Gli otto mesi di fuga di Igor il russo

dic 16, 2017 0 comments
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Di Franco Giubilei

Sono passati più di otto mesi da quando Norbert Feher, meglio noto come “Igor” o Igor il russo, ha fatto perdere le sue tracce dopo aver ammazzato due persone, il titolare del bar tabaccheria Il Gallo di Riccardina di Budrio, Davide Fabbri e poi, una settimana dopo, la guardia ecologica volontaria Valerio Verri. Due omicidi compiuti a distanza di poche decine di chilometri mentre la zona della Bassa ai confini fra il Bolognese e il Ferrarese si riempiva di carabinieri e forze speciali impegnati in una grandiosa quanto infruttuosa caccia all’uomo.  

Sì, perché Igor, che russo non era ma serbo, e si era già fatto otto anni di galera in Italia per rapine, condanne che gli erano valsi ben due decreti di espulsione non eseguiti, intanto si trasformava in un fantasma imprendibile per le centinaia di uomini impegnati a setacciare campi e canali della pianura. Mesi di ricerche inutili, mentre intorno a Igor, descritto come un ex miliziano ben addestrato, fiorivano leggende come quella che lo faceva capace di immergersi nell’acqua respirando con una cannuccia.  

Gli abitanti delle fattorie disperse nella pianura circostante hanno vissuto per settimane nell’incubo di ritrovarselo alla porta, armato, mentre le autorità diffondevano appelli a chiudersi in casa e norme di sopravvivenza nel caso venissero presi in ostaggio. Nonostante i controlli serratissimi, l’assassino è sfuggito alle forze dell’ordine, presenti in proporzioni massicce, fino a 1.500 carabinieri con tanto di visori notturni, cani addestrati ed elicotteri, e ora sarà interessante sapere quando è riuscito a lasciare la zona delle ricerche per poi involarsi verso la Spagna. 

Nel frattempo amici e parenti delle vittime, sempre più frustrati dagli esiti dell’azione degli inquirenti, l’estate scorsa hanno dato vita al comitato Amici di Davide (dal nome della prima vittima, ndr), promettendo una ricompensa di 50mila euro per chi avesse dato notizia dell’omicida. Non sono mancate polemiche e attacchi per il fatto che Norbert Feher, che sicuramente ha goduto di appoggi di complici in zona per averla vinta sui carabinieri che lo hanno braccato, sia riuscito ad allontanarsi. Lo ha aiutato sicuramente la sua abilità mimetica, evidente nelle foto pubblicate sul suo stesso profilo Facebook che dimostrano la sua capacità di assumere sembianze molto diverse.  

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