Wikileaks: la Cia ci spia, ma in passato aveva fatto di peggio

mar 10, 2017 0 comments
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Di Gianluca Ferrara
Le ultime rivelazioni di Wikileaks palesano come, a volte, il più tetro incubo diventi realtà. I file pubblicati dall’organizzazione di Assange mostrano che a partire dal 2014, la Cia può impiantare un software (malware) nelle smart tv collegate al web. Il software garantisce all’Agenzia di registrare le conversazioni che avvengono nella stanza dove è situata la tv. Ma non solo tv, anche i troppo amati smartphone sono, secondo i documenti di Wikileaks, utili strumenti per rubare nostre informazioni spiando attraverso dei software i nostri messaggi WhatsAppMessengerTelegram, etc.
Wikileaks non ha pubblicato le identità dei tecnici della Cia presenti in molti file, secondo Assange e il suo staff, “i file provengono da una rete isolata e altamente sicura, situata all’interno del centro di Cyber intelligence di Langley, in Virginia”, e “pare che l’archivio circolasse tra gli hacker e i contractor del governo americano in modo non autorizzato, una di queste fonti ha fornito alcune parti a Wikileaks”.
La storia, quella che difficilmente viene pronunciata nelle aule universitarie o sui libri scolastici, ci dice che la Cia in passato ha commesso crimini ancor peggiori. Dai manuali sul come praticare una tortura efficace, all’addestramento e al finanziamento di mercenari, terroristi miranti a deporre governi democraticamente eletti. Si pensi, tanto per citarne alcuni, all’Iran di Mossadeq nel 1953, al Guatemala nel 1954, all’assassinio di Lumumba in Congo nel 1961, all’Indonesia di Suharto nel 1965, all’undici settembre cileno del 1973 con l’appoggio a Pinochet fino a giungere alla menzogna sulle armi di distruzione di massa mai trovate in Iraq che ha dato il via a una guerra che ha messo in ginocchio un’intera area geografica.
Il 16 settembre del 1977 il Washington Post ha rilevato che documenti declassificati della Cia mostravano che a partire dagli anni 60 era stato messo in opera un programma clandestino di guerra ai raccolti rivolto contro diversi Paesi del mondo. Nel 1997 Cuba presentò alle Nazioni Unite un rapporto in cui si accusavano gli Stati Uniti di aggressione batteriologica, Fidel Castro più volte ha attribuito responsabilità agli Usa per lo sviluppo sull’isola di infezioni ed epidemie.
Ma la Cia non ha rivolto i suoi crimini solo sulle popolazioni straniere. Sono numerosi i casi come quello di New York, del 1966, un rapporto dell’esercito definì questo esperimento “Studio della vulnerabilità dei passeggeri della metropolitana di New York ad attacchi con agenti batteriologici”. In quel giugno del ’66, miliardi di Bacillus subtilis variant niger vennero liberati nei sotterranei della metropolitana; i batteri venivano nascosti all’interno delle lampadine che venivano rotte, rendendo così miglia di cittadini cavie inconsapevoli dei sinistri studi dell’esercito. Lo racconta nei suoi libri William Blum, ex funzionario del dipartimento di Stato e ex agente nella Cia. L’esperimento di Tuskegee (Alabama), durante il quale 400 uomini di colore per 40 anni furono utilizzati come cavie. A questi inconsapevoli mezzadri, con l’inganno gli fu somministrata la sifilide per capire l’evoluzione della malattia non curata.
A mio avviso anche l’assassinio del presidente Kennedy è da ricondurre alla Cia. Sebbene Kennedy fosse odiato anche in altri ambienti, la sua condanna a morte nacque all’indomani del fallito attacco alla Baia dei porci a Cuba del 1961; il tentativo d’invasione era stato deciso dai vertici militari e da Allen Dulles potente presidente della Cia durante la precedente amministrazione Eisenhower. Kennedy era presidente da tre mesi quando ci fu l’assalto che aveva parzialmente approvato, tanto che, quando non ci fu il pronosticato aiuto della popolazione di Cuba, non sostenne l’avanzata della Cia rifiutandosi di mandare in supporto l’esercito. Quest’evento determinò la rottura tra Dulles e Kennedy che infatti in seguito gli tolse l’incarico. Robert, il fratello del presidente all’indomani dell’assassinio di Dallas, la prima cosa che fece fu di recarsi al quartier generale della Cia domandando se fossero stati loro. Paradossalmente, la Commissione Warren sull’omicidio di Kennedy istituita da Lyndon B Johnson, fu gestita proprio da Allen Dulles.

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