“Eranos riflette qualcosa che esisteva già nel mondo interiore”. Gli incontri di Eranos che cambiarono la cultura scientifica.

ago 16, 2015 0 comments
«Olga Frobe-Kapteyn descrisse l’opera di Jung nei termini di una “forza sintetica al cuore di Eranos, [che] opera, potremmo dire, sottoterra, invisibilmente, tenendo unito, in questo modo, il tutto e incorporando il significato più profondo di questi Convegni. [Tale forza] stabilisce una rete di relazioni fra i differenti ambiti di ricerca, fra gli oratori e fra tutti i partecipanti ai Convegni, che ne siano consapevoli o meno.”





“Molti dei più grandi studiosi europei – continua Olga Frobe-Kapteyn – sono entrati in contatto per la prima volta con l’opera di Jung proprio in occasione dei Convegni di Eranos oppure attraverso gli Annali di Eranos. E’ questo uno degli aspetti più importanti di Eranos: il fatto, cioè, che l’insegnamento di Jung stia costruendo una relazione con differenti ambiti di ricerca, e proprio attraverso i loro esponenti di spicco. […] Essi cominciano a percepire come i rispettivi ambiti di ricerca, che sembravano fino ad allora isolati e assolutamente specialistici, siano in realtà legati gli uni agli altri e, specialmente, con la più giovane delle scienze, quella psicologica. Cominciano inoltre ad accorgersi che, durante i Convegni di Eranos, qualcosaaccade loro, ed è qualcosa che non accade altrove: si sentono toccati, commossi, desiderano tornarvi e sentono di appartenere a questo gruppo per una qualche misteriosa ragione (…) Tutto questo è documentato non solo dagli oratori, ma anche dagli ascoltatori. Tutti coloro che hanno imparato a indagare che cosa accade in loro stessi, si accorgono chiaramente di come i dieci giorni del Convegno rappresentino, in realtà, un periodo di intensa esperienza psicologica (…)Ho osservato tali cose per molti anni e credo di poter dire, ora, che la ragione di tutto ciò è la seguente: noi rappresentiamo, qui, un gruppo nel quale un archetipo sta operando per un proprio scopo. Ciò significa che coloro che prendono parte a questa opera entrano nello stesso tempo in contatto, consapevolmente o meno, con questo archetipo, e di conseguenza sono toccati e mossi da una più profonda forza vitale, che è quella del mondo archetipico (…) Così come ogni accadimento esteriore è il riflesso nebuloso di una realtà interiore, Eranos riflette qualcosa che esisteva già nel mondo interiore. Qualcosa sta usando Eranos come un varco di minore resistenza e sta cercando di esprimersi e di operare attraverso il gruppo di Eranos (…) La medesima idea archetipica sta muovendo sia l’insegnamento di C.G.Jung sul principio di individuazione sia l’opera di Eranos. Questo spiegherebbe la stretta collaborazione di Jung con Eranos negli ultimi sette anni.”»
(Carl Gustav Jung a Eranos 1933-1952 – Antigone Edizioni, p.17-18)

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