Il mistero dei Nāga, le divinità metà umane metà serpenti adorate nell'India e di altri paesi dell'Asia

giu 27, 2015 0 comments


(..) Nel grande poema epico Mahabharata la rappresentazione dei Naga tende ad essere negativa. Essi sono ritratti come esseri che meritavano la morte nel Sarpa Iagñá e la predazione dall'uomo uccello Garuda. Il testo li descrive come "persecutori di tutte le creature" e dice che "i serpenti avevano un veleno virulento, di grande potenza ed il loro eccesso di violenza era sempre per cercare di mordere le altre creature." Allo stesso tempo, i Naga svolgono un ruolo importante nelle leggende narrate nel poema, spesso non più come malvagi o ingannevoli rispetto agli altri protagonisti, e talvolta sono dalla parte dei "buoni".

Di solito nel testo appaiono come una miscelazione tra umani e serpenti. Altre volte appaiono in forma umana e quindi a forma di serpente.

Per esempio la storia di come un Naga, il principe Sesha, inizia con la scena in cui egli appare come un devoto asceta umano "abiti laceri, la carne e la pelliccia asciugava perché stava praticando austerità." Il dio Brahma è contento di Sesha, e gli affida di tenere il mondo sulla testa. A questo punto Shesha appare con gli attributi di un serpente. Entra attraverso un buco nella terra e scivola verso il fondo, dove si carica la Terra sulla sua testa. (..)

Fonte: http://vipmulher.com/contenuti/article_47573.html

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I naga (नाग "serpente", femminile "nagini") sono un'antica razza di uomini-serpente presente nella religiosità e nella mitologia vedica e induista a partire dalla tradizione orale risalente al V millennio a.C. [senza fonte]; storie di Naga fanno ancora parte della tradizione popolare di molte regioni a predominanza indù (India, Nepal, Bali) e buddhista (Sri Lanka, Sud-Est asiatico).



Divinità naga.
* Manasa è una dea naga della fertilità, venerata nell'Est dell'India per protezione dai morsi di serpenti.
* Mucalinda è un re naga che secondo il buddhismo protesse il Buddha dalle intemperie per sette giorni e sette notti durante la sua meditazione sotto l'albero di Bodhi (un esemplare molto venerato di Ficus religiosa, un cui discendente è ancora oggi conservato nel tempio di Mahabodhi).
* Shesha non è in realtà un rappresentante dei naga, ma un'espansione di Viṣṇu che prende la forma di un enorme naga con mille teste, che vive nell'oceano celeste e forma il letto del dio; secondo il Mahābhārata, invece, è il capostipite dei naga, figlio di Kashyapa e Kadru. È conosciuto anche come Ananta ("senza fine") o Adisesha ("Sesha il primo").
* Vasuki, fratello di Manasa, è una divinità naga protagonista, nell'Itihasa, della zangolatura del cielo, con cui gli dei ottennero il Soma dall'oceano di latte: consentì a deva e asura di usare il suo corpo come corda, ma sottoposto a gravi sforzi il suo respiro divenne alahala, il più tremendo veleno dell'universo, e rischiò di distruggere ogni forma di vita dell'universo, divinità comprese. Śiva, per salvare il cosmo, respirò tutto il veleno, ma invece di ingoiarlo lo lasciò nella sua gola, che divenne blu (da cui il suo appellativo Nilakanta, "dalla gola blu").




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Scalinata a forma di Naga nell'ingresso al tempio di Wat Phra Tat Lampang Luang, nella provincia di Lampang, in Thailandia.



