta nelle indagini sul tragico incidente del volo Germanwings 4U-9525. Le relazioni degli investigatori e dei procuratori francesi − secondo cui l'incidente potrebbe essere il risultato di un deliberato tentativo di distruggere l'aereo − sono scioccanti, e i nostri pensieri vanno alle vittime e ai loro familiari» ha detto l'ECA in un comunicato.


In Francia il procuratore affianca la squadra investigativa degli incidenti aerei − in questo caso il BEA (Bureau d'Enquêtes et d'Analyses: l'ufficio d'inchiesta e di analisi per la sicurezza dell'aviazione civile) - unitamente a consulenti tecnici dell'Airbus (l'industria costruttrice dell'aeromobile), la CFM International (l'azienda fabbricante del motore) e gli investigatori della BFU (Bundesstelle für Flugunfalluntersuchung: l'agenzia federale tedesca per le inchieste sugli incidenti aerei, ndt), l'omologo tedesco del BEA.


 
L'ECA ha dichiarato che la combinazione di ruoli ostacola le regolari indagini.
«Sottolineiamo la necessità di un'imparziale e indipendente indagine sui fattori che hanno causato questo incidente. La fuga di dati della scatola nera è una grave violazione delle fondamentali e globalmente accettate norme d'indagine sugli incidenti internazionali... Dato il livello di pressione che questa fuga di dati ha indubbiamente creato, la squadra investigativa affronta un serio inconveniente.»

«Il compito principale [ruolo] richiesto agli investigatori per la sicurezza sembra essere stato scompaginato da considerazioni procedurali. Questo è altamente pericoloso e impedisce di rendere più sicura l'aviazione attraverso le lezioni impartite dalle tragedie», si legge nella dichiarazione dell'ECA.
L'ECA ha chiarito che sebbene il procuratore intendesse che il respiro sentito dalla scatola nera indicava che il copilota era in vita durante la discesa, questa informazione da sola non è sufficiente a escludere una qualche altra forma di incapacità.



Traduzione per Megachip a cura di Emilio Marco Piano.

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