Caratteristiche.
I naga sono particolarmente popolari nel Sud dell'India, dove si crede che donino fertilità ai loro fedeli. Secondo leggende indù, sono servi di Varuna, dio vedico delle tempeste, e si dividono in Manasa, Mucilinda, Shesha, e Vasuki. I naga vivono nel Patala, il settimo regno degli Inferi, e sono discendenti di Kashyapa e Kadru; sono nemici giurati dei Garuda, una razza divina di aquile. La parola Naga viene dal sanscrito, e "nag" significa ancora "serpente" in molte lingue dell'India; si può osservare che "nag" o "nak" o "nakh" è parente del semita nachash e forse dell'inglese snake. Sono anche considerati spiriti della natura, protettori di fonti, pozzi e fiumi; portano la pioggia, e quindi fertilità, ma anche disastri come inondazioni e alluvioni. Secondo alcune leggende,diventano pericolosi quando gli esseri umani danneggiano l'ambiente o mancano loro di rispetto. Vista la loro affinità con l'acqua, si dice che gli ingressi alle loro città sotterranee siano nascosti sul fondo di pozzi, laghi e fiumi profondi. I naga vengono associati anche alla sessualità, e alla seduzione. I naga custodiscono anche l'elisir della vita e dell'immortalità; secondo una leggenda, quando gli dei stavano distribuendo la vita tra le creature, i naga riuscirono a rubarne una coppa. Gli dei recuperarono la coppa, ma facendolo versarono parte del suo contenuto in terra; i naga lo leccarono dal terreno, e così si tagliarono la lingua, che da allora è biforcuta. Il nome della città indiana Nagpur deriva da Nagapura, la leggendaria città dei Naga; si crede la leggenda dei naga possa aver avuto origine da un antico popolo. Secondo i marinai malesi, i naga hanno l'aspetto di draghi con molte teste; in Thailandia e Giava, sono divinità della prosperità; in Laos sono enormi serpenti acquatici.




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Cariatidi rappresentanti Garuda che sottomette un Naga.



In Cambogia.
In una leggenda cambogiana, i naga erano una razza di rettili che possedevano un grande regno nella regione dell'oceano Pacifico; una loro principessa sposò il primo re dell'Antica Cambogia, dando origine al popolo cambogiano. Per questo motivo ancora oggi i cambogiani si considerano eredi dei naga. I naga con sette teste rappresentati nei templi cambogiani, come ad Angkor Wat, rappresentano le sette razze della società dei naga, che hanno una mitica, o simbolica, associazione con i sette colori dell'arcobaleno. Inoltre, i naga cambogiani possiedono dei simbolismi numerologici per altri numeri delle loro teste: numeri dispari a rappresentare l'energia maschile, l'infinito, l'eternità, e l'immortalità; numeri pari per femminilità, fisicità, mortalità, temporaneità, e la Terra. Leggende simili a quelle cambogiane sono diffuse presso gli adivasi del Sud dell'India e gli aborigeni dell'Australia; in queste versioni, i naga abitavano un grande continente nell'oceano pacifico (oggi conosciuto come perduto continente di Mu), che poi si inabissò e i cui resti formano oggi l'Indonesia e l'Australia. Questi naga avrebbero sviluppato una civiltà sotterranea e sottomarina estremamente avanzata e possiederebbero poteri sovrumani.



Lo stato indiano di Nagaland.
Nel Nord-Est dell'India esiste un popolo chiamato "Naga"; vivono nello stato indiano "Nagaland" (che prende il nome da loro) e ritengono di essere i discendenti dei naga mitologici; nonostante la loro bellicosità e ostilità ad accettare influenze religiose esterne (rinomata fu la loro resistenza all'induismo che però per sua natura non fa opera di proselitismo), di fronte agli esperti in proselitismo quali sono i missionari cristiani anche grazie al supporto dei colonizzatori armati, i Naga hanno rinunciato alle loro tradizioni tribali. Riferimenti a questa tribù e alla loro relazione con le creature mitologiche si possono però trovare fin negli antichissimi Veda.



Specie affini.
Alcune caratteristiche delle leggende si possono trovare nel pesce abissale re di aringhe.

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Un re di aringhe pescato da militari statunitensi.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/N%C4%81ga

FONTE ARTICOLO:http://www.ansuitalia.it/Sito/index.php?mod=read&id=1385639888

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